Una domanda, due risposte

Buongiorno,

mi auguro che la nascita della nuova realtà politica a sinistra del PD, quella di "Liberi e uguali" che ha origine dall'iniziativa del Presidente del Senato Pietro Grasso e smbra riscuotere l'appoggio di MDP Articolo uno, Possibile e Sinistra Italiana, aggiunga chances politiche alla galassia di micropartiti e micromovimenti in gran parte nati nell'ultimo periodo ad opera i transfughi del PD.

In questo momento come non mai l'esigenza a sinistra è quella di unire e fare sintesi di realtà che si dichiarano tra loro affini, ma, in pratica, troppo spessosi dimostrano incapaci di superare gli elementi di divisione, elementi che, a dirla tutta, dall'esterno appaiono poco comprensibili.

Non credo, peraltro, che la nuova formazione eroda alcunchè della attuale base elettorale del PD: chi ha deciso di non votare questo PD non attendeva certo una ulteriore alternativa, avendo davanti agli occhi un menù di opzioni già così ampio. Semmai mi auguro che possa diventare un primo nucleo di aggregazione a sinistra, cui magari possano guardare anche coloro che, a sinistra del PD, per ora se ne sono chiamati fuori.

Ci sono però due elementi di chiarezza sull'assenza di futuro a breve di un centro sinistra esteso nei commenti alla nascita del nuovo partito/movimento, o meglio nella domanda che il segretario del PD si pone chiedendosi chi comanderà in "Liberi e uguali" tra Grasso e D'Alema. 

Il primo elemento è la conferma dell'ossessione di Renzi nei confronti di D'Alema, che pare vedere ovunque a sinistra vi sia chi dissenta dalle sue posizioni, e della sua intenzione di utilizzarlo come spauracchio ed emblema (a torto o a ragione) di un modo vecchio ed ipocrita di concepire la politica: non sono certo questi i migliori presupposti su cui fondare una qualsiasi ipotesi di alleanza politica.

Il secondo elemento sta tutto nel verbo utilizzato, quel comandare che, se da un lato mi sembra esprimere molto bene l'idea che Renzi dimostra nei fatti di avere della leadership politica, mi pare che dall'altro incarni quasi l'antitesi di quello che l'elettorato di sinistra credo si attenda: nè comandanti nè padroni, ma rappresentanti: una differenza abissale.

Ciao

Paolo

5 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

personalmente credo che il risultato finale sarà l'alternativa infernale tra il ritorno di B -alleato con i manigoldi leghisti - e le bestie grilline.

Dal momento che a questo punto si è giunti per responsabilità molto rilevante di Renzi*, mi pongo la domanda che mi ero posto già in passato? Ma quest'uomo è un bravo politico? A me pare che, visti i risultati sia il peggiore degli ultimi 150 anni per citare il nostro eroe nazionale.

Saluti

T.

*In tempi non sospetti si disse "distruggerà il PD" e questo si è infallibilmente verificato.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

" Ma quest'uomo è un bravo politico? A me pare che, visti i risultati sia il peggiore degli ultimi 150 anni per citare il nostro eroe nazionale."

In questo temo di dover dissentire.

Credo che ormai, con l'eccezione di pochi renziani oltranzisti, si sia tutti d'accordo che lo scopo della politica renziana sia stato e sia l'acquisizione di un partito personale a spese di quello che fu il PD (tempo fa parlai di una sua OPA ostile sul partito) e della sinistra italiana (che avrebbe potuto essere suo avversaria).

Missione compiuta: il PD si è trasformato nel partito di Renzi e, per essere un partito personale, non ha certo dimensioni trascurabili *, e della sinistra rimangono solo macerie.

Ciao

Paolo

* Ho il sospetto che alle politche rivedremo il PD a percentuali per le quali Bersani venne immolato perchè perdente, ma il paragone è improponibile, non tanto per il diverso sistema elettorale quanto per la diversa natura che ha assunto il partito

F®Ømß°£ ha detto...

Ci può stare, se lo scopo è creare questo partito personale, perdere oggi per vincere domani.

Tutto si gioca su quel vincere domani, sul quale ad oggi non possiamo fare previsioni visto la piega delirante di questi tempi.

Per me non si esce vivi da un governo a 5 stelle :-) per cui...

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

...Oddio, se l'intenzione di Renzi è di andare oltre, allora hai ragione tu: è un incapace megalomane.

Dubito che, se non sei SB e non hai dietro il suo sistema aziendale e soprattutto mediatico, un partito personale possa andare oltre le dimensioni dell'attuale PD.

Anzi credo che lo stesso sarà destinato a ridursi ulteriormente...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Riflettendoci poi bisogna intendersi su cosa sia un bravo politico.

Può essere colui che è in grado di portare avanti un'idea, con la giusta dose di necessari compromessi e di pragmatismo, quando necessario.

Potrrebbe essere colui che riesce ad ottenere il potere, incurante delle idee o della coerenza, ma privilegiando proprio il pragmatismo.

Quale di questi obiettivi raggiungerebbe Renzi? Quali sono i suoi risultati oltre ad aver distrutto ogni speranza di governo progressista? Se era quello il suo scopo, bravo, ma non come politico.

Saluti

T