Buongiorno,
confesso una totale ignoranza in materia di riforma scolastica, per cui non voglio (e non sarei in grado di) sviluppare una mia ragionata opinione sui motivi che ieri hanno portato allo sciopero gli insegnanti dei miei figli, cosa che mi par di capire sarebbe molto difficile per chiunque non sia un robusto tecnico del settore (1) (2).
Non parlerò quindi di quei contenuti in questo post, ma il fatto che precedentemente nessuno dei miei due figli fosse mai rimasto a casa causa sciopero (in realtà non ne sono assolutamente certo: forse è successo ad uno solo di loro in un'unica occasione in otto anni, secondo mia moglie sono invece tre) è un po' la mia conferma personale ed empirica (insieme alle torme di ragazzini festanti che ho visto in strada recandomi al lavoro) che la proposta di riforma della scuola avanzata da Renzi e probabilmente le modalità con cui viene portata avanti stanno cambiando qualcosa nei rapporti tra governo ed insegnanti.
Il fatto è che, contrariamente a quanto avvenuto in un Parlamento dove l'ostentata intenzione di Renzi di tirare dritto calpestando ogni ipotesi alternativa (anche se potenzialmente migliorativa) ai disegni dell'esecutivo ha polverizzato ogni forma di opposizione, su questo fronte sembra stia avvenendo l'esatto contrario.
Perchè se Renzi banalizza l'opposizione alla riforma della scuola dichiarando che non saranno tre fischi a fermare il suo incedere e rimarcando con minaccia nemmeno tanto velata che per i precari l'alternativa sta tra accettare la riforma (ed essere assunti in 100mila) e continuare a fischiare (e restare precari) e se il Ministro Giannini rincara la dose liquidando i contestatori come squadristi (e gli altri come spettatori passivi, non facciamo mancare nulla ad alcuno) che avrebbero fatto meglio a leggere il testo della riforma, dall'altra parte a mia memoria non è mai successo che tutti i sindacati della scuola riuscissero ad assumere posizione unica e "dura" e probabilmente nemmeno che riuscissero ad ottenere una partecipazione così estesa (3), pur apparentemente contro i propri interessi.
Il che qualcosa forse vuol dire: scegliete voi se ritenete si tratti di difesa immobile dei privilegi castali da parte dei nababbi dell'insegnamento (magari precario) che manco si sono degnati di informarsi sulla rifoma come vorrebbe la sempre ben assecondata vulgata del governo oppure se sia possibile che nella proposta di riforma vi possa effettivamente essere qualcosa di importante che non va. Magari la notizia (visibile ovunque) che la moglie di Renzi non ha scioperato potrebbe esservi d'aiuto a decidere :-) ...
Ciao
Paolo
(1) solo per restare alla stabilizzazione dei precari si parla di superare un sistema (sicuramente inefficace) basato sulla attuale coesistenza di non ricordo quante graduatorie derivanti da meccanismi selettivi ed abilitativi diversi in cui sono iscritte alcune centinaia di migliaia di persone.
(2) complessità che da sola qualifica come biecamente demagogiche le consultazioni online effettuate peraltro a valle della presentazione delle linee guida della riforma rimaste immodificate
(3) ..ed era un martedì, quindi nemmeno in questo caso possiamo ipotizzare lo sciopero di comodo per far ponte, o sbaglio?
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