Matteo "Che" Renzi

Buongiorno,

confesso che non me n'ero accorto da solo, ma per fortuna alcuni articoli pubblicati a spron battente (1), quasi a battere il ferro finchè è caldo, mi stanno aprendo gli occhi sulla natura genuinamente rivoluzionaria del nostro Premier.

Probabilmente era sfuggito anche a voi, ma se guardate bene vi accorgerete senza ombra di dubbio che Renzi indossa il basco con la stella rossa, ha la barba incolta, tracanna rum, fuma il sigaro ed imbraccia il fucile contro i reazionari. Tra poco probabilmente inizieranno a stampare magliette con la sua effigie stilizzata in controluce.

Qui leggete l'algido Ernesto Galli della Loggia che vi spiega come Matteo stia terremotando le vecchie elite consolidate nella paludatissima Repubblica Italiana. E vi spiega come, a causa di questa sua lotta contro i loro vetusti e stantii privilegi -opera peraltro indispensabile alla sopravvivenza del nostro Stato-, le elite italiane non lo amino, anzi, lo avversino in maniera più o meno nascosta.

Qui leggete invece Sergio Rizzo che vi esemplifica solo in parte quanti siano stati i tentativi di Matteo di eliminare privilegi e rendite, tentativi "emendati" da manine più o meno occulte in modo da mantenere gli status già consolidati. Non serve vi dica quanto le lobby temano l'azione di Renzi.

Insomma: Renzi come Castro ed i suoi barbudos che attendono lo sbarco dei controrivoluzionari alla Baia dei Porci, per l'appunto.

Poi penso che certe considerazioni avrebbero diverso peso e diversa credibilità se non trovassero spazio e unanime consenso sulle pagine dei giornali della famiglia Agnelli, della famiglia De Benedetti, della famiglia Berlusconi, della famiglia Angelucci,...

Giornali che, pur posseduti dal fior fiore delle elite e delle lobby italiane, intonano un unico monocorde ed accordatissimo canto di osanna per Matteo.

E mi viene il dubbio che in quel simpatico coro ci sia qualcosa che non torna.

Ciao

Paolo

(1) Adesso che gli osannanti articoli -chiamiamoli così- della groupie Maria Teresa Meli lasciano un po' di spazio

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