Buongiorno,
ieri forse per Renzi sono giunti al pettine i primi nodi al Senato, quando la maggioranza è andata ripetutamente sotto sulla riforma della RAI.
Dopo aver conquistato la segreteria del PD con una spregiudicatezza che ha sconfinato abbondantemente nel cinismo e dopo aver sistematicamente preso a schiaffi ampie parti del proprio partito sino ad averle di fatto spinte a viva forza all'opposizione (1), adesso Renzi si ritrova a dover governare con numeri risicati ed appesi all'appoggio esterno di partitucoli di sempre minor consistenza, per di più in una situazione in cui il proprio consenso, sino a qualche mese fa pressochè plebiscitario, sta ritracciando su livelli non trascendentali.
L'altroieri, parlando di tutt'altro, il vice segretario del PD sosteneva a sproposito che il partito avrebbe dovuto vergognarsi.
Per me il giorno della vergogna è invece stato quello di ieri, quando si è certificato quanto sia stato gettato via del patrimonio di sostegno trasversale di cui godeva Renzi e di cui il Paese avrebbe potuto giovarsi.
Il rimpianto è che ben difficilmente nel breve periodo qualcun altro avrà le stesse opportunità che sono state offerte all'ex sindaco di Firenze e che non sono state utilizzate al meglio per il Paese, almeno sinora.
Ciao
Paolo
(1) In tal senso è tragicamente ridicolo sentire Orfini che accusa la minoranza di smontare il PD.
(1) In tal senso è tragicamente ridicolo sentire Orfini che accusa la minoranza di smontare il PD.
2 commenti:
Buondì,
tutto vero.
Vedremo se al momento della verità il timore delle belve bavose sarà tale da spingere abbastanza persone a votare ancora questa destra travestita da sinistra oppure no.
La situazione è sempre più rivoltante.
Saluti
T.
...aggiungerei un secondo rimpianto a titolo più personale di persona di sinistra, e cioè che un Presidente del Consiglio già "diversamente di centro sinistra" dipenda sempre più dai condizionamenti di destra...
Ciao
Paolo
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