La mozzarella in carrozza

Buongiorno,

anche oggi eventi imprevedibili oscuri ed arcani mi impediscono di pubblicare il solito post.

Mi sto bruciando un po' troppo in fretta i fill in che avevo preparato: se qualcuno avesse spunti da aggiungere a questo filone in stile "gambero truzzo" sarò lieto di utilizzarli. Che so, tra voi si annida un estimatore della sopressata di ciccioli o del lampredotto? Possibile che qualcuno preferisca uno spritz belga ad una lambic oppure anche solo ad una trappista? E che nessuno frequenti il paradiso dell'arancino?

Ma torniamo a bomba.

Una buona alternativa ai tramezzini mestrini di cui abbiamo già parlato è senza dubbio la mozzarella in carrozza.

Orrore!
Quasi ci siamo...
Perchè mi guardate così? Ah, ho capito.

Come per i tramezzini stiamo parlando di cose diverse.

No, non si tratta di quelle cose marron, unte e pesanti cui sta pensando la maggior parte di voi.

E, ovviamente, men che meno sto parlando di quelle che il barista vi riscalda con esiti tragici nel microonde dopo averla raccolte dal'espositore.

Come nel caso dei tramezzini le mozzarelle debbono essere prodotte e consumate a ciclo continuo per poter restare croccanti e non impregnarsi d'olio.

Devono rimanere chiare, dorate e, lo ribadisco croccanti, a panatura molto sottile, non come quella di un sofficino, ma piuttosto come quella di un buon anello di calamaro fritto.

Devono scottarvi le dita attraverso il tovagliolino di carta e vanno mangiate, ovviamente, bollenti.

Benchè la "mozza" preveda canonicamente la farcitura con l'acciuga, ne esistono varianti al prosciutto (pensata per un pubblico femmilile) ed al salmone (quest'ultima assolutamente blasfema).

Osteria dalla Gigia: il titolare Ovidio
Anche in questo caso, come e più dei tramezzini, urge l'accompagnamento con un prosecco, ma va bene anche lo spritz nella formulazione tradizionale trevigiana (acqua minerale gassata, bianco e scorzetta di limone). Anzi forse va anche meglio.

Per certo trovate strepitose mozzarelle in carrozza a Treviso (anche nella terra di Gentilini c'è qualcosa di buono), vicino a Piazza dei Signori, da Ovidio / Osteria dalla Gigia.

Mi dicono che siano buone (relata refero) anche quelle della rosticceria di via torre Belfredo a Mestre. Verificherò appena possibile e vi saprò dire.

Ciao

Paolo
Tolo Marton: Treviso fa anche del buon Blues

10 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Le migliori le ho mangiate a Venezia, in un posto pieno di autoctoni nascosto dalle parti di rialto.

Uno dei posti dove non ti rapinano per darti da mangiare tra l'altro.

Ciao T.

Roberto ha detto...

Paolo, temo che si noti che Anna ti tiene a dieta... :-)

Ciao,
Roberto

F®Ømß°£ ha detto...

OT

http://tv.repubblica.it/politica/emilio-fede-battute-omofobe-su-nichi-vendola/76581/74946?ref=HREC1-2

Si osservi come il reazionario Cruciani guadagna con la complicità dell'inqualificabile Fede un'altra pagina di giornale.

Evviva!

T.

PaoloVE ha detto...

@ Roberto:

si, temo tu abbia ragione. :-)

Però, spiega anche tu agli infedeli la placida soddisfazione che promana dal tramezzino mestronzo o dalla mozza della Gigia...

:-)

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

deve avere dato benevolo spazio anche al "nostalgico" fratello di La Russa, nei giorni scorsi.

Sono sempre più convinto di quanto scrivevo nei "Il salotto cattivo della destra impresentabile" ancora sull'antizanzara.

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

@ roberto:

e c'è di peggio: si vede che sto invecchiando.

Parlo di ricordi llontani nel tempo, ormai. L'ultima mozzarella dalla gigia risale a.... eoni fa.

Ciao

Paolo

Clem ha detto...

Se non la pianti di postare ste robe prima di pranzo ti segnalo da qualche parte per farti censurare il blog.
Cmq.
Mi sento chiamato in causa: abito qui da 3 anni e conosco le trappiste, le lambic, le gueuze e quant'altro (tra l'altro le varie birre a fermentazione naturale acidule acidule son mica facili da bere. A me piace la Rodenbach): il punto è che una volta spostatomi da fiamminkiolandia a bruxellolandia mi sono strafogato di pizze italiane e altre cose di cui sentivo la mancanza. Una volta a settimana, per l'appunto, si va a fare l'aperitivo in un posto italiano, e se non è spriz è teroldego di Mezzocorona :) Oh! Insomma! Per le patatine e la Rochefort c'è sempre tempo.
Cmq ho capito, ti farò un pajo di filler.

PaoloVE ha detto...

@ clem:

è raro veder portare in giro una coda di paglia con tanta eleganza...

:-)

Ciao

Paolo

Clem ha detto...

Ok, l'hai voluto tu, ti faccio oscurare con un pretesto qualsiasi, tanto tra un po' sarà facilissimo per legge.

PaoloVE ha detto...

@ clem:

allora rettifico:

quella coda di paglia ti sta malissimo.

:-)

Ciao

Paolo