Buongiorno,
avevo appena concluso il post di ieri quando è uscita la notizia delle dimissioni di Stefano Fassina dal ruolo di Vice Ministro dell'Economia a seguito di una risposta sprezzante nei suoi confronti da parte del secretario del suo partito, il Matteo Renzi di cui ho parlato già ieri (e nei confronti del quale rimane valido il disclaimer).
La maggior parte dei media in materia sembrano voler accreditare la versione maliziosamente ed interessatamente propalata dallo stesso Renzi che vorrebbe che Fassina si sia dimesso in una sorta di ripicca personale perchè offeso da uno sfottò nei suoi confronti: insomma, un problema personale e, per di più un tantinello superficiale ed infantile. Mi pigli in giro? E io non gioco più. Ma è davvero così che stanno le cose?
Perchè l'altezzoso disprezzo di Renzi nei confronti di Fassina (non siamo ancora ai livelli di un D'Alema -dotato di miglior stile e più classe, ma non era antipatico per questo?- ma ci stiamo avvicinando) è stato manifestato a fronte dell'esposizione di una chiara divergenza politica da parte di Fassina nei confronti dell'ambiguità di un partito che, da un lato, esprime la parte più importante del governo, dall'altra lo attacca con imbarazzante frequenza. E non si trattava di una battaglia mossa per interesse personale, dato che lo stesso Fassina si dichiarava pronto a restituire il mandato al Presidente del Consiglio per risolvere la cosa, come ha poi, coerentemente fatto dopo aver visto che il problema non veniva affrontato.
E' quella contestazione che Renzi, come un qualunque leader di un partito padronale, ha liquidato in maniera sprezzante insieme a Fassina trattandola come indegna della sua conoscenza e della sua attenzione prima ancora che di una risposta.
Insomma, chi voglia vedere o far vedere solo l'aspetto personale della questione racconta una storia diversa da quanto avvenuto e, probabilmente, molto marginale rispetto al reale.
Ciao
Paolo
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