Giornalismo 2.0 o metodo goffo?

Buongiorno,

segnalo oggi la notizia che sul sito dell'Unità, nei giorni scorsi, era stato dato risalto ad una notizia che voleva accreditare la candidata M5S a sindaco di Roma Virginia Raggi come (ex) sostenitrice berlusconiana, mostrando un video "trovato in rete" in cui si vedrebbe una sua presunta sosia tra gli entusiasti cantori dell'inno forzitaliota "Meno male che Silvio c'è" in uno spot del 2008.

Accusa che per una candidata grillina sarebbe stata particolarmente imbarazzante (e rovinosa per una candidatura che potrebbe segnare la prima grande affermazione M5S alle amministrative di una grande città), anche perchè farebbe seguito ed implicita conferma alle insinuazioni già avanzate in tal senso a causa del praticantato svolto presso lo studio legale di Cesare Previti.


Non so perchè, ma mi pare di essere davanti ad una orgogliosa rivendicazione di dignità da parte di quella forma di pseudo giornalismo militarizzato che pochi anni fa, quando compariva sulle colonne de il Giornale e di Libero veniva incasellato alle voci "macchina del fango", "metodo Boffo", "manganellamento mediatico".
Direi che quelli che all'italica stampa piace definire i "moderati" da ora in poi avranno un motivo in più per potersi identificare nel PD 2.0, quello che sta al vecchio PD come il giornalismo 2.0 sta al giornalismo vero, e che il direttore dell'Unità abbia tutti i titoli per affiancarsi nell'olimpo dei giornalisti italiani ai Feltri, ai Belpietro, ai Sallusti.

Ciao

Paolo

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

Cosa è più odioso?

- il pubblicare notizie false senza uno straccio di verifica
- la possibile malafede (cui io non avevo nemmeno pensato)
- la teorizzazione di un "giornalismo 2.0" che corrisponde alla diffusione di spazzatura di ogni provenienza
- il fatto che l'Unità dovrebbe essere organo di un partito di sinistra

Posto che l'ultima ormai fa quasi ridere, è il terzo punto che mi manda in bestia. Siamo al punto in cui nemmeno si chiede più scusa: "il giornalismo è cambiato" dice. "Il Corriere avrebbe fatto lo stesso", dice.

Ma allora a cosa servono questi "giornalisti 2.0"? I lauti stipendi che percepiscono da cosa sono giustificati? Ci sono un sacco di nerd capaci di fabbricare fotomontaggi o rendere virale il video dei gattini.

Se le informazioni che si trovano su informare per resistere o altre cloache internet* subiscono lo stesso vaglio di quelle dei giornali sedicenti autorevoli - con l'approvazione del direttore - dov'è la differenza?

Non ci può essere democrazia con informazione di questo tipo.

Saluti

T.

* Il problema più grave è che spesso, chi si rende conto della pochezza dell'informazione mainstream poi si abbevera proprio in queste fogne.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

"Non ci può essere democrazia con informazione di questo tipo."

Ovviamente sottoscrivo. Paradossalmente ogni tanto ho l'impressione che sia più facile verificare i contenuti di ciò che pubblicano quelle che chiam cloache internet piuttosto che quelli che compaiono nel mainstream...

Ciao

Paolo