Buongiorno,
a distanza di oltre un anno dall'ultimo post in materia torno sull'argomento per un piccolo aggiornamento nato da esperienza personale e mi ricollego anche stavolta al blog Winckelmann in Venedig, che con i suoi ultimi due post (questo e questo) segnala come, in omaggio ai signori delle grandi navi, il fronte della pericolosità della situazione venga spostato di giorno in giorno un passettino più in là.
La notizia è che, con tutta l'avvedutezza del caso, anche nel giorno della Vogalonga (cui hanno partecipato migliaia di persone che hanno continuato ad affollare Venezia ed i suoi canali per tutto il giorno) la teoria delle navi da crociera che atttraversano il Canale della Giudecca è proseguita imperterrita, giungendo al paradosso di avvisare i partecipanti della necessità di stare attenti al loro passaggio, programmato già a ridosso dell'orario della manifestazione.
Il che è, per fare un parallelo peraltro molto riduttivo, un po' come se in una normale realtà urbana venissero quotidianamente autorizzati vari attraversamenti del centro storico da parte di trasporti eccezionali di enorme peso e dimensione, e che, in occasione di una corsa podistica al suo interno, si adottasse come criterio di sicurezza il fatto di avvertire i partecipanti di guardarsi le spalle, perchè ci sarà un enorme TIR che trasporta qualcosa delle dimensioni di un enorme condominio che li inseguirà da vicino.
Domenica sera sono andato a far due passi a Venezia: la città era ancora piena di partecipanti alla Vogalonga, che in parte cominciavano a defluire nelle calli, remo in spalla, verso la Stazione, oppure continuavano a muoversi nei canali sulle loro imbarcazioni.
Winckelamm riporta che nella mattinata e pur in occasione della Vogalonga tre navi hanno attraversato il Canale della Giudecca, almeno altre quatrtro erano in Stazione Marittima mentre attraversavo il Ponte della Libertà, e questa qui sotto è quella che ho fotografato dalle Fondamenta di San Trovaso (per avere idea delle proporzioni, falsate dalla prospettiva prendete a riferimento l'altezza dei piani della casa rossa e quella dei ponti dell'imbarcazione, oppure le persone che si affollano sui due ponti superirori, quelle sottili righe nere nei pressi delle ciminiere) e poi dal Ponte dell'Accademia, mentre partiva.
Ditemi voi se si può (1).
Ciao
Paolo
(1) ho un conoscente che lavora al porto, che mi dice che quest'anno il numero delle navi attese e dei passeggeri è aumentato, malgrado le compagnie crocieristiche abbiano programmato la stagione prima che la sentenza del Tar rimuovesse i limiti alle dimensioni ammesse il laguna e stiano perciò utilizzando imbercazioni di minor stazza rispetto agli ultimi anni. Non saprei come verificare la notizia, ma, se così fosse, sarebbero smentite le affermazioni di chi vorrebbe che l'introduzione di limitazioni nelle dimensioni delle imbarcazioni rappresentino un problema per il turismo crocieristico a Venezia.
2 commenti:
Mi fà ridere, alle canoe e barche a remi fanno divieti di ogni tipo, mentre per un pò di maretta delle navi, và bene tutto............. è il caso di dire che per la produttività e guadagno, và bene distruggere tutto, tanto è cola degli altri che si lamentano e non fanno niente per fermarli.......
@ altrosimone:
già, la situazione sarebbe ridicola se non fosse tragica. L'eccezionalità di Venezia e della quantità dei suoi visitatori ha giustificato almeno parzialmente una lunga serie di divieti che non mi risulta trovino pari altrove e che riguardano anche i singoli pedoni (si va dal divieto di sedersi sui gradini a quello di mangiarsi un panino camminando a quello di usare pattini o bici nemmeno nei campi o a quello sui trolley "non silenziati"): sono cose che diventano parzialmente comprensibili solo in quel contesto.
E, una volta vietato tutto ai comuni mortali, non si fa una piega davanti alle enormi navi da crociera...
Ciao
Paolo
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