Buongiorno,
Clima da bassissimo impero |
Tra questi, ça va sans dire, si è schierato un Giuseppe Cruciani sempre più ispirato dalla e sempre più simile alla caricatura che ne fa questo bel blog a lui dedicato (quale onore meritarsi un blog!).
C'è però del marcio in ognuno dei due ragionamenti.
Da un lato è ovvio a chiunque voglia applicare i propri neuroni all'esercizio della logica di base che l'idea di qualcuno (la mia, ad esempio) è che le dimissioni del Premier possano essere una condizione necessaria ma non sufficiente* perchè l'Italia possa affrontare la crisi in maniera decente.
Questo governo ha già ampiamente dimostrato di essere parte non piccola del problema, avendolo negato, minimizzato e rimosso in tutte le maniere quando era già evidente e drammatico e sino a quando non è venuto a trovarci, ingigantito ed inca**ato fuori maniera.
Questo governo ha già ampiamente dimostrato di essere parte non piccola del problema, avendolo negato, minimizzato e rimosso in tutte le maniere quando era già evidente e drammatico e sino a quando non è venuto a trovarci, ingigantito ed inca**ato fuori maniera.
Questo governo ha però una maggioranza parlamentare che, tra Scilipoti e Pionati, tra Calearo e Nucara, sembra essere talmente ampia e granitica da non correre il rischio di finire in minoranza nemmeno volendo, visto che l'eccezionale clima anti casta che permea il Paese è diventato un potente collante per tutti i politici di medio basso cabotaggio che, nella certezza di non essere rieletti, voterebbero la fiducia a costo dei loro algidi culi.
Ragion per cui le dimissioni appaiono l'unica via d'uscita da questa impasse e l'unico modo di lasciare che qualcun altro (forse finalmente uno capace) provi a trovare una soluzione. Niente dimissioni, niente alternativa al nulla attuale.
Per parafrasare... |
Dall'altro lato sembra che effettivamente tra i tanti che reclamano le dimissioni del Capo del Governo, vi sia anche chi pensa che queste da sole possano bastare a fare una magia e trasformare l'Italia in un Paese serio, civile e rispettato. Ebbene, magari è solo perchè sono un inveterato laico e quindi ho difficoltà a credere nei miracoli, ma sono convinto che non sia così, e credo fortemente che questa speranza abbia la stessa consistenza e fondatezza di quella riposta nell'uomo dei miracoli che da vent'anni ha cristallizzato la politica italiana in uno scontro attorno al proprio ombelico. E lo credo al punto di farmi pensare che buona parte delle persone che aderiscono all'irragionevole desiderio, siano già state precedentemente tra i fautori della macabra illusione berlusconiana.
Ciao
Paolo
* A chi servisse faccio un esempio dei miei, terra terra, di condizione necessaria e non sufficiente: avere moglie è condizione necessaria per essere cornuti, ma non è sufficiente. Puoi avere moglie ma non corna, ma niente moglie, niente corna. Per essere cornuto bisogna anche che ella gradisca le altrui grazie, che è la condizione necessaria.
2 commenti:
Buongiorno,
Tra questi, ça va sans dire, si è schierato un Giuseppe Cruciani sempre più ispirato dalla e sempre più simile alla caricatura che ne fa questo bel blog a lui dedicato (quale onore meritarsi un blog!).
Perdonami ma credo che dovresti mettere il link di quel bel blog. Noi sappiamo a chi ti riferisci, ma chi passa per caso da queste parti no.
Saluti.
Buondì,
il concetto di condizione necessaria, ma non sufficiente calza a pennello.
Supponiamo che questo governo non abbia contribuito negli anni passati alle cause della crisi italiana, intendendo con questo la situazione simil-greca in cui versa il Paese nel contesto della crisi internazionale.
Vista la palese incapacità di dimostrarsi credibile oggi, con le manovre che cambiano ogni notte e i ministri legaioli che si fanno vedere per i tipi da bar che sono, mi pare che anche supponendo una non-responsabilità per il passato, sia sufficiente il presente per rendere necessaria la scomparsa dall'orizzonte politico di questa banda di delinquenti e incompetenti.
Zapatero ha annunciato mesi fa le dimissioni e ha fatto una manovra assieme all'opposizione: infatti la fiducia nella Spagna è superiore a quella nell'Italia.
Sul fatto che la liberazione da questo indegno governo non sia sufficiente, non posso che concordare, pur nel solito pessimismo.
Non solo non vedo un'opposizione unita attorno a un qualsivoglia progetto, ma sento anche tanta voglia di astensione e rifiuto della politica. Tutte premesse niente affatto buone.
Saluti
Tommaso
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