Buongiorno,
E anche oggi post di Tommaso, (sempre sia ringraziato!):
Di recente la trasmissione
Report ha ritenuto di doverci informare che Felice Maniero vive in una
città del nord ed è a capo di una società che si occupa di filtraggio
dell'acqua. Con o senza il patrocinio del ministero, questo si fatica a
capire.
Sul sito del Corriere del Veneto c'è l'icona "come ti fa sentire questa notizia" con la solita faccina indignata*.
Maniero ha pagato il suo conto con la giustizia? Sì**
È un cittadino libero? Sì
Ci sono accuse di illegalità alla sua impresa? Mah
Quindi
perché Report (e Repubblica) decidono di pubblicare questo scoop? Non
discuto che sia una notizia, discuto i titoli e soprattutto il tono con
cui la notizia viene data. Tenendo conto anche del fatto che si parla di
una persona che ha un certo numero di nemici - dal momento che è
responsabile della cattura dei complici - e non gode di protezione.
Unico vero obiettivo è fare indignare l'uomo del bar.
"Ara -bestemmia a piacere- sto -alta bestemmia- de Manièro come che se fa i schèi dèsso! -Combo di bestemmie"
E
il punto a mio parere è proprio l'indignazione a buon mercato: non
piace pensare, al severo uomo del bar, che sia possibile che il boss ora
abbia un'impresa legale - fino a prova contraria. È stato aiutato dai
suoi amici, ha usato i soldi guadagnati con la malavita, ha corrotto per
avere i brevetti, chissà cosa c'è dietro. Ma l'inchiesta cosa ci dice in realtà? Nulla. Si allude, si alimentano cattivi pensieri con il solito compiacimento delle trasmissioni di denuncia - parte del problema, invece che via verso la sua soluzione.
Un
pensiero perverso che ho sentito fare è quello che disprezza Maniero in
quanto ha ottenuto sconti di pena per aver denunciato i complici. Non
si capisce se si tratta di un'introiezione della logica dell'infame
tipica dei criminali o se si preferisca avere il boss in galera più a
lungo e molti suoi complici in libertà.
Alla fine a molti di questi indignati-a-comando andrebbe bene solo una cosa: la ghigliottina per tutti, tranne che per sé.
Se
commetti un crimine, nessuna pena è mai abbastanza, sei colpevole in
eterno; a meno che non capiti a me, in quel caso faccio ricorso.
Saluti
T.
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