Scandalosi noi

Buongiorno,

nei giorni scorsi mi è capitato un piccolissimo fatto che mi ha fatto riflettere un po' e dubitare molto sui reali motivi di alcune cose di cui siamo abituati a lamentarci.

Il fatto in breve: durante le ferie, approfittando di una giornata di tempo incerto con la mia famiglia abbiamo deciso di non andare in spiaggia e andarci invece a visitare Pompei.

Le notizie sui crolli, sulla presenza di cani randagi, sui turisti che non possono entrare perchè il personale indice assemblee a sorpresa e a sproposito, ... insomma un po' tutte le notizie che i media ci ammaniscono per rimarcare l'abbandono ed il degrado del sito e l'incapacità dello Stato di trasformarlo in una risorsa mi avevano reso ovviamente un po' guardingo rispetto a quanto avrei trovato, ma, in realtà, l'esperienza è stata positiva.

Sorpresi? Ne sono contento.

All'ngresso si paga il biglietto (comprensivo di una piccola guida gratutita completa di mappa sufficiente, grazie anche all'integrazione della cartellonistica in loco, per un più che dignitoso tour da una giornata) e, se si vuole, a parte, l'audioguida. 

Il giro si può gestire tranquillamente anche grazie al punto ristoro appaltato ad una famosa ditta specializzata (che mi è parso sottodimensiponato, almeno in termini di personale: malgrado la coda erano attive solo meno di metà delle casse) ed alle fontanelle sparse un po' in tutta l'area.

All'interno erano visibili tra moltissime cose degne di sbalordimento più che di nota, anche alcuni muri in condizioni precarie in zone marginali ed isolate all'accesso del pubblico (in un area di oltre sessanta ettari di edifici!), nonchè alcune domus chiuse per lavori di restauro.E anche un paio di pigri cani randagi più o meno ingozzati dai turisti.

Le chiusure necessarie per la sicurezza dei cantieri di restauro e consolidamento rendevano in alcuni punti inadeguata la segnaletica, ma non al punto di non permettere di orientarsi e muoversi con facilità.

Insomma, la situazione è migliorabile ma, dal massacro mediatico cui abbiamo assistito in questi anni, mi sarei aspettato ben di peggio.

Le considerazioni (o meglio i dubbi) nascono da un commento della bigliettaia quando siamo entrati: "Fa piacere vedere anche qualche italiano...".

In effetti la stragrande maggioranza dei turisti riconoscibili erano parte di gruppi stranieri più o meno organizzati. E quindi, come dicevo, ti viene il dubbio: non è che in realtà noi italiani (non le istituzioni, proprio noi cittadini), che tanto ci lamentiamo del degrado del nostro patrimonio artistico e pasesaggistico e di come questo sia un danno alla nostra cultura ed economia, ne siamo in realtà la prima causa ed i primi a disinteressarcene? E non è che quando parliamo dell'arte come del petrolio italiano ci stiamo solo riempiendo la bocca di luoghi comuni in cui in definitiva non crediamo?

Perchè sembra che siamo proprio noi a non andare a Pompei (1), a non andare a vedere i Bronzi di Riace al museo di Reggio Calabria, a parcheggiare numerosi sulla battigia di una bella spiaggia (con un parcheggio semivuoto a meno di centro metri), a...

E, se possiamo sperare che i nostrri politici rappresentino la nostra parte migliore (ehy!, ho detto sperare, non aspettarci!) non possiamo pretendere che la loro attenzione vada molto lontano da ciò che realmente interessa a noi.

Ciao

Paolo

(1) Pochi giorni prima per spezzare il viaggio verso le spiagge avevamo visitato anche Paestum, sito straordinario, ben organizzato e bellissimo. A posteriori, l'osservazione della bigliettaia temo avrebbe avuto senso anche lì: Giapponesi, Francesi, Inglesi,... erano decisamente la maggioranza dei visitatori riconoscibili.

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì.

Post da incorniciare. Un popolo che non è in grado di viaggiare sulla corsia destra dell'autostrada non ha diritto a essere così lamentoso :-)

E non c'entra forse il mondo parallelo che i media ci propinano con l'assenza di italiani a Pompei?

Saluti da un paese civile

T