5 stelle: scuse e pretesti

Buongiorno,

sto sentendo, da parte di molti sostenitori del M5S, un profluvio di giustificazioni dello psicodramma romano di questi giorni, profluvio che però, pur adducendo motivazioni normalmente condivisibili, non scalfisce minimamente l'evidenza dell'incapacità palesata, sia a Roma che a livello nazionale, dal movimento.

Tutti stavano aspettando al varco i grillini al loro primo impegno rilevante (1) e l'impegno di risanare Roma è immane, è vero. Ed è vero che altri, di altri partiti ed in situazioni analoghe non si preoccupano molto dell'aver ricevuto un avviso di garanzia. Come è vero che molte situazioni che adesso riempiono le prime pagine dei giornali avrebbero avuto rilevanza ben minore sotto amministrazioni maggiormente connotate dai partiti tradizionali (2). Ed è vero che tutti sapevano che il Comune di Roma era una polpetta avvelenata lanciata ai 5S.

Ma nulla di questo solleva i grillini dalle responsabilità del fallimento che si sta consumando nella capitale.

Erano loro a sbandierare con una foga che rasentava il forcaiolo il principio che gli eletti si devono dimettere appena sfiorati dal sospetto e che tanto avrebbe garantito l'immediata e facile soluzione di qualsiasi problema amministrativo: adesso si trovano a dover infilare la testa nel cappio che avevano preparato ed ingrassato pensando che dovesse servire solo per gli altri.

Erano loro a sbandierare la loro trasparenza, diversità ed illibatezza, non possono adesso nascondersi dietro quello che fanno gli altri.

E, soprattutto, a far dibattere negli odierni spasmi il M5S, non è la polpetta avvelenata della città eterna ingovernabile e soffocata da un debito colossale e da servizi indecenti ereditati dalle amministrazioni precedenti, ma le incoerenze ed un regolamento di conti tutti interni al M5S, che hanno una portata probailmente superiore a quello che portò il PD a defenestrare Marino.

Quindi no, non ci sono alibi in questo momento: la paralisi che dal Comune di Roma è tutta e sola responsabilità di scelte, proclami, programmi, scazzi e metodi grillini.

Ciao

Paolo

(1) In realtà il primo impegno rilevante se l'era assunto dignitosamente per il M5S quel Pizzarotti che siede in maniera più che degna sulla poltrona del Sindaco di una Parma lasciata in condizioni pessime, forse in proporzione peggio di quelle romane, dal sindaco precedente. Ma il M5S sembra abbia scelto di ripudiarlo...

(2) No, Marino non era particolarmente organico rispetto ai partiti tradizionali. Infatti è stato abilmente  fottuto dal segretario del partito che lo aveva supplicato di candidarsi.

4 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

inutile accanirsi. Segnalo solo che le vicende romane non denotano solo la prevedibile inadeguatezza di quattro incompetenti messi di fronte contemporaneamente alle responsabilità del governare e ai tramacci della capitale.

Come segnalava ieri Barisoni, non sospettabile di pregiudizio nei confronti dei grillini, le azioni del neosindaco di Roma, dalla rimozione dei vertici delle municipalizzate, alle nomine di personaggi discutibili fanno sospettare qualcosa di diverso dall'ingenuità.

Mi aspettavo che sarebbe andata male. Le porcherie di questi giorni superano l'immaginazione.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ T.:

"Mi aspettavo che sarebbe andata male. Le porcherie di questi giorni superano l'immaginazione."

Condivido.

Davo per probabile un naufragio causa inesperienza e oltranzismo, non mi sarei aspettato di veder venire fuori immediatamente un mix di feroce correntismo interno e imbarazzanti contiguità con i cosiddetti poteri forti ed i loro interessi.

Ciao

Paolo

Sandro59 ha detto...

(Pssst, Paolo, intanto che nessuno si accorge, dài un colpetto di gomma lì, a una delle due incognite:

"che hanno una portata probabilmente superiore a quello che portò il PD xy defenestrare Marino.")

Ciao.

PaoloVE ha detto...

@ Sandro:

mille grazie. Una Bestialità (tardivamente) in meno.

Attendete fiduciosi la prossima :-)

Ciao

Paolo