Buongiorno,
oggi cedo volentieri il passo a Michele, che ringrazio:
Giancarlo Santalmassi |
Il blog di Santalmassi ha rilanciato questo
articolo de "il Giornale" a firma di Fabrizio
Rondolino che riprende un
articolo del Fatto quotidiano di Sara Nicoli a proposito della
"culona inchiavabile".
Devo dare una piccola delusione a chi ci legge perché spesso definiamo il quotidiano in questione buono per incartare il pesce. Ma quando sostiene: "È bene essere chiari su un punto, tanto più che stiamo entrando in un nuovo uragano mediatico-giudiziario: l’intrusione sistematica nella vita privata del presidente del Consiglio, esposto quotidianamente a rivelazioni più o meno imbarazzanti, non c’entra niente con l’accertamento della verità, processuale o politica o giornalistica che sia.", sono d'accordo con l'assunto che non c'entra niente con l'accertamento della verità.
Devo dare una piccola delusione a chi ci legge perché spesso definiamo il quotidiano in questione buono per incartare il pesce. Ma quando sostiene: "È bene essere chiari su un punto, tanto più che stiamo entrando in un nuovo uragano mediatico-giudiziario: l’intrusione sistematica nella vita privata del presidente del Consiglio, esposto quotidianamente a rivelazioni più o meno imbarazzanti, non c’entra niente con l’accertamento della verità, processuale o politica o giornalistica che sia.", sono d'accordo con l'assunto che non c'entra niente con l'accertamento della verità.
Va però anche detto che grazie ad un
premier telefonicamente incontinente - ormai sono anni che viene
puntualmente sgamato perché telefona a personaggi poco
raccomandabili - continuiamo ad essere lo zimbello di mezzo mondo.
Tutte queste polemiche servono a poco quando colui che rappresenta
il governo italiano, di volta in volta ci ha esposto ai Cucù
alla Merkel, all'abbronzato
Obama, al proporre
un parlamentare europeo per il ruolo di kapò, alle corna
in una foto di gruppo in un vertice UE.
Fabrizio Rondolino |
C'è poi un passaggio dell'articolo di Rondolino che mi ha stupito:
"se il giorno dopo non finiscono sui giornali, è precisamente
perché i giornali li scrivono i giornalisti, i quali per lavoro
devono discernere le voci dai fatti. Troppo facile, altrimenti,
giocare con il lettore: il sentito dire può andar bene per una
cena brillante, ma se si traveste da notizia diventa un
imbroglio."
Bene. Allora come la mettiamo con il caso Boffo che ha portato alle sue dimissioni da direttore dell'Avvenire, per non parlare dell'affaire casa di Montecarlo con cui si è cercato di colpire il presidente della camera, in cui pare aver avuto un ruolo il Valter Lavitola attualmente latitante?
La morale è che chi è abituato a sguazzare nel fango, non si lamenti se ne esce con la camicia bianca sporca, perché se l'è andata a cercare.
A quanto dice Michele aggiungerei una mia riflessione dei giorni scorsi sulla stessa lunghezza d'onda: l'altro giorno Facci attaccava così Repubblica per la vacuità ed il tono gossipparo di alcuni articoli dell'edizione online. Lo faceva dalla prima pagina di un giornale che sfoggiava in prima pagina la rubrica quotidiana "La donna del giorno", evidentamente mirata a sollecitare la pruderie maschile, articoli su come vanno i jeans quest'anno ed altri pezzi di altrettanto fondamentale importanza. Ma a Facci non sarebbe piaciuto lavorarae solamente a Repubblica, visto che su Libero scrive...
Insomma, un certo tipo di giornalismo comincia a non piacere nemmeno a destra. Adesso.
Ciao
Michele & Paolo
2 commenti:
Una postilla visto che "il Giornale" che si fa paladino del loro "beniamino": Quando si lamentano del trattamento riservato a B., in questo caso una notizia basata su voci di esponenti del PDL che davano la notizia di stampo gossipparo certa, e quando lo stesso quotidiano si lamenta di intercettazioni e loro uso illegale, si sono dimenticati del Fassino di "abbiamo una banca": Ecco chi sono i veri supermoralisti!
a proposito delle critiche di Facci, sono d'accordo con quanto scriveva Feliciano giovedi.
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