Buongiorno,
l'annullamento e la necessità di ripetere le cosiddette "quirinalie", le consultazioni online svolte dal M5S, sembra essere purtroppo indizio di come la gestione approssimativa di un argomento forte e di peso come l'esercizio democratico nel mondo digitale possa far fare all'Italia un passo indietro lungo una strada che invece a me sembrerebbe essere piuttosto promettente.
Credo infatti che il M5S abbia molte ragioni nel voler vedere in Internet uno strumento per riavvicinare la gente alla politica e soprattuttto ad interessarsi della gestione del Paese, cose che ritengo sempre più necessarie a causa di decenni di progressivo arroccamento dei politici (e dei loro allegri sodali) nelle loro posizioni di privilegio.
Ma mi pare che averlo voluto fare con gli strumenti sbagliati e troppo limitati possa ingenerare invece il timore che la strada della democrazia digitale sia sbagliata tout court.
Questo timore avrebbe in realtà più di un motivo di essere, visto che:
Filtrare un decerebrato urlante non è un vulnus alla democrazia nel momento in cui l'apporto dei suoi interventi è puro rumore.
Definire regole che permettano il voto a qualcosa in più dell'1% della propria base elettorale non significa snaturare las politica di un movimento.
Utilizzare dei sistemi che reggano elevati afflussi e che permettano al contempo di garantire l'anonimato dei votanti ed il rispetto (in termini di conteggio) del loro voto in maniera trasparente è la base minima di qualsiasi sistema rappresentativo serio.
Il fatto è che non mi aspetto che a risolvere seriamente questi problemi possa essere il M5S, che pur sta fungendo molto lodevolmente da pioniere in questo campo, perchè la loro soluzione comporta l'abbandono di un approccio di tipo spontaneistico e dei costi.
E lo spontaneismo e la lotta ai costi della politica sono due elementi fondamentali della linea politica del M5S.
Il peccato sarebbe se il percorso verso promettenti forme di democrazia digitale finisse con l'infrangersi (e l'arrestarsi) contro una gestione sin qui dilettantesca o poco più che la rendano indesiderabile ai più...
Ciao
Paolo
Credo infatti che il M5S abbia molte ragioni nel voler vedere in Internet uno strumento per riavvicinare la gente alla politica e soprattuttto ad interessarsi della gestione del Paese, cose che ritengo sempre più necessarie a causa di decenni di progressivo arroccamento dei politici (e dei loro allegri sodali) nelle loro posizioni di privilegio.
Ma mi pare che averlo voluto fare con gli strumenti sbagliati e troppo limitati possa ingenerare invece il timore che la strada della democrazia digitale sia sbagliata tout court.
Questo timore avrebbe in realtà più di un motivo di essere, visto che:
- la pretesa di estrarre una linea politica da un blog / forum si sta scontrando con una realtà dove è sempre più difficile discriminare le reali analisi e proposte da un crescente rumore di fondo fatto di troppi interventi urlati e vuoti e dove, conseguentemente, ha un peso drammatico chi ha la proprietà dell'architettura su cui ci si appoggia
- l'apertura al voto per il potenziale elettorato è frazionale rispetto a quella ottenuta per altra via dalle forze politiche che mantengono strutture e strumenti tradizionali (il confronto tra l'apertura e la partecipazione alle criticatissime primarie dell'arcicriticato e giurassico PD e a quelle del modernissimo M5S è quanto di più impietoso ci possa essere: l'intera base elettorale delle primarie dl M5S equivale a quella di una singola provincia "rossa" delle Primarie piddine)
- l'efficacia, la sicurezza e la trasparenza degli strumenti sinora utilizzati dal M5S sono state patetiche rispetto agli strumenti tradizionali (trovate nel blog di Uriel un certo numero di post interessanti ed in grandissima parte condivisibili sull'argomento nei giorni scorsi)
Filtrare un decerebrato urlante non è un vulnus alla democrazia nel momento in cui l'apporto dei suoi interventi è puro rumore.
Definire regole che permettano il voto a qualcosa in più dell'1% della propria base elettorale non significa snaturare las politica di un movimento.
Utilizzare dei sistemi che reggano elevati afflussi e che permettano al contempo di garantire l'anonimato dei votanti ed il rispetto (in termini di conteggio) del loro voto in maniera trasparente è la base minima di qualsiasi sistema rappresentativo serio.
Il fatto è che non mi aspetto che a risolvere seriamente questi problemi possa essere il M5S, che pur sta fungendo molto lodevolmente da pioniere in questo campo, perchè la loro soluzione comporta l'abbandono di un approccio di tipo spontaneistico e dei costi.
E lo spontaneismo e la lotta ai costi della politica sono due elementi fondamentali della linea politica del M5S.
Il peccato sarebbe se il percorso verso promettenti forme di democrazia digitale finisse con l'infrangersi (e l'arrestarsi) contro una gestione sin qui dilettantesca o poco più che la rendano indesiderabile ai più...
Ciao
Paolo
1 commento:
Buondì
visti il risultato, peraltro molto televisivo delle consultazioni tra i pasdaran grillini, non posso che confermarmi nella mia idea che di utile al paese in questo movimento ci sia molto poco.
I leader e gli eletti ogni giorno ci regalano "perle" che spostano il livello della barbarie un passo più in là.
Gli elettori storici si rivelano persone perfettamente integrate nel meccanismo berlusconiano, non in grado di distinguere tra l'essere brave persone (tutti i candidati alle quirinarie lo sono), e l'essere persone adatte a ricoprire un ruolo istituzionale delicato.
Attacchiamoci pure al fatto che tra gli 8 milioni di elettori ci sia tanta buona volontà, ma i risultati a me sembrano di una miseria sconvolgente.
Saluti
Tommaso
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