Buongiorno,
Stavolta devo dare ragione a Renzi: non riesco a credere che si tratti dei 101 che affossarono Prodi e Bersani. Sono altrettanto codardi, raccolgono l'eredità avvelenata dei 101, ne usano gli stessi metodi ma non sono gli stessi. E non mi sorprende che il Renzi che definisce codardi i franchi tiratori di oggi non sia stato altrettanto duro allora.
Anche se non mi addentrerò molto nell'argomento, desidero solo segnalare che ormai anche nella compagine governativa chi ha a che fare con l'economia, da Padoan a Cottarelli, segnala con crescente nervosismo che:
- le previsioni di crescita sono state eccessivamente ottimistiche: chiuderemo l'anno a crescita zero. Almeno si spera, dato che ho l'impressione che il settore del turismo, vuoi per la crisi vuoi per il meteo, non performerà particolarmente bene
- gli ottanta euro in busta paga non stanno dando gli effetti sperati e anzi richiedono copertura, visto anche che abbiamo in Costituzione il pareggio di bilancio. Il che significa che dobbiamo prevedere una manovra in arrivo
- nessuno ha il tocco di Mida (nè la pazienza di Giobbe), tantomeno Cottarelli, e la spending review non riuscirà a coprire le spese che si stanno sostenendo grazie al suo sovrastimato gettito
- la crescita del debito pubblico e la diminuzione del PIL si stanno riprendendo quanto avevamo guadagnato in termini di riduzione dello spread e dei tassi di interesse (1)
- per le famiglie c'è una bella differenza tra una crescita allo 0,2% del PIL (sempre che ci si arrivi) e ed una crescita all'1,5% (che annunciavamo trionfalmente a sproposito) (1)
- se le aziende con cui stiamo senza se e senza ma spostano la sede fiscale da qualche parte all'estero (e quella legale da qualche altra parte, ma sempre all'estero) e lasciano la cassa integrazione in Italia, a noi restano i costi del welfare e degli incentivi, mentre il gettito fiscale prende in gran parte altre strade (1)
- se le aziende di Stato continuano a metter soldi in Alitalia perchè qualcuno se la compri (imponendo peraltro licenziamenti e tagli agli stipendi), forse per l'ennesima volta, l'affare fa acqua da qualche parte e magari dovremmo ammettere che, persi tutti i treni possibili, è tristemente ora di portare i libri in tribunale... (1)
La conclusione è che mentre ci balocchiamo con canguri di peluche su cambiamenti delle istituzioni che non saranno dei miglioramenti (ormai mi pare chiaro che si è abdicato alla pretesa di migliorare il nostro sistema politico: ci accontentiamo di mettere l'uomo della provvidenza in condizione di far quel che vuole, sperando di stargli simpatici), l'attenzione e le energie dovrebbero essere concentrate su tutt'altro.
Ricordate quando il Sole 24Ore titolava "Fate presto"? Non mi pare che la situazione sia poi diventata molto più rosea. Anche perchè il Renzi che sembrava dover essere il jolly politico che avremmo potuto spendere per riformare il Paese non si sta dimostrando incisivo come si sperava.
Ciao
Paolo
(1) Queste ce le metto io, non è che se ne stia parlando granchè
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