Quo usque tandem

Buongiorno,

abbiamo visto che, sinchè il problema riguardava gli altri, i marginali e chi aveva a che fare con loro, tutto sommato si è scelto di minimizzare.

E abbiamo visto minimizzare il ruolo di chi esibiva saluti romani e magliette o bandiere della RSI, chi applicava adesivi che offendevano la memoria di Anna Frank, chi esponeva in luoghi pubblici bandiere i cui simboli avevano assorbito il puzzo dei milioni di cadaveri generati dalla dittatura nazista, chi,vestendo una divisa, vomitava in faccia al mondo su Facebook la propria fede nera (magari rimediandoci sopra figuracce internazionali), chi si introduceva non invitato a casa d'altri ed imponeva minacciosamente la propria presenza ed il proprio gretto sermoncino. 

Abbiamo visto minimizzare persino chi è andato oltre, compiendo atti anche più gravi, raccontandoci che non fossero necessariamente figli di un determinato contesto. E parlo di persone uccise a botte o a pistolettate.

Perchè il problema era degli altri: dei vecchi che si ricordano di Marzabotto o delle razzie nei ghetti, degli immigrati o di chi, scemo, prova a dimostrar loro un briciolo di umanità.


Perchè in uno Stato di diritto non è dato rispondere alla violenza con la violenza, ma non è nemmeno possibile tollerare che vi sia chi, in nome ed in virtù della violenza che è palesemente disposto a usare (e frequentemente desiderorso di farlo), può impunemente prevaricare il diritto degli altri.

Ciao

Paolo

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

sinceramente mi è molto poco chiaro il come mai ci siamo svegliati a un tratto e ci siamo accorti che ci sono i fascisti.

Perché ce ne siamo accorti con l'episodio di Como, non con i fumogeni sotto la sede di Repubblica - che sembrerebbe anzi una conseguenza della visibilità della prima notizia.

La testata di Ostia per esempio è stata presentata ancora senza usare la parola con F, nonostante i ceffi che dominano in quelle periferie rispondano alla descrizione.

Tuttavia sarà dura, visto che contemporaneamente è in corso il processo di normalizzazione di questi individui.
Non solo è il nostro vecchio amico Gran Visir che invita in trasmissione nazifascisti da diversi anni con l'effetto di rendere note le loro posizioni e ammetterle nel dibattito politico.
Ora leggo che diversi giornalisti di La7* ci regalano confronti con gente impresentabile, con l'effetto di ripulire la loro immagine e di consentire loro di legittimarsi internamente ed esternamente.

I fascisti del tipo visto a Como o con i fumogeni non saranno tantissimi - speriamo - ma nel Paese quanta gente non li ritiene poi così nel torto?

Saluti

T.

*Tra cui schienadritta Mentana, quello che "è un grande giornalista". Quello che ha sostenuto Berlusconi per vent'anni, per poi pompare le bestie grilline e adesso legittima CasaPound. Un eroe dei nostri giorni, non c'è che dire.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

"I fascisti del tipo visto a Como o con i fumogeni non saranno tantissimi"

Su questo ho un'opinione diversa, o forse non apprezzo la differenza tra questi ed i tanti che impestano in totale libertà (e spesso ponendosi come interlocutori sia per le società che le forze dell'ordine) le curve degli stadi italiani.

Ho l'impressione che a cambiare, nel tempo, non siano i numeri, ma gli spazi e la visibilità che questi soggetti si prendono: da Ufficiale (metà anni novanta) ho avuto tra i miei alpini uno dei primi skinhead del Fronte Veneto. Di fatto la loro attività si limitava a ruotare attorno ad una birreria di Oderzo (e forse qualcosa faceva un gruppo genello anche in periferia di Verona). Dopo qualche anno ho cominciato a vedere i loro manifestini affissi attorno agli stadi. Poi nelle zone universitarie. Quindi anche nei centri storici. Adesso entrano nelle sedi delle associazioni onlus. *

Mi pare che l'assicella si sia alzata.

Ciao

Paolo

* non me la sento di entrare nel merito dei comportamenti dei singoli aderenti (che pur si sono periodicamente segnalati), mi limito all'attività del gruppo