A imperitura memoria

Buongiorno,

il tempo sta progressivamente svelando anche a chi era fortemente determinato a credere nella bontà del progetto che Fabbrica Italia era un bluff nemmeno molto ben giocato.

Ciononostante, malgrado moltissimi segnali suggerissero di fare il contrario, si è deciso di abboccare firmando una allegra e molto ampia cambiale in bianco, sbeffeggiando chi, come la FIOM chiedeva impegni concreti e non chiacchiere: prima che tutti ne prendano le distanze, mi piace ricordare un po' dell'intellighenzia che, se non aveva steso un tappeto rosso davanti a Marchionne, gli aveva quanto meno garantito un clima di simpatia e solidarietà mentre questo gestiva la smobilitazione del primo gruppo industriale italiano.

Così, per saper chi ringraziare, se a qualcuno interessasse e per ricordarci la lungimiranza della nostra classe dirigente, vi ricordo che avevano dichiarato il loro appoggio e sostegno a Fabbrica Italia ed all'AD di Fiat, tra gli altri:
Mi fermo a dieci di quelli che, tra tanti, dovevano rendersi conto di dove avrebbe portato la china presa: sono convinto che tra loro molti (se non tutti) l'abbiano capito da subito, ma abbiano preferito strumentalizzare per fini propri l'immagine vincente costruita attorno al manager italo canadese presso una larga fetta dell'opinione pubblica.

Mi auguro che adesso tale scelta presenti loro il conto e che i signori siano ricordati come quelli che non fecero abbastanza.

Mi auguro soprattutto che, poichè credo importante mantenere in Italia filiere industriali importanti, il governo cominci a rendersi conto che è inopportuno restare con le mani in mano a baloccarsi in attesa che FIAT decida (e perchè mai dovrebbe, in assenza di vincoli) di investire in Italia e magari proponga incentivi e sgravi a chi voglia produrre e vendere in Italia auto elettriche e/o ibride, visto che i produttori giapponesi stanno dimostrando che il settore sta giungendo a maturità.

Il che spezzerebbe la dipendenza dell'intera filiera italiana da una FIAT che nel settore automotive ha sempre meno da dire, avendo apparentemente deciso di giocare in retroguardia, nella migliore delle ipotesi.

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

la cosa vergognosa, causa del sostegno a Marchionne da parte di alcuni dei presenti nella tua lista rossa, è la conseguenza che la recita FIAT ha avuto sul mercato del lavoro.

FIAT è uscita da confindustria, ha fatto strame del contratto nazionale e ha estromesso dall'azienda i sindacati che si opponevano.

C'è stato un vantaggio per FIAT dovuto a questo atteggiamento teppistico? No, in Italia i conti sono sempre peggiori, e c'è una evidentissima scelta di disimpegno dal mercato europeo. Tanto valeva chiudere subito.

Ma invece no, prima di chiudere si è voluta questa prova di forza che ha come unico risultato la creazione di un bel precedente per qualsiasi altra azienda che voglia attuare una svolta nel bullismo contrattuale, con lo scopo di comprimere ancor più diritti e retribuzioni dei lavoratori tra i meno pagati d'Europa.

Saluti

Tommaso

PaoloVE ha detto...

@ Tommaso:

e nessuno che si prenda la briga di mettere Marchionne davanti ad un paio di considerazioni banali.

Se tutti innovano più di te e tu perdi più di tutti gli altri, forse loro non sono dei geni, ma tu sei un fesso.

Se stai perdendo 70 cause contro FIOM non è FIOM ad essere cattiva, sei tu che sei fuori legge (anche se ti ostini a chiamarlo folklore locale).

Marchionne si sta dimostrando un abile e spregiudicato finanziere (e la crisi attuale ci dice quanto benessere la finanza stia portando alla nostra società), ma un pessimo industriale.

Quindi, probabilmente, un Paese che cerchi degli interlocutori credibili con cui impostare una politica industriale penso debba cercare altri oracoli.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo

già, la cosa più fastidiosa è sentire la balla per cui l'assenza di nuovi modelli è dovuta alle condizioni di mercato quando tutti i concorrenti i nuovi modelli li hanno fatti.

Chi osanna Marchionne oggi, non merita rispetto.

Saluti

Tommaso