Buongiorno,
Ricordo l'amaro divertimento con cui accolsi la notizia che Fioroni minacciava di candidarsi alle primarie, come se la partecipazione in democrazia potesse essere una minaccia.
Ok, mi sono detto, si tratta di Fioroni, cosa vuoi che sia, cosa puoi aspettarti da un sodale della Binetti, prima o poi passerà, abbi pazienza...
Ok, mi sono detto, si tratta di Fioroni, cosa vuoi che sia, cosa puoi aspettarti da un sodale della Binetti, prima o poi passerà, abbi pazienza...
Ricordo poi lo sconforto con cui ho incassato il colpo di Renzi che ribadisce l'intenzione di applicare in maniera acritica e radicale il concetto di rottamazione in caso di successo alle primarie, concetto cui dava corpo scegliendo molti (troppi) collaboratori della campagna per le primarie tra i più oltranzisti (come l'inascoltabile Reggi). Ma mi sono voluto illudere che si trattasse solo di propaganda elettorale, e che, nel caso, Renzi avrebbe avuto l'acume di distinguere tra quanto c'era di buono e quanto invece non stesse funzionando nel suo partito. Non potevo capire dcome iversamente una persona che parlasse così negativamente di un partito potesse starci dentro..
Più recentemente, tra le primarie e le politiche, ho dovuto constatare come il solco tra "renziani" e "bersaniani" non si stesse ricomponendo: la freddezza del sindaco di Firenze nel supportare Bersani in campagna elettorale era pari solo a quella del segretario nel chiedergli sostegno. E così tutto si è inopinatamente esuarito in poco più di un pranzo ad uso dei fotografi. E nell'elenco di transfughi che decisero di passare armi e bagagli dalle fila dei renziani a quelle dei montiani, da Ichino a Adinolfi (ma non s'erano impegnati a restare nel partito comunque fossero andate le primarie?).
Credo che una buona parte della mancata vittoria del PD alle politiche affondi le proprie radici anche in queste divisioni, adeguatamente gonfiate da media interessati solo a veder innalzare i toni del confronto (1), in momenti in cui attenzione ed energie del PD sarebbero meglio focalizzate altrove (quante imprese stanno chiudendo ogni giorno?).
E credo che, se permarrà l'attuale situazione di tutti contro tutti che sta lacerando il partito (o almeno i suoi vertici, incapaci di sottrarsi al gioco al massacro), con ognuno fermamente determinato a cercare di inasprire per quanto possibile lo scontro, per di più anteponendo scazzi personali all'interesse del Paese, queste divisioni e l'incapacità di troppi nel PD di ricomporle saranno il motivo per cui il mio voto futuro, se ci sarà, andrà altrove, indipendentemente da chi prevarrà nel partito.
E qualcosa mi dice che il mio voto sarà in nutritissima compagnia. Con il reale rischio che, chiunque sarà a prevalere nella rissa, regnerà sulle macerie di un centro sinistra ridotto a minute macerie.
E qualcosa mi dice che il mio voto sarà in nutritissima compagnia. Con il reale rischio che, chiunque sarà a prevalere nella rissa, regnerà sulle macerie di un centro sinistra ridotto a minute macerie.
Ciao
Paolo
(1) Per dirne una, ma solo una, la Finocchiaro non ha dato del miserabile a Renzi, come ovunque riportato, ma al suo presunto attacco. Il che cambia la situazione da attacco personale ad attacco politico. E, per converso, quanto Renzi ha detto contro la Finocchiaro non significa necessariamente che questa è parte della casta, ma che verrebbe facilmente rappresentata come tale.
(1) Per dirne una, ma solo una, la Finocchiaro non ha dato del miserabile a Renzi, come ovunque riportato, ma al suo presunto attacco. Il che cambia la situazione da attacco personale ad attacco politico. E, per converso, quanto Renzi ha detto contro la Finocchiaro non significa necessariamente che questa è parte della casta, ma che verrebbe facilmente rappresentata come tale.
6 commenti:
Buondì,
NUCS sta scrivendo bene sull'argomento in questi giorni.
Trovo che la tua nota 1 sia piuttosto significativa sul perché questo scontro nel PD faccia così schifo.
Il timore è che, anche nell'ipotesi di una leadership di Renzi, questo continuo litigio continui, o che il partito smetta di essere tale per diventare un'altra estensione della personalità del capo come già sono M5S e PDL.
Saluti
T.
@ Tommaso:
il problema è che se i massimi esponenti del PD non sanno nemmeno gestire minimamente la loro immagine pubblica e non sanno rendersi conto che determinati comportamenti in pubblico sono esplosivi la conseguenza ovvia e diretta è che non avranno i voti per votare.
Perchè ad un politico di professione gli elettori chiedono una capacità di analisi superiore a quella d un blogger amatoriale acutocomeunapalla.
Ciao
Paolo
@Paolo,
due osservazioni, senza polemica:
1) C'è anche un'ostilità dei media nei confronti del PD, o è solo colpa dei dirigenti meno acuti di una palla?
2) Renzi fa parte di coloro che non sanno gestire la propria immagine pubblica o sta usando pragmaticamente l'arena mediatica pro domo sua?
Saluti
T.
Buongiorno,
La risposta alla domanda n°1 è che a qualcuno nel PD è frullato nella testa di fare il nome di Giuliano Amato* presidente.
Voglio dire che dato che se nel partito ha fatto capolino questa idea allora non sono i media ad avercela con il PD, sono loro stessi che hanno l'infinita capacità di farsi del male da soli.
Caso mai passasse questa malsana idea sono curioso di vedere se qualcuno avrà il coraggio di votarlo ancora il PD.
Michele
*quello dai 31k€ di pensione al mese... quello che quando era il braccio destro di Craxi usci fuori dalla stagione di tangentopoli pulito, strano che non si accorgesse delle tangenti che il suo partito si fagocitava.
@MR
la mia domanda è: quanta parte del susseguirsi di nomi attribuiti a questo o quel partito è fuffa retroscenistica totalmente inventata? e quanto invece fa parte di discussioni interne ai partiti o tra partiti diversi che vengono più o meno volontariamente fatte arrivare alla stampa?
Purtroppo i ladri di ossigeno devono scrivere qualcosa in questi giorni in cui non sta accadendo nulla di concreto. Non per questo bisogna perdere di vista che le contraddittorie speculazioni sono, appunto, speculazioni.
Il mio giudizio sul PD sarà su ciò che avverrà nel luogo preposto: il Parlamento.
Per usare la metafora calcistica, nessuno giudicherebbe la squadra sulla base delle dichiarazioni pre-partita, peraltro in larga parte attribuite senza fonte da feccia giornalistica priva di scrupoli.
Ciao
T.
@ tommaso:
risposte (ad impressione mia):
1)
Salvo che per giornali e TV d'area (Libero, il Giornale, il Foglio,...) non parlerei di ostilità ma di vuoto sensazionalismo che ha interessi comuni con chi è ostile al PD.
In fondo molti degli scazzi nel PD mi sembrano creati da retroscenisti secondo lo schema:
prima attribuiscono all'Apparato oscuro e malvagio delle intenzioni crudeli ed ottuse (ad es. "Renzi escluso dalle Primarie dal vecchio Bersani"),
dopo grasse e feroci polemiche le illazioni vengono smentite dai fatti (Bersani modifica lo statuto per permettere a Renzi la partecipazione),
quindi attribuiscono alle polemiche il risultato ("Se non fosse stato per la Rivolta in Piazza col cavolo che le forze del male avrebbero permesso a Renzi di partecipare alle primarie...")
E si sono garantiti settimane di articoli sul nulla.
Perchè questo non avviene con il PdL o l'M5S? perchè sono realtà dove è chiaro a tutti che le decisioni non sono suscettibili di influenza esterna, ma strettamente personali del capo, e quindi non possono replicare lo schema di cui sopra.
E, per completare la risposta, adesso sono i retroscenisti (ed i giornali di cui sopra) a parlare di Amato e D'Alema (personaggi di certo non molto graditi alla base del centro sinistra) come possibili candidati...
2)
Mi è più facile credere all'errore dovuto all'inesperienza rispetto a certi palcoscenici (tra essere sindaco di Firenze e leader nazionale di un partito ce ne passa) o al carattere personale piuttosto che ad un uso conscio di mezzi di distruzione di massa contro il partito che vorrebbe guidare. Son sicuro che Renzi non vuole essere il signore di un deserto nucleare...
Ciao
Paolo
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