Il solito mantra / 2

Buongiorno,

poichè la cronaca me ne offre il destro, riprendo (e concludo, temo in maniera stiracchiata causa mancanza di tempo), il post precedente per approfondire alcuni aspetti relativi a come talvolta la sanità privata talvolta riesca ad avere i conti a posto, e come in alcuni di questi casi questo abbia dei risvolti pesanti sulla qualità dei servizi erogati.

E' di ieri la notizia dell'inchiesta e degli arresti (nonchè dei sequestri cautelari) riguardante l'Ospedale Israelitico, nota clinica privata romana che, secondo gli accusatori, avrebbe "messo a posto" i propri conti richiedendo indebitamente ed ingiustificatamente alcuni milioni di rimborsi alla Regione per oltre duemila pratiche relative ad interventi in realtà non eseguiti nell'arco di meno di due anni. 

Il tutto spesso in locali non idonei alle attività che vi venivano svolte, se è vero che il DG Mastropasqua (si, quello dalle mille poltrone) "è accusato di aver alterato lo stato dei luoghi, la destinazione degli ambienti della struttura ospedaliera e le attività sanitarie, per indurre in errore il personale ispettivo circa la rispondenza delle apparenze strutturali e operative del presidio ospedaliero, rispetto alle prescrizioni impartite nell’ambito della procedura di conferma dell’autorizzazione".

E, per sgombrare il campo rispetto a possibili obiezioni: no, non è un caso unico, non sono cose che succedono solo dove la sanità non funziona, non è certo il peggio che si sia visto recentemente e non è unicamente un problema amministrativo.

La cosa sembrerebbe invece essere abbastanza routinaria, anche se fortunatamente di solito meno truculenta, come testimoniano inchieste in Piemonte oppure in Lazio oppure in Sicilia, o in Calabria o ...

E a dimostrazione di come la qualità dei servizi ne risenta non solo nel momento in cui i conti faticano a tornare ma anche quando il denaro assume un peso preminente (1), com'è sempre fisiologico nel privato, mi gioco un carico da undici: il caso estremo della clinica, anch'essa privata, Santa Rita, dove l'ex primario Brega Massone operava inutilmente allo scopo di incassare per sè e per la clinica, caso che ha avuto luogo a Milano, nella Lombardia che della Sanità fa uno dei del proprio marketing, ed ha condotto a morte quattro pazienti nonchè causato danni fisici gravi a quasi un centinaio di persone.

Ciao

Paolo

(1) non dovesse bastare la constatazione che nel virgolettato che ho riportato qualche riga sopra c'è scritto che le attività dell'Israelitico venivano svolte in locali non idonei, il che significa non dotati dei requisiti minimi atti a garantire la sicurezza.

Nessun commento: