Buongiorno,
smentisco quanto detto ieri: oggi parlerò della questione degli Alpini che la Lega vorrebbe settentrionali (mi merito un applauso alla coerenza vero? :-)). In quanto ex ufficiale degli Alpini la questione non dico che mi tocchi, ma quanto meno mi interessa. Spero che un paio di spunti possano interessare anche voi...
La Lega ha proposto di favorire nel corpo degli Alpini la presenza di militari settentrionali, motivando la richiesta con richiami alla tradizione, al legame con il territorio, alle origini del corpo...: la proposta, in questi termini, era ridicola, propagandistica ed anche pericolosa ed è stata giustamente rigettata.
La Lega ha proposto di favorire nel corpo degli Alpini la presenza di militari settentrionali, motivando la richiesta con richiami alla tradizione, al legame con il territorio, alle origini del corpo...: la proposta, in questi termini, era ridicola, propagandistica ed anche pericolosa ed è stata giustamente rigettata.
Sapreste riconoscere gli Alpini del Nord? |
E' vero che gli Alpini sono nati sulla base di un reclutamento territoriale che favoriva un forte rapporto con il territorio, ma questo aveva un peso quando i militari erano di leva e quando era plausibile uno scenario operativo (leggi "di guerra") in casa nostra.
In caso di invasione da parte di un nemico gli Alpini avrebbero goduto dell'appoggio della popolazione da cui provenivano e della ottima conoscenza del luogo in cui operavano. Insomma avrebbero condotto la partita in casa. Inoltre erano in grado di operare (vedi terremoto del Friuli o alluvione del Canavese) come forte struttura di supporto in caso di emergenze e catastrofi.
Tolta la leva (cosa che considero un errore enorme), spostato lo scenario delle operazioni militari altrove (se l'amico Putin vuole metterci in ginocchio gli basta chiuderci il gas, non ci muoverà certo contro i suoi carri armati) e delegata la gestione delle catastrofi alla protezione civile (nella quale non a caso si vedono moltissime penne nere), un corpo così concepito non ha più senso, con buona pace dei nostalgici.
Gli Alpini di oggi non hanno nulla a che vedere con quelli che mi onoro di aver guidato quindici anni fa, e non perchè siano meridionali, ma perchè sono professionisti destinati al altri scopi: personalmente sono quindi convinto che sia stato corretto rigettare la proposta leghista di giungere ad un corpo di Alpini settentrionali, che poco hanno a che vedere con il radicamento nei territori del nord Italia.
In caso di invasione da parte di un nemico gli Alpini avrebbero goduto dell'appoggio della popolazione da cui provenivano e della ottima conoscenza del luogo in cui operavano. Insomma avrebbero condotto la partita in casa. Inoltre erano in grado di operare (vedi terremoto del Friuli o alluvione del Canavese) come forte struttura di supporto in caso di emergenze e catastrofi.
Tolta la leva (cosa che considero un errore enorme), spostato lo scenario delle operazioni militari altrove (se l'amico Putin vuole metterci in ginocchio gli basta chiuderci il gas, non ci muoverà certo contro i suoi carri armati) e delegata la gestione delle catastrofi alla protezione civile (nella quale non a caso si vedono moltissime penne nere), un corpo così concepito non ha più senso, con buona pace dei nostalgici.
Gli Alpini di oggi non hanno nulla a che vedere con quelli che mi onoro di aver guidato quindici anni fa, e non perchè siano meridionali, ma perchè sono professionisti destinati al altri scopi: personalmente sono quindi convinto che sia stato corretto rigettare la proposta leghista di giungere ad un corpo di Alpini settentrionali, che poco hanno a che vedere con il radicamento nei territori del nord Italia.
La proposta in realtà mascherava (nemmeno poi molto) però due cose troppo sottaciute: da un lato il rischio che uno Stato corre quando il suo esercito è espressione solo di una sua parte geografica (cosa che attualmente succede in Italia dove la stragrande maggioranza dei militari è meridionale e che non si verificherebbe con la leva), dall'altra la pericolosa voglia della Lega di avere anche una struttura militare "territoriale" che la veda come il proprio riferimento politico amico.
Per quanto riguarda il primo aspetto, mi pare ovvio che un esercito che rappresenti al proprio interno in maniera proporzionata tutte le componenti regionali dello stato sia in qualche maniera più affidabile di un esercito che ne escluda una parte. Un esercito siffatto non si porrà il dubbio se sia opportuno difendere o meno gli interessi di una parte dello Stato, cosa che potrebbe invece accadere se quella parte dello Stato non è proporzionatamente presente nell'esercito stesso.
Per la loro nordicità nessun incentivo... |
A conferma della faziosità e della retorica della proposta ricordo che la Brigata Julia reclutava ottimi e tostissimi Alpini Abruzzesi, non solo Friulani, e che nulla si è pensato per gli altrettanto valorosi, tosti e "Nordici" (ma meno mediaticamente visibili) Lagunari: discriminati anche loro...
Qualcuno potrebbe obiettare che la proposta leghista aveva il pregio di provare ad riequilibrare il rapporto tra meridionali e settentrionali all'interno dell'esercito. Errore doppio: avere di fatto DUE eserciti diversi rappresentativi di Nord e Sud è peggio che averne uno solo mal assortito, perchè ovviamente, a quel punto per ognuno dei due la fedeltà alle terre d'origine diverrebbe un fattore non secondario, in caso di interessi diversi tra Roma e Milano (questo problema, in Italia prima della nascita del leghismo, ovviamente non si poneva: vent'anni fa nessuno avrebbe considerato seriamente la parola "Padania," ma adesso tragicamente, dobbiamo fare i conti anche con queste pericolose assurdità).
In sintesi la proposta leghista voleva nel migliore dei casi essere propagandistica, nel peggiore dare un minimo di credibilità e corpo alle ripetute minacce di Umberto Bossi relative alla disponibilità di milioni di fucili presso i leghisti padani, contribuendo contemporaneamente alla auspicata (da loro) balcanizzazione dell'Italia oltre che sul piano amministrativo, anche su quello militare: ha raggiunto solo il primo scopo, grazie alla mancanza di volontà del nostro Presidente del Consiglio di non irritare un alleato dal quale dipende troppo strettamente. Nulla invece viene fatto per ovviare al fatto che il nostro esercito è una espressione inadeguata della società che deve difendere.
Ciao
Paolo
16 commenti:
Mi piacerebbe aprire un'intero capitolo sulla questione "togliere la leva - errore enorme".
Fai delle considerazioni interessanti, ma non le ho capite assolutamente: un esercito come "ai bei tempi", costituito da giovini da tutta Italia, cooptati e addestrati per ben un grasso e abbondante anno (oeuh!), non fa quello che i suddetti ritengono giusto fare. Decidono i militari di carriera di alto rango (non nel senso che fanno quel che vogliono, ma ci siamo capiti) e quelli sono sempre stati più meridionali che settentrionali. Quindi che c'entra la leva?
Concordo invece sui lagunari, che sono ingiustamente nell'ombra, e poi parliamone, hanno un'inno che spacca!! :)
Buongiorno,
post interessante e condivisibile in larga parte. Se non vengono fermati i Leghisti hanno tutta l'intenzione di spezzare in due l'Italia, da bravi amici di Milosevic.
Saluti
T.
Nonostante i numerosi visitatori, manco uno a pagarlo oro che stia dall'altra parte e che voglia contrappore qualche straccio di giustificazione....
Capisco che i leghisti son gente che lavora e non frequenta i salotti, poco o niente le librerie e le biblioteche.... ma un minimo di opinione da mettere a confronto serenamente e pacatamente ?
Anche in America l'esercito è fatto da volontari.
Se leggete i nomi dei morti americani vi sembrerà che siano soldati spagnoli..
invece sono per la maggior parte messicani.
Infatti entrando nell'esercito si può richiedere la cittadinanza americana, ergo...
Io non voglio polemizzare, ma fa devvero rabbia vedere le lamentele di chi pensa che ci siano "troppi terroni nell'esercito".
Eh si perchè qua giu è pieno di offerte di lavoro, l'economia gira a pieno regime...7...e pensrea che che l'esercito per molti ragazzi meridionali rappresenta l'unica scappatoia per sfuggire all'altro grande datore di lavoro: la criminalità, per non dire peggio.
Commentare i vaneggiamenti dei leghisti significa dargli credito, dargli la possibilità di decidere di cosa si deve parlare.
Perchè la sinistra non fa qualche proposta concreta?
...boh magari l'hanno proposta ma non l'ho sentita...
Caro Paolo,
Premetto che ognuno ha la sua naturale opinione sull'argomento, ma quando sostieni che togliere la leva è stato un enorme errore, permettimi di dirti che secondo me invece era un'imposizione assurda e vetusta, meglio un esercito (piccolo) di volontari.
Ho svolto il militare in Marina Militare, La Spezia (CAR), Roma (ministero della marina), Viareggio (Capitaneria di Porto) e, per come ho vissuta la leva, sono stati 14 mesi - la leva in marina era di 18 mesi portata a scalare di 2 mesi, anno per anno fino a 12 mesi - inutili: ho visto ufficiali e sottufficiali che si approfittavano di ogni situazione, tanto pagava pantalone. Aggiungo la perdita di tempo, avendo trovato lavoro vi ho dovuto rinunciare ho dovuto aspettare il termine della leva per trovare un nuovo lavoro dopo 2 anni.
@ Clem:
è vero che gli alti comandi sono quelli che dispongono cosa fare, ma non possono farlo, specialmente per le cose più importanti, prescindendo completamente dagli umori dei sottoposti. In una realtà europea è inimmaginabile un esercito che si muove contro gli interessi della popolazione da cui viene estratto. E’ ancora immaginabile invece che lo faccia contro una popolazione diversa, come avvenuto anche in anni non lontani anche vicino a noi…
L’aver svolto il servizio militare mi ha fatto convincere del fatto che la leva obbligatoria,magari non universale, se correttamente applicata, è un modello migliore di quello dell’esercito professionale (prima pensavo il contrario), anche se con un impianto diverso da quello che era adottato in Italia, ma con qualcosa di più simile al modello svizzero o della riserva statunitense (un primo periodo di durata significativa seguito da richiami periodici per l’aggiornamento/mantenimento).
Infatti con il meccanismo della leva credo sia possibile addestrare un soldato ad un livello assimilabile a quello di un professionista in tempi ragionevoli, acquisendone anche la professionalità maturata nel mondo civile e mettendola a servizio della realtà militare, e mantenerlo aggiornato e preparato. Questo permette di ottenere con costi contenuti un piccolo esercito sempre operativo, cui può essere velocemente affiancata in tempi brevi una grande quantità di richiamabili comunque preparati. A ciò si aggiungono altri benefici per la società, che vanno dal non creare caste chiuse (nel bene e nel male) come quella dei militari di carriera, e nel promuovere l’integrazione tra classi sociali diverse (provate a parlare con un po’ di radical chic e venitemi a dire se non ne avremmo bisogno).
Ciao
Paolo
@ FC:
per quanto sia sgradevole dirlo e malgrado i motivi che generano il fenomeno siano connaturati al diverso livello occupazionale, lo squilibrio tra militari meridionali e settentrionali è malsano perché crea lo logica del “problema altrui”: se le varie parti dell’Italia non sono adeguatamente rappresentatesi rischia di finire in uno dei due paradossi per cui, da un lato si può pensare “Chi lo fa fare a me che sono siculo di difendere gli interessi di qualche lontano valdostano?” e, dall’altro, di pensare che, in fondo, non serve farsi troppi scrupoli ad esporre al rischio qualche “terrone”, visto che sono dei poveracci pagati per questo. E sono due realtà meno improbabili di quanto si possa pensare: una delle molle principali che hanno portato alla professionalizzazione dell’esercito è stata la volontà di non avere interferenze dell’opinione pubblica nella gestione delle missioni militari internazionali (interferenze che erano molto forti in presenza di soldati di leva).
Inoltre l’Esercito non ha come scopo quello di alleviare la disoccupazione, ruolo in cui sarebbe sommamente inefficace, ma quello di difendere efficacemente lo Stato. Alla disoccupazione devono provvedere le politiche economiche: a ognuno il suo, se no ne esce un drammatico casino.
Ciao
Paolo
@ MR:
mi stai dicendo che i militari professionisti (ufficiali e sottufficiali) che hai conosciuto facevano il comodo loro, quindi credi opportuno affidarti a loro: ho qualche difficoltà ad apprezzare la tua logica... ;-)
Quanto al fatto che per te possa essere stata una perdita di tempo non lo metto in dubbio ma non generalizzerei una esperienza personale negativa: è indubbio che un sistema basato sulla leva richieda un sacrificio, ma credo che si possa far sì che questo si ripaghi...
Ciao
Paolo
@ clem:
mi sono appena ascoltato l'inno dei lagunari: è l'adattamento di una vecchia canzone fascista, ai miei tempi (detto così sembro un vecchio gufo saggio)in voga anche tra gli AUC degli Alpini. D'altra parte tra i militari professionisti certe tendenze politiche sono molto radicate.
Cosa devo pensare di te, caro Clem? Ironico burlone o attempato nostalgico? Spero la prima...
Cercate "Battaglion Toscano" in
http://www.inilossum.it/musica2-3.html e notate il bel nome del sito...
Ciao
Paolo
Paolo,
mi stai dicendo che i militari professionisti (ufficiali e sottufficiali) che hai conosciuto facevano il comodo loro, quindi credi opportuno affidarti a loro: ho qualche difficoltà ad apprezzare la tua logica... ;-)
No. Sto dicendo una cosa diversa e una cosa ben più grave, ma lasciamo stare... Sono passati 22 anni.
PS: Non sono riuscito a capirti quando mi dici "quindi credi opportuno affidarti a loro", vuoi chiarire per cortesia?
@ MR:
forse ho frainteso: dal tuo post capivo che i militari di carriera con i quali avevi avuto a che fare durante il militare (allora erano quasi esclusivamente ufficiali e sottoufficiali) abusavano del loro grado e della loro posizione. E a me non pare che sia un bel punto per dire che un esercito fatto prevalentemente di gente simile possa funzionare meglio di un esercito dove c'è un po' di tutto, nel bene e nel male...
Ciao
Paolo
ahahah zio tibia ha colpito ancora:
http://www.ilgiornale.it/interni/se_solo_sapeste_la_vera_storia_del_prof_travaglio/sallusti-alessandro-giornale-travaglio-marco-giuliano-ferrara-querele/12-03-2011/articolo-id=511216-page=0-comments=2#1
Ma il meglio sono i commenti:
#86 fuorizona (306) - lettore
il 12.03.11 alle ore 21:40 scrive:
Sallusti sallusti, lei è sempre il solito: cosa vorrà mai dire "salvo errori ed omissioni “?Se lei avesse omesso o errato, quando lo si saprebbe? Domani? Dopo domani? Intanto lei ha fatto il suo bell'articoletto al vetriolo, citando magari dati inesatti e non citandone altri. I suoi lettori si saranno bevuti il tutto e, conoscendola, lei se ne guarderà bene dal rettificare. E poi, anche se rettificasse, intatno la frittata è fatta e quei lettiori che, sulle sue parole formano la loro opinione, si faranno un baffo della smentita. Ammesso che la leggano. Ed ancora: non cè santo giorno in cui, tra queste pagine, non troviamo Travaglio/Bocchino/Saviano e poi a ritroso Saviano/Bocchinio/Travaglio, in tutti i gusti, in tutte le salse. E le notizie? Quando le date?? Saluti.
#85 wallace88 (2) - lettore
il 12.03.11 alle ore 21:21 scrive:
travaglio non è certo la perfezione e commette errori, come tutti... però a mio avviso rimane un giornalista credibile e autorevole. riguardo la supercazzola di sallusti sul fatto che montanelli nemmeno sapesse chi fosse travaglio, vi segnalo questo video in cui parla il grande indro http://www.youtube.com/watch?v=oOP3Z09GQcI
#84 Giustino (13) - lettore
il 12.03.11 alle ore 21:03 scrive:
credo che comunque, ad occhio e croce, i danni economici che Travaglio ha pagato in tutta la sua carriera professionale, siano, più o meno, la decima parte di quanto il Giornale di Sallusti perda in un solo giorno. Beati voi che vi potete permettere perdite di tale entità. Bello così, no?
#83 rokko (1612) - lettore
il 12.03.11 alle ore 20:53 scrive:
Anche Berlusconi è stato condannato, in primo grado, al risarcimento di 300 milioni di euro per danni. Come la mettiamo ? Travaglio assomma al massimo a centomila euro.
Da applausi!
OT di grande attualità e interesse:
Vi segnalo un blog di un Italiano che dal 2004 vive a Tokio.
http://pesceriso.wordpress.com/
L'inizio della fine, nell'ex Jugoslavia, fu quando la riforma federale di Tito concesse la costituzione della milizia territoriale, che erano i riservisti che passavano in carico a una delle repubbliche alla fine del servizio di leva. E che si contrapposero alle truppe governative alla già all'inizio della guerra, in Slovenia.
PS: io la leva l'ho fatta, e mi è servita per conoscere gli italiani di ogni latitudine. Utilissima, al di là dello scopo "militare".
In una realtà europea è inimmaginabile un esercito che si muove contro gli interessi della popolazione da cui viene estratto.
Non vedo perché. Penso ad esempio alle scene recenti intorno agli inceneritori in Campania con esercito camionette esplosivi tricchettrac e bombammano. A farla rapidissima, l'interesse della popolazione era non avere l'inceneritore, ed è successo un casino.
Quanto alla leva, quel che c'era prima della fine è BEN DIVERSO dalla realtà svizzera o statunitense che descrivi tu, quindi non vedo la connessione :P
(tra parentesi, anche quel modello di leva porta ad aberrazioni di cui farei volentieri a meno)(sì, sono stato obiettore :P)
Paolo: LOL per l'inno lagunare. Che ne so io da dove viene la musica. Non colgo fascismo nel testo, solo un po' di normale esaltazione militare. Non puoi negare che sia troppo fighissimissimo: "a noi la morte non ci fa paura ci si fidanza e ci si fa l'amor". È meglio di American Dad, dai.
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