Buongiorno,
ci sono situazioni in cui c'è chi riesce a dimostrare pubblicamente un'imbecillità superiore a quella dei nostri giornalisti.
E così, riguardo al mancato rinnovo del contratto alla docente "presunta lesbica" (1) da parte dell'Istituto Sacro Cuore di Trento i giornalisti infilano una serie di strafalcioni non indifferenti, primo tra tutti parlare di licenziamento, quando licenziamento non è: non serve licenziare chi ha ogni anno il contratto in scadenza. Basta non rinnovarglielo. State sereni, allegri e flessibili e ripetete con me: il problema è il sacro articolo 18. Che in questo caso non si applica, non perchè non vi sia discriminazione, ma perchè non vi è licenziamento. (2)
Ma, come dicevo, c'è chi li supera e quindi ritiene preferibili al silenzio le seguenti dichiarazioni: "Le ho detto che ho sentito queste voci e che speravo fossero solo voci, perché devo tutelare l’ambiente scolastico. Dovendo scegliere un insegnante per una scuola cattolica, devo fare anche valutazioni dal punto di vista etico morale. Qui ci sono mille studenti. Il problema sussiste, la scuola cattolica ha una sua caratteristica e un insieme di aspetti educativi e orientativi: a noi sembra di doverla difendere a tutti i costi"
Sottolineo: "speravo fossero solo voci" e "devo tutelare l'ambiente scolastico": due affermazioni che dicono molto di molte cose.
Ma sottolineo anche il fatto che se la madre superiora deve fare -personali ed opinabili- valutazioni dal punto di vista etico morale, non è scritto da nessuna parte che la difesa a tutti i costi di certi aspetti educativit e orientativi debba ricadere sulle tasche degli italiani.
Perchè se è scritto che lo Stato Italiano si deve far carico dell'istruzione dei suoi cittadini, non mi risulta che ci sia scritto da nessuna parte che debba cullare le ossessioni o fobie in materia sessuale di una parte di loro, nè le loro pretese discriminatorie.
Chi lo desidera lo faccia pure, e lo descriva magari anche come un "insieme di aspetti educativi ed orientativi", ma lo faccia a proprie spese: i soldi delle tasse servono ad altro, non certo ad instillare l'idea che l'omosessualità sia una cosa a metà tra la disgrazia ("speravo fossero solo voci") e la malattia ("devo tutelare l'ambiente scolastico"). E magari si chieda come insegnava l'insegnante sottratta agli studenti per motivi indipendenti dalla sua professionalità (unico punto realmente importante e che sembra non interessare a nessuno) e se nel cambio questi ci rimettano o meno.
Lo Stato italiano non dovrebbe assolutamente sovvenzionare in alcun modo un ente che diffonde una cultura che appare dichiaratamente omofoba e discriminatoria.
Risparmiamo quattro lire e togliamo un po' d'ossigeno a costoro, noi cresceremo meglio e se Dio vuole ed è d'accordo con loro, troverà il modo di restituirglielo: se davvero hanno fede lo sanno. (3)
Risparmiamo quattro lire e togliamo un po' d'ossigeno a costoro, noi cresceremo meglio e se Dio vuole ed è d'accordo con loro, troverà il modo di restituirglielo: se davvero hanno fede lo sanno. (3)
Ciao
Paolo
(1) Si può applicare il concetto di garantismo agli orientamenti sessuali? Non dovremmo forse presumere l'eterosessualità sino a prova contraria? Domande simili sarebbero ridicole se non fossero tragiche.
(2) Ometto di dire cosa penso di chi ritiene che sia giusto che un datore di lavoro possa comportarsi in questo modo. Cito però il breve pezzo seguente: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e
sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche,
di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto
la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono
il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione
di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica
e sociale del Paese.". Si tratta dell'Articolo 3 della Costituzione Italiana.
(3) Si, lo so. Adesso il Ministero prenderà tempo per avere informazioni precise e dettagliate, poi scopriremo che alcune dichiarazioni sono state fraintese, quindi non sarà nemmeno necessario raccontarci che non ci sono gli strumenti giuridici per rifiutare il finanziamento. Almeno fategli pagare l'imposta sugli immobili...
15 commenti:
Buondì,
il punto del post è centrato.
Perché dobbiamo finanziare le scuole cattoliche?
Fine.
T.
@ T.:
personalmente, da epigono del liberalismo, non sono contrario a finanziare le scuole private nemmeno se confessionali, ma entro certi limiti:
1) che il loro costo pro alunno per lo Stato sia inferiore a quello della scuola statale
2) che programmi, strutture e professionalità dei professori siano almeno pari a quelli che deve garantire la scuola statale
3) che non vi si insegnino cose contrarie al vivere civile.
Quindi, in teoria sono favorevole al finanziamento della scuola cattolica, nella pratica, visti tre punti sopra, assolutamente no.
:-)
Ciao
Paolo
Buongiorno,
... il ministero prenderà tempo più che altro nella speranza, anzi è una certezza, che la cosa cada nel dimenticatoio.
Saluti.
@Paolo
la solita differenza tra astratto e concreto, alla fine ;-)
Saluti
La questione è spinosa: dovrebbe una scuola cattolica, cioè privata, essere libera di licenziare un insegnante che non condivide o professa i suoi valori? La risposta non è così semplice: e se l'insegnante di storia fuori orario dicesse pubblicamrnte che Gesù non è mai esistito, oppure elogiasse la Shoah e via dicendo? E se l'insegnante di religione si convertisse a un culto satanico e informasse gli alunni della sua scelta?
In quei caso, come in quello di cui parliamo, i primi a volere cacciare l'insegnante sarebbero i genitori degli alunni. Che altrimenti tanto vale mettere i figli in una scuola pubblica.
Se poi il problema sono i soldi dei contribuenti, che si dia a ogni famiglia un assegno pari a quanto lo stato spende per alunno all'anno, e che loro siano liberi di spenderlo nella scuola che preferiscono. Così si smetterà di dire che le scuole private gravano sui contribuenti.
@ PMS:
ero partito specificando che non si è trattato di licenziamento, ma vabbè...
"l'insegnante di storia fuori orario dicesse pubblicamrnte che Gesù non è mai esistito, oppure elogiasse la Shoah e via dicendo? E se l'insegnante di religione si convertisse a un culto satanico e informasse gli alunni della sua scelta?"
Fai un bel misto di cose che spaziano dall'apologia di reato o peggio (elogio della Shoa) al negazionismo storico inteso nel senso più cretino (negazione dell'esistenza di Gesù) alla libertà di pensiero ed espressione (adesione al culto satanico): alcune sono reati, altre rasentano la stupidità, altre sono espressioni di libertà di pensiero ed espressione, ma non hanno nulla che vedere con l'insegnamento, quindi vanno regolate all'esterno di quell'ambito secondo quanto previsto dalla legge. Ciò significa, in linea ideale, che non vedo problema nell'avere un satanista che insegna fisica (passami la battuta: è dai tempi di Galileo che la fisica e la religione sembrano non andar tanto d'accordo...), che con procedure penali pendenti o precedenti condanne non insegni (nel pubblico ci sono questi vincoli all'assunzione) e che se ritieni che Gesù non sia esistito difficilmente hai una laurea che ti permetta di insegnare storia.
Al di là di questo la soluzione che proponi non è distante da quella che vorrei e che specificavo nei 3 punti del mio commento precedente.
E le scuole private cesseranno di gravare sul contribuente.
Ciao
Paolo
@Paolo,
Scrivi:
al negazionismo storico inteso nel senso più cretino (negazione dell'esistenza di Gesù)
Si può anche negarne l'esistenza perché le cronache del tempo che parlano a proposito del personaggio sono assai vaghe, naturalmente in una scuola cattolica ciò è peccato mortale che comporta la pena del bando e, se ci fosse ancora, la condanna per stregoneria. E comunque fino a prove storiche attendibili, se mai ci saranno, non sappiamo se davvero è esistito il personaggio di cui parlano i vangeli, abbozzati un secolo dopo i fatti narrati e "per sentito dire". Naturalmente per i credenti, ovvero per coloro che accettano la buona novella senza porsi alcuna domanda sull'autenticità di quei fatti, è tutto oro colato.
Saluti.
Sintetizzo: il punto è che una scuola cattolica privata deve poter scegliere i suoi insegnanti in base a considerazioni morali, altrimenti sarebbe imporgli di non essere cattolica, ma laica.
Poi, se a non 'licenziare' è la scuola, saranno i 'clienti' a 'licenziare' la scuola.
Infine è dubbio che le scuole private 'gravino' sul contribuente: esse afermsno, non senza qualche ragione, il contrario.
@ PMS:
nei termini del tuo ultimo intervento non sono d'accordo. scusa la semplificazione, ma lo Satato deve pagare per garantire alcune cose e non altre.
Quindi deve pagare perchè la scuola garantisca agli studenti un livello minimo di preparazione nelle materie curriculari, mentre il resto (ad esempio insegnare sulla base di un insieme di aspetti educativi e orientativi che un omosessuale o un divorziato o un abortista non sono come gli altri) no.
E se nel tuo commento sostituisci alla scuola l'aggettivo "cattolica" con quello "islamica" e ti immagini lo Stato che direttamente o indirettamente finanzia una madrassa islamica in viale Jenner dove un discepolo estremista di Abu Omar insegna a convertiti italiani ad odiare l'Occidente (e magari andare un po' oltre il semplice odio) capirai che qualche motivo c'è...
Ciao
Paolo
@ MR:
"Si può anche negarne l'esistenza perché le cronache del tempo che parlano a proposito del personaggio sono assai vaghe"
La vaghezza delle fonti non intacca il fatto che sia esistito un fondatore del cristianesimo, cosa su cui di fatto c'è un accordo totale. Le discrasie sui dettagli anagrafici sono ovvie per il periodo ed il luogo dove visse, ma non sufficienti a metterne in dubbio l'esistenza, a meno di mettersi a fare storia "alla Giacobbo": ne trovi traccia in scritti del periodo o immediatamente successivi di origine ebraica, greca, latina,...
Ovviamente sulla divinità del personaggio e sui cosa fece si aprono considerazioni diverse.
Ma questa parte non è più storia.
Ciao
Paolo
Quando nel primo commento PMS parla di assegno, si dimentica che quei denari provengono dalle nostre tasse: se lo stato dà ad ogni cittadino un assegno per un servizio non fornito, che senso ha pagare le tasse?
Saluti.
Il fondatore dicono che sia un tizio che è vissuto 2000 anni fa e di cui gli storici contemporanei non hanno mai parlato se non in termini vaghi.
I vangeli sono 4, discordanti tra loro, che riportano vicende di circa 80 anni prima per interposta persona: I veri fondatori sono gli autori dei 4 vangeli e non colui di cui i tomi raccontano.
@ MR.:
devo ammettere di essere poco preparato in materia di storia delle religioni, ma mi risulta che sia ormai da decenni che viene dato per assodato che Gesù sia esistito.
Che le fonti (non solo i vangeli) che già nel primo secolo siano nebulose e spesso contrastanti è nell'ordine delle cose data la marginalità geografica e numerica del cristianesimo in quel periodo.
Sarebbe anzi sorprendente (se non sospetto) il contrario.
Ovviamente poi rimane legato alla fede credere o meno che avesse gli stessi poteri di Matteo Renzi...
:-)
Ciao
Paolo
Dire che le scuole private sono a carico dello stato equivale a leggere un bilancio guardando solo la colonna del dare e non quella dell'avere.
Perché lo stato paga, però poi non spende per la scolarizzazione dei bambini che non vanno alle scuole pubbliche.
E allora la domanda giusta per chi facesse un'ipotetica spending review sulla scuola cattolica di Trento è se essa sia o meno un contribuente netto per lo stato.
Le scuole private affermano di esserlo.
A quel punto puoi passare alla seconda domanda: è desiderabile che scuole cattoliche o islamiche impartiscano un'istruzione 'confessionale' con annessi (es. discriminazione della lesbica)?
Come ho detto all'inizio è questione spinosa. E ho offerto una risposta: che siano i "clienti", che (vedi sopra) sono loro (e non lo stato) a tenerle sul mercato, a decidere.
@ PMS:
sostenere la discriminazione di gay, lesbiche o divorziati o inneggiare alla jihad non è questione controversa, ma, credo, reato (direi tra l'apologia di reato e l'istigazione a delinquere).
E finanziare chi commette reati agevolandolo nella sua opera si avvicina molto all'esserne complice.
E' per questo che lo Stato non dovrebbe finanziare insegnamenti che vadano al di là di quelli curriculari.
Ciao
Paolo
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