Privilegi presunti e vendette piccine

Buongiorno,

trovo qualcosa di marcio e paralizzante in quanto sto leggendo relativamente a due vicende molto diverse ma in cui trovo dei paralleli di non poco conto e cioè la vicenda relativa alla telefonata tra la Cancellieri e la famiglia Ligresti e quella del docente universitario patavino che ha urgente bisogno di aiuto per rientrare in Italia dalla Cina ed essere operato a seguito di un gravissimo incidente.

In entrambe i casi la lettura che si può dare è quella di qualcuno ritenuto a ragione o a torto un privilegiato, cui in molti, in un momento di estremo bisogno, vorrebbero negare un aiuto a difesa della sua stessa esistenza in ragione di una sua presunta colpa o del suo presunto privilegio, oppure in virtù del fatto che per altri considerati non privilegiati nessuno si sbatterebbe.

Insomma, per come la vedo io, una sorta di vendetta nemmeno tanto nascosta.
 
Scusatemi, ma sostenere che per un detenuto qualsiasi la Cancellieri non si sarebbe mossa, anche se fosse vero, non sposta che il suo eventuale intervento a tutela della salute di una detenuta in condizioni critiche sarebbe stato umano, giusto e probabilmente istituzionalmente doveroso nel momento in cui il Ministro era informata di una situazione a rischio.

Persino se la Ligresti fosse una privilegiata, persino se fosse colpevole di malversazioni, persino se tali tutele risultassero difficilmente accessibili ai più. Secondo me lo sforzo di un Paese civile deve essere teso a garantire i diritti fondamentali (e quello alla salute lo è) a tutti e non a toglierli ai pochi che ne godono perchè altri ne sono esclusi. Perchè negare il diritto alla salute a Jonella Giulia Ligresti non avrebbe migliorato le condizioni di vita degli altri carcerati in condizioni vergognose.(1)

E, analogamente, il fatto che il prof. David Cariolaro sia molto probabilmente un "figlio d'arte", che abbia lasciato l'Italia dopo averla sfruttata per costruire la propria formazione, che probabilmente paghi altrove le tasse e quindi non contribuisca al sostentamento del suo sistema sanitario, che non sia stato sufficientemente avveduto da -o, a scelta, che abbia scelto di correre il rischio di non- garantirsi una assicurazione sanitaria adeguata e tutti gli altri temi di polemica spesso ancora più beceri (2) (3) non sono buoni motivi, almeno in uno Stato civile, per negare a questa persona un diritto fondamentale come quello alla salute. Anche se potrebbe risultarci antipaticissimo persino senza conoscerlo.

Almeno per il caso del prof. Cariolaro, nei commenti all'articolo, trovate un link per poter fare qualcosa di costruttivo, che vada oltre le polemiche, se lo volete.

Ciao

Paolo

(1) Tutto ciò premesso sono dell'idea che la Cancellieri avrebbe dovuto dimettersi, non per l'interessamento, ma per opportunità, perchè un ministro della Giustizia non dovrebbe essere coinvolto in vicende come quelle della famiglia Ligresti e, non potendo evitare di avere un figlio che ne è stato a libro paga, dovrebbe almeno astenersi dal contattarla mentre ancora uno di loro è latitante promettendo il massimo interessamento al caso, creando un imbarazzante conflitto di interessi tra ruolo pubblico e privato. E no, secondo me la telefonata in procura a Milano per Ruby è stata tutt'altra cosa, perchè tutto mi fa credere che in quel caso si trattasse di pressioni da una istituzione ad altra istituzione sottoposta...

(2) Nei commenti, oltre ai tanti sul filone se-n'è-andato-non-ha-pagato-l'assicurazione-se-l'è-cercata-ben-gli-sta, ci sono quelli per i quali diventa indispensabile polemizzare sugli immigrati extracomunitari e la reciprocità dei trattamenti fottendosene del fatto che, nel mentre, c'è chi rischia di morire.

(3) Qualche sostenitore dell'efficacia di una sanità basata sui sistemi assicurativi faccia un pensierino sul fatto che per un'assicurazione sanitaria può essere necessario e conveniente ritardare il pagamento del premio e cosa questo possa comportare, per cortesia...

9 commenti:

Philip Michael Santore ha detto...

Il tema è oltre modo interessante. È chiaro che uno che fa una segnalazione lo fa per favorire il segnalato. Quindi, prima questione: quando "favorire" è lecito, giusto o opportuno?
Poi se si dice che, vista la situazione, l'intervento era "umano, giusto e probabilmente istituzionalmente doveroso", allora era la "legalità" (cioè il lavarsene le mani e lasciare che le cose fossero trattate secondo le procedure ordinarie) ad essere inumana, ingiusta e probabilmente illegale.
Ma se così era, non si può stigmatizzare un ministro per avere compiuto un atto "istituzionalmente doveroso" solo perché era anche in rapporti privati con il destinatario di quell'atto: farlo significa che, se mettono in galera una persona a lui vicina, ogni ministro della giustizia, siccome è in potenziale conflitto d'interessi, deve lasciare la carica. È un argomento scivoloso, perché significa che qualsiasi rappresentante della pubblica amministrazione (ministro, pubblico ufficiale o funzionario che sia), deve astenersi anche dal compiere atti dovuti nel momento in cui il suo lavoro incrocia le sue relazioni.
Infine il caso è certamente diverso dal caso Ruby, ma il punto è che entrambi hanno in comune la sopracitata fattispecie. Per cui, se la giustizia è davvero imparziale, se Berlusconi è stato condannato per concussione, come minimo (ripeto: come minimo) la Cancellieri dovrebbe essere indagata (dico indagata e non necessariamente condannata) per abuso d'ufficio.

Che la sanità sia basata su di un sistema pubblico piuttosto che su assicurazioni private può significare tutto e il contrario di tutto: dipende da come il sistema funziona nei dettagli.
Ad esempio, per stare ad esempi vicini a noi, a nord c'è un paese, la Svizzera, basato su assicurazioni private, dove non avviene nulla di quanto paventi; mentre a sud abbiamo un paese, la Grecia, basato su di un sistema pubblico, dove chi perde il lavoro e non paga le imposte sulla sanità non ha diritto alle cure mediche...

PaoloVE ha detto...

@ pms:

"era la "legalità" ad essere inumana, ingiusta e probabilmente illegale."

Purtroppo la foto del nostro sistema carcerario è proprio questa, specialmente per un detenuto in precarie condizioni di salute.

"non si può stigmatizzare un ministro per avere compiuto un atto "istituzionalmente doveroso" solo perché era anche in rapporti privati con il destinatario di quell'atto" infatti secondo me non è questo il punto, sempre che ciò sia avvenuto e, nel caso, anche se sarebbe stato più opportuno passare delegare la cosa ad un sottoposto riportando meramentye la segnalazione.

Il punto è che un Ministro nella sua situazione avrebbe dovuto per opportunità interrompere i contatti con la famiglia Ligresti sino a quando non fosse stato tutto definito e non telefonare a casa loro Il problema non sono le eventuali telefonate al DAP (che non mi risulta esistano), ma quelle ai Ligresti.

Quanto al parallelo con Ruby le due situazioni non hanno nemmeno la stessa fattispecie: in un caso il ministro non sta parlando con un sottoposto, nell'altro si. In entrambe i casi si può scegliere se indagare o meno per capire nel primo caso SE E' SUCCESSO QUALCOSA E SE QUANTO EVENTUALMENTE SUCCESSO E' ILLEGALE, nel secondo SE QUANTO E' SUCCESSO E' ILLEGALE. Perchè nel caso Ruby qualcosa è successo, non si tratta solo di promesse o dicerie a terzi...

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

Mi ricordo che abbiamo organizzato dei voli per portare in Italia alcuni bambini afgani da operare. Non vedo perché non si dovrebbe intervenire per un nostro concittadino come nel caso del professore universitario.

Quanto al caso Cancellieri-Ligresti la vedo da un punto di vista diverso.
I guai giudiziari dei Ligresti, soprattutto del vecchio, sono noti da anni a tutti. E il fatto che la Cancellieri oltre ad avere un figlio che lavorava per loro, ne fosse amica di vecchia data, doveva consigliare prudenza nell'alzare il telefono. Ma soprattutto a chi l'ha nominata ministro della giustizia questi fatti erano ancora più noti che ai comuni cittadini: sono un'altro esempio di conflitto di interessi, e lo scarso riguardo da parte della politica per quella materia di ordine etico e morale che si definisce con la parola opportunità: Infatti quando hanno deciso per quella nomina, Letta e soprattutto il Presidente della Repubblica, erano su marte?
Anche se è un pò differente, basta ricordare cosa fece Scalfaro quando B. nel 1994 propose Previti come ministro della giustizia. E quindi non mi si venga a raccontare che proprio per l'amicizia di una persona così influente e discussa non si doveva trarre le stesse conseguenze.

Michele R. ha detto...

Scusa Paolo,
ma voglio segnalare quella che è una differenza profonda tra i 2 casi.
In quella del professore c'è il problema di una assistenza sanitaria non adeguata dovuta, probabilmente, al fatto che la Cina ha degli standard in fatto di cure mediche, assai inferiori alle nostre.
Nel secondo caso la Ligresti aveva si i suoi problemi di salute, ma chi è preposto alla cura delle salute delle persone agli arresti, credo che abbia un ventaglio di opzioni tra cui scegliere su suggerimento dei medici che hanno seguito il caso: Si va dal ricovero nell'infermeria del carcere al ricovero presso altra struttura ospedaliera fino, come è successo in questo caso, agli arresti domiciliari. Cosa che è stata decisa di loro sponte, dalle autorità, senza che ci fosse nessun intervento.

Michele R. ha detto...

Scusa Paolo
E' OT ma il quadro che fa questo articolo è impietoso:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/i-figli-so-piezz-e-core-il-ritratto-che-giulia-ligresti-fa-di-se-66053.htm

uell'anno Michael Diekman, numero uno della tedesca Allianz, la più grande compagnia assicurativa del mondo, portò a casa 3 milioni 568 mila. Giulia Ligresti, occupandosi di beneficenza, guadagnò il 25 per cento in più. Notizie che già allora la grande manager poteva reperire su qualsiasi giornale scritto in italiano, magari stampato in piccolo.

F®Ømß°£ ha detto...

Buongiorno,

1) Segnalo che non si parla di Jonella, ma di Giulia (nel post c'è un refuso).

2) Qui http://goo.gl/m9vULI ci sono le date con gli eventi. Si osserva le procedure per la scarcerazione sono antecedenti alle comunicazioni del ministro con il DAP.

Trovo che il tema delle vendette meschine sia del tutto ben posto. Visto il punto 2, e visto il fatto che il Ministro - come suo dovere - è intervenuto in diversi altri casi, non sono così fermamente convinto che dovesse dimettersi.

Dirò di più: posso accettare posizioni dubbiose, posso accettare - e condivido - il fastidio per l'amicizia con siffatti personaggi*.

Non posso accettare chi ha granitiche certezze sulla malafede del Ministro e ne auspica le dimissioni, avendo avuto opportunità e tempo per avere le idee un po' più chiare.
In particolare perde la già poca stima che avevo per lui il buon Pippo Civati che se la prende con la Cancellieri a testa bassa "perché io parlo con la gente e la gente è infuriata".

A me pare che l'informazione su questo caso sia stata scandalosa dal momento che la questione delle date -che a me pare dirimente - è praticamente introvabile. Tutti cincischiano e fanno i soloni dando per scontato che la causa dell'uscita dal carcere sia l'intervento della Cancellieri. Il fatto che la gente sia "infuriata" in quanto sobillata da media indegni non è una ragione sufficiente per rendersi complici della confusione. A meno di non essere superficiali, che ne so, come un Renzi qualsiasi.

Saluti

Tommaso

* Amicizia peraltro nata:
a) prima che i personaggi in questione diventassero i loschi figuri di oggi
b) amicizia attraverso almeno un grado di separazione tra il Ministro e Salvatore Ligresti
Tutte cose che per i travaglisti non contano lo so :-D.

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

ho corretto, grazie.

Probabilmente ero rimasto affascinato dal nome :-)

Ciao

Paolo

Philip Michael Santore ha detto...

1. Io ministro ho un interesse privato nel caso Ligresti. Quindi delego la cosa a un sottosegretario o a un dirigente del ministero. I quali cosa credi che faranno? Segnaleranno il caso al DAP aggiungendo a voce (sempre che ce ne sia bisogno) "guarda, sono io a occuparmene, perché la Cancellieri, visti i suoi rapporti, non si è voluta esporre personalmente". Presumibile risposta di quello del DAP: "Immaginavo; non ti preoccupare".

Ora, che si astenga dal trattare la cosa personalmente o che eviti di fare telefonate, serve solo a mascherare le apparenze: come ha sottolineato Michele Reccanello, le amicizie della Cancellieri erano note. E al ministero della Giustizia già sapevano che la Ligresti era una "cliente speciale".

2. Le differenze fra il caso Ruby e quello Ligresti ci sono: la fattispecie (concussione invece che abuso d'ufficio) e il fatto che il caso giudiziario Ruby è concluso, mentre quello Ligresti (per quel che riguarda la Cancellieri) non è neppure iniziato, né - par di capire - inizierà mai.

Ma i due casi hanno in comune il fatto che un pubblico ufficiale ha scavalcato le procedure per occuparsi di un fatto in cui aveva un interesse privato al fine di favorire un esito che altrimenti avrebbe potuto essere diverso qualora egli si fosse astenuto dall'agire.

Tu dici: "SE E' SUCCESSO QUALCOSA E SE QUANTO EVENTUALMENTE SUCCESSO E' ILLEGALE"

Caro, a quello servono le indagini: se non aprono un procedimento penale non lo sapremo mai, né mai lo sapranno i magistrati.

E non venirmi a dire che una procura prima di aprire un procedimento comincia a ragionare in termini garantisti, che vuole le prove schiaccianti e quant'altro: quelli appena vedono un po' di fumus procedono con tutti i mezzi a loro disposizione, salvo poi archiviare a sputtanamento avvenuto.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

per quanto riguarda il punto 1:

"Ho ricevuto questa segnaslazione: puoi verificarla tu?". Punto. Nessuna pressione sui sottoposti. Ma sono sicuro che tu hai motivo per essere sicuro che le cose sono andate diversamente.

E secondo te la telefonata che tanto sta facendo scandalo in realtà non serviva a nulla: gli interessi del Ministro erano sicuramente tutelati a prescindere ed a priori. Infatti, come segnala Tommaso, il DAP aveva già avviato la pratica prima (si, lo so, per te i rapporti causa effetto prescindono dalla consequenzialità: maledetto me e la mia ideologia...)

Da qualche parte ho scritto qualcosa sui garantismi a senso unico alternato...

"al ministero della Giustizia già sapevano che la Ligresti era una "cliente speciale""

La "cliente speciale" quanta galera preventiva si è fatta? Come sempre nei tuoi commenti, piovono assiomi.


quanto al punto 2:

"Ma i due casi hanno in comune il fatto che un pubblico ufficiale ha scavalcato le procedure per occuparsi di un fatto in cui aveva un interesse privato al fine di favorire un esito che altrimenti avrebbe potuto essere diverso qualora egli si fosse astenuto dall'agire."

No. Il ministro della giustizia ha istituzionalmente il compito di garantire ai detenuti condizioni compatibili con il loro stato di salute.

Se poi la Cancellieri l'abbia o meno fatto in maniera corretta (al punto precedente dai per scontato che il suo interessamento non servisse...) è il punto, ed è tutto da dimostrare.

"Caro, a quello servono le indagini: se non aprono un procedimento penale non lo sapremo mai, né mai lo sapranno i magistrati."

infatti da nessuna parte ho scritto che non dovrebbero farlo.

Ma non chiamarmi caro: non abbiamo mai spartito nulla al di fuori del WEB.

Ciao

Paolo