Ucraina, Russia ed Europa

Buongiorno,

la nuova crisi ucraina è stata oggetto di molte riflessioni, da quelle più semplici ed emotive che, a seconda del tifo, esaltano i ribelli che rovesciano eroicamente il regime di Yanukovich per affermare un nuovo ordine democratico e libero oppure sottolineano il carattere ultrenazionalista e francamente neonazista di alcune loro compagini che si sono distinte negli scontri (cosa peraltro di cui non c'è da meravigliarsi: indovinate un po' chi si è dato una gerarchia, una disciplina, un addestramento,... e quanto serve ad affrontare una rivolta?) a quelle che valutano in termini geopolitici le prospettive che la nuova situazione sembrerebbe offrire a UE e Nato nel campo ex sovietico a scapito degli interessi della Russia.

In realtà, a fronte di una situazione ancora in via di definizione e tutt'altro che chiara in chiave futura (due domandine piuttosto importanti su tutte: domani ci sarà ancora l'Ucraina oppure assisteremo ad una secessione auspicabilmente in pacifico stile cecoslovacco? E cosa dobbiamo aspettarci dall'economia di uno Stato che ha bisogno di una decina di miliardi di euro entro tre giorni per poter onorare i propri debiti in scadenza e dipende in maniera pressochè totale per le forniture energetiche da una Russia cui rifiuta il ruolo di partner privilegiato?)  c'è una cosa che appare certa e di cui poco si sta parlando.

Nello scontro interessato che si è verificato attorno alla crisi del regime ucraino, pur apparentemente perdendo, la Russia ha dimostrato di saper dare un valore ai propri interessi in zona e di sapersi attivare tempestivamente per tutelarli, l'Europa non altrettanto.


Insomma, hanno appeso una serie di grosse e pesanti macine al collo di una nazione sul ciglio del baratro, e non solo di una guerra civile.

A fronte di tutto ciò, e pur essendone interessata alla disputa direttamente ed indirettamente (ricordate cosa successe in occasione delle precedenti guerre del gas combattute tra Russia e Ucraina, quando da un giorno all'altro le forniture di metano dal gasdotto trans siberiano crollarono del 25-30% per tutti i paesi europei?), avete notizia di una simile determinazione e tempestività? Neanch'io. Praticamente ci siamo limitati a dichiarare una certa simpatia. Pensando chi a Renzi, chi a Tsipras, chi alla Merkel...

Ed è purtroppo la continua riproposizione di un nanismo politico europeo che ci continua a danneggiare.

Ciao

Paolo

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