Buongiorno,
oggi un post su un aspetto di una sentenza riguardante il caso del giustiziere fai da te di Legnaro condannato a quasi cinque anni ed al risarcimento dei danni al ladro cui aveva sparato, ferendolo gravemente mentre cercava di fuggire rubandogli l'auto e cui aveva quanto meno omesso di prestare soccorso (se non peggio).
La descrizione di quanto emerso nell'inchiesta, per come riportato dalla stampa (avrebbe sparato al ladro in fuga mentre tentava di rubargli l'auto, poi l'avrebbe abbandonato nei campi, gravemente ferito), a mio avviso rende impossibile considerare il caso in modo diverso dal tentato omicidio, con aggravanti ed attenuanti dl caso, per cui non trovo nulla da eccepire sulla condanna alla carcerazione.
Trovo illogico ed ingiusto risarcire chi, operando per scelta al di fuori della legalità, ha per primo provocato la reazione che lo ha danneggiato, ancorchè sproporzionata.
Perchè, in assenza del suo comportamento illecito, nessuno si sarebbe sognato di imbracciare un fucile e sparare e, se invece il metro è questo, qualsiasi rapinatore sarà legittimato con buona ragione a ritenere di godere di una sorta di polizza infortuni a copertura della propria attività illecita, polizza posta in capo alle proprie vittime.
Questo mi pare essere un disincentivo per chi possa e voglia difendersi, ma mi pare sia contemporaneamente una sorta di benefit gratuito a favore di chi invece causa le condizioni che tutto ciò originano.
E, secondo me, sarebbe preferibile avere una legge che, invece, operi dissuasione in maniera preventiva e che non ponga un malvivente nella condizione di poter pensare che, se un colpo dovesse andargli male, ci sarebbe per lui almeno il ristoro dei danni peggiori...
Ciao
Paolo
2 commenti:
Buondì,
tutto condivisibile.
Da profano posso solo immaginare che forse la legge imponga necessariamente un risarcimento se si configura il reato di tentato omicidio.
Saluti
T.
@ T.:
"posso solo immaginare che forse la legge imponga necessariamente un risarcimento se si configura il reato di tentato omicidio": immagino di si, ed immagino anche che la giurisprudenza abbia definito in qualche modo delle modalità di calcolo del risarcimento stesso.
Il punto è che, proprio per il contesto in cui nascono questi tentativi di omicidio e per l'evidente accettazione del rischio da parte delle vittime, ritengo che in questo punto sia necessario rivedere ilcpontenuto della legge.
Ciao
Paolo
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