Non basta fare click, ma neanche andare in piazza

Buongiorno, 

Anche oggi approfitto della vena creativa di Tommaso per un secondo post. Qui il primo, mio. Mi scuso per la fretta con cui sto impaginando (non che di solito la grafica sia una sciccheria, ma insomma...), ma ogni tanto devo lavorare e farmi un po' di affari miei... :-)

Gad Lerner
Ieri ho sorbito la mia dose settimanale di televisione e mi sono goduto una buona ora di Gad Lerner. Il tema ovviamente era il movimento degli indignati di cui erano presenti esponenti sia in studio che in collegamento da una piazza romana. 

Devo dire che non partivo molto ben disposto verso un movimento che tra gli altri slogan propone "non paghiamo il debito" o "chiudiamo la BCE" come se queste fossero alternative concretamente possibili e soprattutto prive di conseguenze.

Ma la sensazione di sconforto e di preoccupazione che mi hanno dato le parole degli intervistati è stata molto superiore alle attese. Alla prima domanda di Lerner l'indignata risponde che non può rispondere, perché non può parlare a nome di tutti: "Noi non prendiamo decisioni a maggioranza, noi, partendo da posizioni INCONCILIABILI ne tiriamo fuori una terza che non è un compromesso, ma è una cosa nuova".

Mao che legge un proclama: 2 piccioni...
Cosa voglia dire lo sanno solo loro. E la conseguenza è che ti fanno una domanda in televisione, hai l'occasione di raggiungere milioni di persone con il tuo messaggio e tu sei così cialtrone e pressapochista che rispondi "Noi possiamo solo leggere i nostri proclami". 

È stato poi il turno di un tipo vestito come Mao Tse Tung e con la faccia di Brunetta che ha letto da un libretto vissuto parole in grado di condurre chiunque al tedio più nefasto, senza produrre un'argomentazione, ma cincischiando su banalità del tipo "riprendersi la piazza" "spazi di confronto" "nuovi linguaggi e modalità". 

Banalità non solo vuote nel modo più assoluto di un contenuto forte e costruttivo, ma anche espresse con il linguaggio del più misero giornalismo del copia-incolla. 

Infine un tale che pareva Ridge di Beautiful dopo una gita in un lager (o il sondaggista di Mentana in incognito) ciarlava di "portare la nostra fisicità, i nostri corpi fisici in piazza: non basta un click su 'mi piace'." Il che è senz'altro una buona idea, ma per cosa fare e cosa dire non si è capito almeno fin quando ho ascoltato io. 

Posso anche rispettare chi si prende l'impegno di testimoniare con la sua presenza la partecipazione al movimento, ma dinanzi al vuoto di contenuti che ho visto ieri resto proprio deluso. Per quanto riguarda chi era in studio, un membro di un'associazione, alla domanda di Straguadagano: "Voi proponete uno 'stipendio di stato' per i disoccupati, ma senza fare debito come lo finanziamo?" ha pensato bene di rispondere "Semplicissimo, tassiamo le rendite finanziarie" Il che credo sia "semplicissimo" nell'economia di Topolinia. 

Facile è stato poi per l'uomo del PDL rendere palese l'approssimazione delle analisi economiche di costui e aggiudicarsi facilmente il confronto dialettico. Se ti fai mettere nel sacco da Straguadagno, dove vuoi andare? Lo sconforto e la preoccupazione sono sintetizzate dal fatto che questi sono i buoni, i non violenti. E li rimpiangeremo. 

Saluti 

T.

PS: Ho l'impressione che la crisi sistemica come viene definita abbia bisogno di soluzioni politiche operate da persone competenti e interessate al bene comune -che per inciso scarseggiano-. L'idea utopistica delle rivoluzioni "dal basso" senza alla base una cultura sufficiente, o almeno un'ideologia organica credo sia destinata a fallire, oltre a essere perniciosa per gli effetti di reazione che può generare. (per quanto mi riguarda questo PS andrebbe scolpito nel marmo)

P.S. 2 Passandop a cose più leggere Michele mi segnala un breve promo che preannuncia un programma nuovo alle 18.30 a partire da lunedì 24 ottobre su Radio24. Qualcuno ne sa qualcosa? Giuseppe Cruciani è felicemente passato definitivamente a Mediaset / Mondadori (devono coprire il buco lasciato nel varietà politico dal Bagaglino di Pippo Franco) e possiamo sperare in un programma di approfondimento, oppure, come temo, vogliono sfruttare il traino del duo Barisoni - Cruciani per inserire un tappabuchi?

16 commenti:

giuly ha detto...

Tutto già visto, da far cascare le braccia. Attenzione in ogni caso a confondere ciò che passa la tv, sia pure il programma di Lerner, con la realtà. Certo è che se questi non hanno uno straccio di portavoce presentabile, siamo ben messi.
Non sono d'accordo invece sulle rendite finanziarie. La risposta era sensata. B e compagnia non voglio farlo e non lo faranno perché quello è il blocco sociale che rappresentano. Saluti.

Clem ha detto...

Commento al PS2: se la fascia delle 18.30-21 torna ascoltabile, metto su Meu amigo Charlie Brown e ballo nudo per strada con una foto di Cruciani per coprire il pacco.
Quanto all'articolo: non ho visto la trasmissione, e i tentativi di occupazione sullo stile di OWS in Italia sono stati silenziati dal casino di sabato. La pensavo come Tommaso, però ora ho dei dubbi: se a New York riescono ad andare da qualche parte, ad ottenere qualcosa di diverso da una Christiania temporanea americana, allora dobbiamo seriamente ripensarci: significa che è possibile l'emergenza di comportamenti interessanti dal caos. Vedremo.

renzo ha detto...

Ciao a tutti,
esco per un attimo dall'ombra (sono assiduo lettore del blog dall'inizio).
Sono d'accordo in parte con tommaso, anche io sono rimasto maluccio per la pochezza delle argomentazioni addotte dagli indignati. Però mi chiedo: la protesta della società civile deve anche necessariamente fornire le soluzioni al problema? Non è forse compito della politica darsi da fare per tentare in ogni modo di risolvere il problema, sfruttando le migliori competenze?
Sono dell'avviso che chiedere ad un ragazzo che protesta (anche i famosi "portavoce") di fornire la soluzione ai vari problemi scaturiti dalla crisi finanziaria, abbia il preciso scopo di delegittimare la protesta.
PS: ovviamente la domanda di Lerner è lecita e la risposta pure (ognuno ha la sua "ricetta"), mi incazzo solamente quando gente come Straquadanio, che dovrebbe recepire i disagi e fornire LUI (o chi per lui) i possibili rimedi, comincia a chiedere i rimedi a questi ragazzi, col solo intento di sputtanarli.

PaoloVE ha detto...

@ Clem:

"se la fascia delle 18.30-21 torna ascoltabile, metto su Meu amigo Charlie Brown e ballo nudo per strada con una foto di Cruciani per coprire il pacco"

Bella idea: nel caso lo farò anch'io. Devo decidere da che parte deve essere rivolta la foto... :-)

Ciao

Paolo

PaoloVE ha detto...

@ renzo:

benvenuto allo scoperto :-)

che credibilità può avere una protesta che non si pone il problema di cosa sia fattibile e delega alla politica (specoalmente la nostra politica) l'individuazione delle soluzioni?

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@*

Se Cruciani sparisce dalla radio propongo una birra in compagnia!

@renzo

e tuttavia questo movimento si proporrebbe di essere rivoluzionario. Quindi oltre alla legittima e motivata critica al sistema attuale, uno straccio di prospettiva è lecito aspettarselo.
Vedere quelli che stavano davanti al Westfalia vestiti come se fossimo nel '68 e che gesticolavano col linguaggio dei sordomuti è già deprimente, ma sentire il nulla che son riusciti a produrre nei loro proclami arzigogolati è stato anche peggio.

Mi dispiace trovarmi d'accordo con i peggiori reazionari (l'articolo di Buttafuoco sul Foglio di oggi per esempio), ma c'è bisogno di un appiglio per stare dalla parte di questi indignati e ieri non l'ho trovato.
Spero vivamente che tra loro qualcuno con la testa ci sia.
Magari anche con un minimo di cultura non solo da wikipedia.

Aggiungo inoltre che sieri da Lerner li ho sentiti anche dire "condanniamo la violenza di questo sistema" o "non c'è differenza tra gli scontri e la violenza della politica e del sistema".

Questo è ciò che intendo quando parlo di persone che non prendono le distanze chiaramente dalle teste di casco.

Con queste premesse, temo che il risultato finale inevitabile sia la sconfitta del movimento.

Alia ha detto...

Penso anch'io come @Clem che dal caos possano anche emergere cose interessanti. Lo spero. Intanto è importante che qualcosa si stia muovendo. E anche il fatto che questo movimento attraversi i confini nazionali.
Condivido tuttavia l'amarezza e la delusione per il troppo poco dei discorsi sentiti ieri nella trasmissione di Lerner, e il fastidio per gli appelli (noiosissimi) degli attendati e per il loro rifiuto di esprimersi con libertà (avremmo dovuto concordare prima le domande...).
Si ha la sensazione che si ripetano parole d'ordine prese in prestito e di cui non è forse ben chiara tutta la portata.
Dire che "è facilissimo" tassare le rendite finanziare e così dare stipendio ai disoccupati lascia perplessi. Sarebbe giusto farlo; ma non forse "facilissimo".

D'altra parte, anche se si comincia magari ripetendo parole a prestito, può darsi che poi si vada avanti a ragionare...

renzo ha detto...

@Paolo

Il mio ragionamento era più generico, sono d'accordo con te sul fatto che il nostro ceto politico non sia assolutamente in grado di rispondere alle legittime preoccupazioni dei giovani. Mi riferisco quindi ad una politica quanto meno decente.
In questo caso se è evidente un problema, si percepisce la profonda ingiustizia, ma per limiti vari (cultura, intelligenza) una persona non è in grado di fornire una soluzione, allora non è credibile se protesta?
ESEMPIO: non mi considero un ignorante, ma sinceramente sento di capire poco o nulla di finanza ed economia, ho un'infarinatura superficiale perchè comunque provo di informarmi, leggere qua e là. Quindi non mi sentirei assolutamente in grado di fornire una soluzione, per miei marcati limiti. Una cosa la capisco però: il sistema così non può funzionare, i problemi sono evidenti e lo stallo pure. Non dovrei forse protestare per questo dal momento che non ho assolutamente idea di quale sia la soluzione??

PaoloVE ha detto...

@ renzo:

nessuno nega il diritto alla protesta, ma ormai serve qualcosa di più. Sono anni che ogni autunno, tra onde, pantere, sanprecari,... c'è chi protesta. Ma siamo sempre rimasti al punto di partenza...

E ci si aspetta che, avendo la politica fallito, da questi movimenti possa arrivare anche qualche proposta...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@renzo

concordo col tuo ultimo commento.
Protestare è lecito e anche sacrosanto nelle condizioni attuali.

Resta però la delusione per il fatto che nessuno abbia una proposta costruttiva per modificare il sistema che come tu osservi non funziona.

Come te capisco poco di economia e per questo fatico a entrare nei dettagli di cosa si potrebbe fare concretamente.

Trovo molto deprimente che chi ha parlato ieri capisse poco come me e che chi invece ne sa di più, se non si trova ad appoggiare l'iniquo sistema, comunque non sa fornire un'alternativa convincente.

Saluti

T.

renzo ha detto...

@ Paolo e T.

Sul fatto che serve qualcosa in più alla semplice protesta perchè la politica ha fallito sono pienamente d'accordo.
Ma non me la sentirei di ritenere "poco credibile" una protesta perchè non ha fornito rimedi ai problemi oggetto della protesta stessa.
Capiamoci: le risposte della ragazza nella trasmissione di Lerner sono state tragiche, non ci sono dubbi. Se avesse semplicemente risposto a Straquadanio "i problemi sono questi, questi e questi, le soluzioni non spetta a noi trovarle ma a VOI, essendo i nostri rappresentanti (sigh!) dovreste essere lì a tentare di fornire risposte cercandole in voi stessi o (se non siete in grado) cercandole da persone competenti in materia" Punto e a capo.
Credo avrebbe fatto più bella figura.

PS: e comunque dal profondo della mia ignoranza in materia credo che le soluzioni ci siano, manca qualcuno (che conti qualcosa) che abbia le palle cubiche per proporle e attuarle. Ma questa è un'altra storia.

francesco.caroselli ha detto...

Cosa sono e cosa vogliono gli indignati?
Paolo diversi giorni fa disse qualcosa del tipo: non possiamo piu permetterci questo sistema.
Mi permetto di dissentire.
Secondo Paolo dovremmo rinunciare alla scuola, all'università e alla sanità, in quanto non sostenibili a livello economico.
Ho capito bene?
Mi sembra che paesi piu trasparenti, e con un senso dello stato piu alto, riescono tranquillamente a garantirsi l'equilibrio finanziario. Nello specifico sto parlando della Germania.
Credo che il problema fondamentale delle crisi finanziarie globali sia stata l'indifferenza da cui sono state precedute. L’indifferenza genera ignoranza e l’ignoranza proietta una zona d’ombra nella quale chi può fa i suoi interessi. Tanto tutto era permesso, nessuno controllava!
Il sistema sia stato rovinato dall'ingordigia, dalla corruzione e dal "perdonismo" per chi se n’è approfittato.
Troppe persone indegne hanno banchettato con il nostro presente e il nostro futuro.
Ed è qui che entra in ballo il movimento degli indignati.
Io non penso che bisogna chiedere nulla al movimento degli indignati. Sono loro che chiedono che le persone al comando facciano il loro lavoro onestamente piuttosto che affannarsi a rubare o inventarsi nuovi modi per fottere la gente.
Non bisogna inventarsi nulla di nuovo o sconvolgente (come diceva saggiamente Paolo nel post dedicato a Steve Jobs), basta che chi è al potere sia una persona competente e che realmente si occupi del bene comune.
Per troppo tempo abbiamo dato questo per scontato.
Ora sappiamo che se non controlliamo e non verifichiamo banchieri e politici non solo rubano, ma non fanno nemmeno il loro lavoro…e tutto va allo sfacelo!
Gli indignati sono persone che si sono svegliate e che si sono accorte che la roba scritta nei giornali non è affidabile in quanto questi sono finanziati dalle stesse persone che dovrebbero controllare! (vi ricorda qualcosa?).
Io capisco che un povero lavoratore torni dal lavoro distrutto la sera e quindi si vogliano semplicemente rilassare...e quindi niente giornali o niente informazione ma noi tutti nel mondo dobbiamo capire che se non controlliamo quello che ci succede attorno è inutile lavorare 10 ore al giorno. Si dice "portare il pane a casa".... ma se qualcuno ti entra in casa e ti svaligia casa tutte le sere lavorare non serve a niente!
Bisogna sempre ricordarsi che si vive in democrazia e per rendere sostanziale la democrazia bisogna partecipare.
I cittadini devono essere un occhio vigile e attento che non permetta distorsioni nel sistema!
Quando nacquero sindacati ci fu sangue nelle strade perchè i lavoratori aquisissero i loro diritti...allo stesso modo la democrazia è sempre conquistata con la lotta.
Da diverse generazioni invece siamo nati con le chiappe al caldo e abbiamo dato per scontato che il sistema funzioni "in automatico"...
ora abbiamo scoperto che se non buttiamo un'occhio per controllare ci fottono automaticamente!

Gli indignati sono la manifestazione che adesso c'è un nuovo cane da guardia nel giardino della democrazia.
Il cane da guardia del potere dovrebbe essere il giornalismo....
Ma dov'erano i giornalisti finanziari nel 2008?
Perchè nessuno ha avvertito noi cittadini delle pervesioni dei sub-prime?
Perchè nessuno sapeva abbastanza dell'abuso dei derivati?
Le cose sono due:
1-o il cane da guardia è stato silenziato (magari è bastato allungargli una succosa bistecca)
2-o il padrone del cane si è messo i tappi alle orecchie (leggi zero partecipazione alla vita civile)
...in tutte e due i casi nessuno ha fermato il ladro.
Io non credo che la soluzione per tenere lontani i ladri,sia avere una casa vuota, senza niente da rubare. Ovvero rinunciare a welfare, università, pensioni, sanità....
Io non penso che sia questa la strada giusta, preferisco guardare alla Germania o ai paesi scandinavi.
Gli indignati siamo tutti noi.

F®Ømß°£ ha detto...

@FC

condivido quello che credo sia lo spirito del tuo lungo post, tuttavia vorrei osservare una cosa.

Dalla generazione prima della mia in poi siamo cresciuti con le chiappe al caldo, è assolutamente innegabile.

Come anche è innegabile che l'ignoranza è diventata via via più profonda e perniciosa.

Tu dici che ora ci siamo svegliati, ma il problema vero è che quell'ignoranza resta, e sull'ignoranza, sul pressapochismo non si costruisce nulla di buono. E si viene anche sconfitti.

Ciao

T.

In sintesi: meglio in piazza a protestare che a casa a guardare il GF, ma se non si ha nulla da dire se non slogan copiati dal passato o dall'estero, che futuro vuoi avere? E che futuro ti senti in diritto di pretendere?

PaoloVE ha detto...

@ FC:

se ci siamo indebitati così tanto è senza dubbio colpa di troppi sprechi e privilegi (e forse è il motivo principale), ma anche per modelli di spesa pubblica insostenibili.

Per fare un esempio quelli che abbiamo tuttora in uso nel sistema pensionistico, dove resta possibile andare in pensione troppo presto (le donne nel privato possono andare in pensione a 60 anni) e dove resta possibile portare a casa pensioni di decine di migliaia di euro al mese.

E situazioni simili ci sono in tutti i settori che cito: non possiamo permetterci (è non è utile) l'attuale numero di università, di facoltà, di corsi, di iscritti,...

Questo non è tagliarsi le palle, è mantenere in piedi ben funzionante quello che ha senso, per non ritrovarci di nuovo domani a dire ai nostri figli che gli abbiamo lasciato un debito e mangiato tutte le risorse.

Ciao

Paolo

francesco.caroselli ha detto...

Vedo che in modo piuttosto tortuoso entrambi mi date ragione anche se forse il mio concetto non è stato chiaro per nessuno dei due..
A tommaso dico che l'ignoranza di cui parlo io non è "ignorare Manzoni e i Promessi Spossi" (degni di essere schifati sopra ogni cosa) ma piuttosto l'ignoranza che porta ad accettare che una intera città sia inculata dal signor Guazzaloca e dai i suoi amichetti dell'Irisbus.

La stessa ignoranza che ci fa "digerire" pensioni vergognose, come quelle di cui parla Paolo.

Ecco queste distorsioni mandano all'aria il nostro futuro e spero che da adesso in poi tutti quanti noi staremo piu attenti.
Avere come fonte di informazioni Internet piuttosto che la tv e qualche giornale è una rivoluzione copernicana di cui ancora non si è colta la portata.

F®Ømß°£ ha detto...

@FC

sono in totale disaccordo col tuo ultimo commento.

In disaccordo con il tuo disprezzo per la cultura (schifare mi pare proprio un'esagerazione) e soprattutto in disaccordo con la sopravvalutazione di internet come fonte di informazione.

Scriverò presto un post sul tema, tuttavia posso sintetizzare il concetto: se una persona è ignorante -nel senso che non ha una cultura di base- non sarà internet che la rende colta.

Internet è un mezzo, è come una biblioteca.

Se uno non sa leggere, ha voglia ad andare in biblioteca. Resta analfabeta e per citare il tuo commento se lo incula Guazzaloca, se lo incula Berlusconi e se lo inculano anche Grillo e Santoro se mi posso permettere.

Quello che voglio dire fuor di metafora è che da quarant'anni il livello di istruzione che hanno i ragazzi che escono dalle superiori è sempre peggiore.

Non si sa più l'italiano!

Se non capisci cosa è scritto in un articolo (e se magari, da giornalista, non sai scriverlo) come puoi parlare di informazione?

Scusa lo sfogo

T.