Buongiorno,
torno oggi su un argomento che avevo già affrontato in questo post, perchè da queste parti i segnali di allarme si susseguono e apparentemente sembra che però da fuori non siano avvertiti (almeno questo mi fa pensare il fatto che certe notizie non escano dall'ambito della stampa locale), o almeno che non siano percepiti come parti della crisi strutturale di un intero sistema territoriale.
Personalmente trovo agghiacciante (anche se certo non inatteso) in termini di fiducia della solidità del sistema produttivo veneto leggere nel primo articolo che chi lavora nel credito alle nostre imprese ha motivo di dichiarare, dall'alto dei disastrati bilanci delle nostre banche, che «Credere ai bilanci delle piccole imprese del Nord Est è un atto di demenza»: direi che si tratta della certificazione che il tanto vantato sistema basato su piccole e medie imprese e credito fornito al territorio sulla base della presunta conoscenza delle sue presunte peculiarità è andato in pezzi...
Il tutto in un quadro in cui anche le iniziative di grandi dimensioni finiscono con l'annegare nella diffusa faciloneria (1) che sembrerebbe contraddistinguere la classe imprenditoriale e dirigenziale in regione: non vedo come altro inquadrare il continuo emergere di criticità attorno a progetti quali il project financing del nuovo ospedale di Padova, la Città della Speranza, il già dimenticato Mose, il project financing dell'ospedale di Mestre, che sono poi le grandi opere che sono state messe in piedi in zona.
Ciao
Paolo
(1) voglio limitarmi a pensare che si tratti di faciloneria
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