Buongiorno,
ricorderete tutti come i "ma anche..." che costellavano le dichiarazioni di Veltroni accomunando qualsiasi opposto in uno pseudo programma politico di eccezionale inconsistenza e contraddittorietà divennero il tormentone rivelatore dell'incapacità dell'allora segretario del PD come leader politico.
Da un leader politico infatti ci si aspetta che sia in grado di esprimere e motivare un indirizzo definito, nel quale possano riconoscersi almeno i suoi elettori, ed attorno al quale mediare se e quando necessario, con chi la pensi diversamente per giungere il più vicino possibile allo scopo originario.
E' per questo che mi pare che le dichiarazioni di Matteo Renzi (1) con le quali ha proposto agli altri partiti politici di trattare la riforma elettorale sulla base di tre (!) modelli elettorali tra loro molto diversi, pur confermandolo come abilissimo comunicatore -complice la simpatia di cui gode nei media ed il periodo festivo le sue dichiarazioni hanno monopolizzato il panorama politico di questi giorni-, non permettono certo di indicarlo legittimamente come un leader. Non più di quanto lo fosse Walter Veltroni, almeno.
Infatti Renzi, con queste dichiarazioni, non sta indicando alcun indirizzo politico, ma unicamente l'intenzione di modificare in senso indefinito l'attuale sistema elettorale. Il che è tutt'altro che un esercizio di leadership ed anzi un annuncio piuttosto abusato tra politici che si vergognano delle modalità con cui sono designati, ma trovano troppo scomodo rinunciarvi.
E purtroppo anche la quasi contestuale pretesa di avere nel patto di coalizione un capitolo sulle unioni civili brilla per una vaghezza che sembra voler confermare le perplessità di cui sopra, e, per di più, genera scontati attriti all'interno di una coalizione di governo che comprende elementi come SC e NCD per i quali l'omosessualità è un pesante tabù.
Insomma, Renzi si conferma abilissimo nel cavalcare i media e nel generare polemiche interne al proprio schieramento per logorarlo dall'interno, comportandosi quindi come se fosse in una campagna elettorale di basso livello, ma per quanto riguarda le qualità da leader temo si debba ancora attendere tempi migliori.
...quasi dimenticavo: Auguri, Befani!
Ciao
Paolo
(1) e qui serve il disclaimer: questo è un blog di estrema acutezza :-) e che si sforza di essere il più possibile obiettivo. Posso garantire dello sforzo, ma non sempre del risultato. E Renzi è uno dei casi nei quali, dati i precedenti e pur provandoci, non garantisco di riuscire ad avere una posizione obiettiva. Quel che posso fare è dichiararlo e, nel caso, scusarmi.
P.S. riprendo in mano il post per aggiungere i miei personali auguri di piena guarigione a Bersani. Tra i troppi politici italiani lui è uno dei pochi ad esserseli pienamente guadagnati.
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