Buongiorno,
nel titolo ogni riferimento a persone reali è puramente causale: non vorrei mai che vi passasse per la testa l'idea che io mi riferisca a chi (e questo è tra loro uno di quelli che considero più intelligenti, che ci spiega), il giorno dopo la nomina di Monti (e talvolta addirittura prima), si è messo a strillare istericamente:"Avete visto che lo spread dopo un calo iniziale sta risalendo? Dov'è l'effetto Monti? Eh? Eh? Avete visto che non era Berlusconi il problema?".
Bene. Negli ultimi giorni del governo Berlusconi, quando questi smentì di volersi dimettere, lo spread Btp Bund raggiunse i 575 punti base.
Dopo le dimissioni di Berlusconi lo spread non ha mai superato i 520 punti, per uno 0,5% di tassi di interesse sul debito in meno, che applicato all'intero debito italiano si traduce in oltre 9 miliardi di euro risparmiati, senza che Monti avesse nemmeno il tempo di imporre le mani, non dico di imbastire un governo.
Il passato, si spera |
Dopo la manovra appena annunciata lo spread è sceso a 370 punti. Quindi i tassi sono scesi di un ulteriore 1,5%. Circa 29 miliardi di euro all'anno che si sommano ai 9 di prima. Se i valori saranno confermati questo è il valore aggiunto di Monti e della sua manovra rispetto alla situazione precedente.
Il presente |
Secondo me questa manovra tocca troppo poco gli evasori e chi ha risorse, spreme ulteriormente chi sta già pagando troppo, sfiora solamente gli sprechi della politica, non promuove lo sviluppo, non affronta seriamente la questione giovanile e femminile, non ripensa seriamente il sistema pensionistico, nè i rapporti con il Vaticano, nè tantomeno il mercato del lavoro (Miii, messa così verrebbe da prendere l'ascia e andare a Roma a fare un paio di pacatissime chiacchiere con chi governa. Poi però uno si ricorda che non si distrugge in due settimane il disastro che è stato pazientemente costruito in decenni di indefessa applicazione e lascia l'ascia dov'è).
Tutti (o quasi) temi in realtà velatamente accennati dallo stesso Premier, per cui forse, auspicabilmente, dobbiamo attenderci anche una diversa "fase 2" e magari una terza fase ulteriore.
Prima si tappano le falle, poi si riparano i motori, solo dopo si traccia la nuova rotta e si fa ripartire la nave.
A differenza di quanto fatto fino ad un mese fa devo riconoscere che il governo sta operando per evitare il default italiano (tecnicamente già verificatosi in scala limitata, visto che nell'ultimo mese era impossibile collocare sul mercato i titoli italiani che venivano acquistati solo dalla BCE per motivi politici).
In astratto, secondo me, sarebbe stato sicuramente possibile fare di meglio, avendo più tempo e non dovendo passare attraverso il vaglio delle Camere e di un appoggio parlamentare non poi così sicuro. Ma la realtà, adesso, impone altro.
Insomma era possibile fare molto di meglio quando ancora c'era tempo, un paio d'anni fa, ma allora, come tutti ben ricordiamo, il problema era il cancro dei giudici e dei giornalisti comunisti.
Ciao
PaoloVE
1 commento:
Buondì,
post ampiamente condivisibile. Gli Stanlio e Ollio dell'onestà intellettuale dalle loro poltrone radiofoniche ed editoriali hanno tartassato lo scroto di chi avesse un minimo di senso critico con la tiritera del "Sono lenti e lo spread non si è abbassato".
Con ciò hanno anche fornito a molti loro superficiali adepti qualche argomento da riciclare al bar.
I fatti ci dicono che in poco più di due settimane abbiamo ridotto di oltre 200 punti il divario tra i nostri titoli di Stato, che erano divenuti insostenibili, e quelli tedeschi.
Chi ha sostenuto 3xMonti, Berlusconi e la loro funesta compagnia di giro e ora ce la mena con il "governo dei banchieri", i "lentocrati" e altre ciarle merita una pernacchia a volume tale da cavargli via la pelle.
Riguardo ai provvedimenti concreti mi aspetto necessariamente una fase 2, altrimenti non vedo come possa la maggioranza dei cittadini, tartassata ulteriormente pensare a spendere di più e a rilanciare il mercato interno.
Trovo particolarmente odiose le solite tassazioni indirette, e quindi regressive, come l'aumento del prezzo dei carburanti e la minaccia di due punti di IVA in più.
Purtroppo, essendo questo governo dipendente in parte dai politici irresponsabili che hanno regalato all'Italia il disastroso anno di agonia che ci stiamo lasciando alle spalle, trovo difficile che ciò che non è gradito al partito dell'ex premier possa essere fatto passare in Parlamento.
Saluti
Tommaso
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