Boschi, Ghizzoni, De Bortoli, Carrai, democrazia e conflitto di interessi

Buongiorno,


In primo luogo, ammesso anche che Carrai, da tutti conosciuto come sodale di Renzi ed esponente del cosiddetto "Giglio Magico", abbia agito a titolo personale, il fatto che "sollecitasse" risposte alla richiesta di valutazioni su Banca Etruria evidenza come nell'entourage renziano l'interessamento fosse cosa nota ed portata avanti in maniera inopportuna, al punto di prestarsi ad un uso privato come Carrai sostiene, oppure insistente, se invece il sollecito fosse stato da intendere rispetto al precedente abboccamento con la Boschi.

In secondo luogo che la querela della Boschi a Ferruccio De Bortoli (per aver scritto quasi letteralmente quello che Ghizzoni ha confermato) non è un atto a tutela della propria immagine ed onorabilità, ma la volontà di un importante politico di punire un giornalista per il suo lavoro. Cioè, e non sono vuoti paroloni, un attacco ad uno dei fondamenti della democrazia, cioè la libertà di stampa (1) (2).

Mi è facile chiudere notando che il primo punto, in fondo, non è che la conferma di quanto sempre sostenuto sulla contiguità tra questo PD ed il re del conflitto di interesse nazionale (quel Silvio Berlusconi che non ha mai nascosto la sua simpatia per Renzi) e che il secondo punto è altrettanto palesemente la conferma dell'allergia di quello stesso partito al metodo democratico già evidenziata con i tentativi di riforme elettorali che hanno vieppiù tentato (spesso riuscendoci) di limitare le possibilità di scelta degli elettori, vuoi sottraendo le Province al vaglio elettorale, vuoi confermando all'interno delle candidature di partito le quote di parlamentari nominati dalle segreterie al di là dei possibili risultati del voto.

Ciao

Paolo

(1) e che lo stia sostenendo io, che dei giornalisti penso tanticchia male...

(2) e, no,  nonmi permetterei mai di attaccare la Boschi perchè donna. Chiedete a mia moglie... :-)

2 commenti:

Michele R. ha detto...

Buongiorno,

Quando si seppe del tipo* che al telefono diceva "...Allora abbiamo una banca?...", esso si difese dicendo che era è cosa normale che i politici telefonino per informarsi. Che è unche un pò quello che ha sostenuto il ministro Boschi, all'epoca dei fatti ministro per le riforme.
Solo che a me ogni volta che viene apprestata questa difesa resta un interrogativo senza risposta:
A che titolo si interessava della vicenda?
Come Ministro, in un campo che con chiara evidenza non dovrebbe essere di sua competenza?
Oppure come figlia interessata - al di là di cosa sia realmente stato fatto - alle sorti paterne?
Già la semplice risposta a queste mie osservazioni paventa un conflitto d'interesse.

Saluti e con qualche giorno di ritardo i migliori auguri di buone feste,
MR

*Senza far nomi immagino che vi ricordiate di chi sto parlando, eh?

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

un po' in ritardo. Qualche commento.

A quanto si sa, per quanto inopportuni possano essere stati, non ci sono stati grandi effetti di questi interessamenti. Banca Etruria è fallita, il padre della Boschi non ha avuto un trattamento speciale e tanto meno sono state fatte leggi ad hoc. Nessuno ha dichiarato che ci siano state pressioni, non ci sono stati effetti, mi pare ci sia un certo eccesso di severità di giudizio. Che è pure in malafede nel caso di chi pompa questa notizia sulla stampa e tra i politici di parti opposte.

Tra questo è i comportamenti di Berlusconi, mi pare ci sia differenza in altre parole. Sarà che i renziani sono meno bravi a ottenere i risultati, sarà che sono più bravi a tenerli nascosti, non lo so, ma ad oggi se queste sono le loro nefandezze, ci sarebbe quasi da essere contenti :-).

Ci deve piacere? No. C'entrano qualcosa questi comportamenti con il partito progressista e riformista che manca all'Italia? No.

Trovo tuttavia che questo caso particolare sia di scarsa rilevanza e forse una distrazione. Poco infatti si è capito di quanto successo alle diverse banche fallite - segnatamente pochissima informazione c'è stata su quanto successo in Veneto, dove si sarebbe dovuto indagare con la stessa acribia.

Saluti

Tommaso benaltrista