Buongiorno,
non posso che riprendere (magari un po' stancamente) il fin troppo recente post avente lo stesso titolo perchè nei giorni scorsi il nostro prode Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha provveduto a rinnovare un po' di cariche nelle società controllate dello Stato ed ha approfittato anche di questa occasione per replicare, almeno in parte, il meccanismo di pseudo femminilizzazione dello Stato di cui avevo già parlato.
- da un lato mi pare che le cariche, pur altisonanti, cui le nuove manager sono state destinate non siano ruoli operativi e manageriali (come sarebbe l'incarico di A.D.), ma sostanzialmente di rappresentanza e garanzia come le Presidente. Sono influenti, ma, malgrado il battage pubblicitario, non hanno in mano le leve di comando
- secondariamente mi pare che dietro al genere finiscano col nascondersi i soliti nomi dei soliti salotti della finanza e dell'economia italiana (perchè di questa realtà sono espressione sia la Marcegaglia ex Presidente di Confindustria che la Todini)
- e, per ultimo, mi pare che ci sia molto poco di realmente innovativo nei metodi, se è vero che assieme a loro, nei CdA sono stati contemporaneamente nominati i fedelissimi ed i finanziatori di Renzi.
Insomma, un po' troppo poco per poter parlare di novità, sia sul fronte della parità di genere, dove si è fatto troppo poco e male (male perchè apparentemente ad uso e consumo di altre e meno nobili cause), sia sul fronte del cambiamento, dove cambiano i visi, ma non i meccanismi.
Ciao
Paolo
P.S. ...e, a dirla tutta, se si volevano sbandierare dei simboli, probabilmente ce ne sarebbero di migliori per il periodo.
1 commento:
Ancora piango per la Bonino
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