Riso amaro

Buongiorno,

Oggi secondo post, grazie a Tommaso, che ringrazio. Qui il primo, mio.

Due osservazioni rispetto a ciò che ho sentito e letto sulle risatine di Sarkozy. 

Chi? Silvio? Quel Silvio?
1) Su Repubblica leggevo che quelle risatine sarebbero le stesse che noi -scrive il giornalista- facevamo quando il nostro PdC se ne usciva con le sue famose battute. Che ne so, quelle all'Aquila coi terremotati o quella della bestemmia che andava contestualizzata. Beh, con buona pace di Andrea Bonanni, io non ridevo, e soprattutto non credo che la risata del Presidente Francese sia solo questo

2) Qualcuno in radio cincischiava sul fatto che, dopo le tante gaffe di Berlusconi, una può farla anche Sarkozy. Applicando il solito concetto per cui ti rompo lo specchietto, l'altro giorno ne hai rotto uno tu, quindi non abbiamo rotto nessuno specchietto. 


Al di là dell'umiliazione per il nostro Paese, considerato ormai come la Grecia, credo che la risata esprima l'imbarazzo per dover parlare di un interlocutore delegittimato sotto ogni punto di vista, che tiene le redini di un Paese importante come l'Italia e che mette in pericolo tutta l'Unione. "Berlusconi chi? Il presunto corruttore? Il presunto puttaniere? Quello delle corna e del cucù? Speriamo che chi gli sta intorno faccia qualcosa di buono." 

Invece di esprimere a parole le domande, quel simpaticone di Nicolas ha fatto un sorrisetto. Già esiste all'estero un sentimento di sfiducia verso l'italiano "maneggione e truffaldino". Un presidente del Consiglio che incarna questo stereotipo e si circonda di Scilipoti e Lavitola che ne sono paradigmi su due gambe, legittima, come scrive la Spinelli oggi, un consenso mondiale allo sberleffo verso l'Italia. Chiunque se ne senta offeso rifletta se è o non è a causa di quest'uomo che dobbiamo subire anche questo. Se il nostro Presidente del Consiglio fosse stato chiunque altro, questo ce lo saremmo risparmiato.

Saluti 

T. 

PS: propongo un sondaggio scherzoso che a mio parere sfiora il paradosso. Chi buttare giù dalla torre tra Scilipoti e Lavitola? A partire dall'aspetto fisico che già suggerisce il loro essere quintessenza del peggio del carattere nazionale, per poi continuare con il linguaggio e terminare con le loro responsabilità nello psicodramma che viviamo quotidianamente, li trovo così odiosi che non so chi sia peggio.

Mi aggiungo, perchè personalmente penso che in questa situazione ci sia di peggio delle risatine, che non fanno altro che sbandierare platealmente l'immagine di cui gode, a torto o a ragione,  il governo italiano. 

Chi in risposta sbraita che non dobbiamo prendere lezioni da nessuno, mentre muoriamo strangolati dai debiti e dall'incapacità di venirne fuori da soli, aggiunge ridicolo alla gravità della nostra situazione. 

Chi, come sentivo ieri sera da Aldo Forbice a Zapping, si tricera dietro l'"Anche i francesi hanno detto che si è trattato di un malinteso e dell'imbarazzo perchè non sapevano chi doveva rispondere" (manca solo che dicano che le immagini sono state ritoccate con photoshop ed abbiamo completamente raschiato il fondo del barile) aggiunge ridicolo a sè stesso per primo negando ogni evidenza.

Chi si propone di organizzare una risata collettiva davanti all'ambasciata francese dimostra tutte le sue qualità di incapace. Rispondere con una manifestazione organizzata ad un atto spontaneo è stupido. Irridere la persona cui chiedi soldi per sopravvivere è stupido. Ridere di chi sta mille volte meglio di te lo è stupido e che un riconosciuto consigliere del capo del governo lo faccia lo è ancora di più.

Tutto questo è ancora una volta NEGARE il problema. Far finta che il problema non siano il debito e l'incapacità politica italiani, ma l'arroganza e la superbia degli altri. L'unica risposta sensata possibile era far vedere atti seri, concreti e decisi che smentissero la sufficienza con cui siamo stati trattati, ma nulla di tutto ciò è ancora all'orizzonte. A meno di voler considerare la minaccia di dimissioni dovute ai contrasti con la Lega.

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Concordo con quanto ha scritto meglio di me Paolo.

in tutti i casi la risposta "Non ci facciamo dare lezioni", tipica dei nostri politici e più in generale della nostra classe dirigente, è inaccettabile.

Fa parte del solito giochino in cui i giornali di famiglia sono maestri per cui mi accusano di stupro e tortura, io cerco nel passato di chi mi accusa un viaggio senza biglietto in autobus, e come per magia riesco a convincere il prossimo che sono uguale a chi mi accusa e quindi innocente. Disonestà intellettuale al suo apice.

In questo particolare caso, la risposta in questione merità la modalità estremista soft "Mavaff..." e meriterebbe anche quella hard per cui le teste dovrebbero adornare le picche.

Saluti

T.

Michele R. ha detto...

Ho sentito Gasparri stamane da Giannino che con altre parole riprendeva il concetto "non dobbiamo prendere lezioni da nessuno" e parlando, della Merker e Sarkozy, dei loro guai in casa loro visti gli esiti delle ultime consultazione e i sondaggi che li danno in difficoltà.
Ecco che a quelli che si attaccano a queste cose per esempio Giuliano Ferrara, e a coloro che continuano a difendere l'indifendibile - Paolo sa bene di cosa parlo - consiglierei di pensare che il debito al 120% del PIL lo ha l'Italia e non la Francia o la Germania. Basta?!

PaoloVE ha detto...

@ Michele:

Questi hanno la stessa "intelligentissima" logica del pedone che minaccia il SUV: investimi e vedrai se non ti ammacchi un pochino anche tu!

Ciao

Paolo