Renzi e gli schizzinosi del PD

Buongiorno,

tempo fa il segretario del PD aveva proposto al M5S una genericissima base di accordo sulla quale provare a governare insieme  l'Italia. Dal M5S giunse un altezzoso rifiuto dell'offerta che spinse il PD a silurare sostituire il proprio Segretario e candidato primo Ministro per sostituirlo con altri e lo costrinse a mettere in piedi sotto responsabilità di Enrico Letta, un cosiddetto governo di larghe intese con principale alleato il partito di Silvio Berlusconi.


Dopo alcune traversie oggi la storia sembra ripetersi: l'attuale Segretario del PD Renzi ha proposto al M5S (e non solo) una genericissima base (anzi tre genericissime basi) su cui provare a trovare un accordo per eleborare una riforma elettorale che da troppo tempo l'Italia attende. E, nuovamente, il M5S ha sdegnosamente rifiutato qualsiasi ipotesi di trattativa. (1)

La conseguenza di questa raffica di no è ovvia e scontata: se ci sarà una riforma del sistema elettorale questa sarà necessariamente frutto dell'accordo tra Renzi e Berlusconi. Grillo avrà ottenuto il risultato che voleva, potendo mostrare mani ben nette, come chiunque non se le sia sporcate perchè ha lasciato che a fare il lavoro fossero gli altri. Chi non fa non falla.

In questa situazione trovo sciocco ed irragionevole da parte della minoranza bersaniana / cuperliana del PD pretendere che Renzi non tratti l'argomento direttamente con Berlusconi adducendo la motivazione che questi è un evasore e che qindi con una persona di simil fatta non si dovrebbe aver a che fare.

Magari, in astratto, potrebbero anche aver ragione. Ma fino a due mesi fa, senza troppo scandalo, ci governavano insieme a Berlusconi, il che è un po' più compromissorio che parlarci. Quindi? Dov'è la logica?

Quindi, costoro ringrazino i grillini, prendano atto che in un partito padronale si deve trattare col capo e lascino che le trattative abbiano luogo, che una buona riforma elettorale sarebbe ben più importante di inutili e strumentali (2)  beghe interne. L'importante sarà valutare l'eventuale risultato, non come lo si raggiunge in un contesto così fortemente condizionato.

Renzi la strada per Arcore la conosce già e conosce altrettanto bene anche la propensione del suo proprietario ad accoltellarti alle spalle quando ti volti. Faccia il suo mestiere, che è quello del politico, e faccia vedere un po' dei risultati che tanto sta promettendo e tutti avremo di che essergli grati.

E gli scandalizzati ed i duri e puri comincino piuttosto a porsi problemi un po' più seri, che tra pochi mesi avremo le elezioni europee e, per una volta, sarebbe bello ed utile mandare a Strasburgo dei politici un po' migliori dei soliti trombati demotivati, visto che le nostre sorti dipendono sempre più da lì...

Ciao

Paolo

(1) Vogliamo metterci che il M5S era stato lasciato da solo con SeL a sostenere la "mozione Giachetti", deputato PD che richiedeva di tornare al Mattarellum nell'attesa di una riforma migliore? E mettiamocelo pure, prima che qualcuno mi dica che ce l'ho con Grillo, Casaleggio e l'M5S tutto.

(2) «Ho già detto che se si vuole parlare di misure immediate per alleggerire i colpi di questa crisi e discutere sul serio di un pacchetto di riforme in campo economico e sociale, io vado veramente a piedi ad Arcore. Io non ho difficoltà a vedere Berlusconi, è normale che il capo del governo e quello dell’opposizione si incontrino, ma per cose serie, non per un chiacchiericcio che alimenta la confusione già esistente »: lo disse lo stesso Bersani in cui si riconoscono molti degli attuali critici di Renzi in materia. E' la politica, bellezza...

1 commento:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

un paio di note, anche se sono in generale d'accordo col post.

1) la differenza tra trattare con Berlusconi a Marzo e farlo ora è la seguente: a Marzo egli non era un condannato in maniera non definitiva a capo di un partito rappresentativo di un terzo degli italiani. Oggi è un pregiudicato a capo di un consistente gruppo parlamentare. E non siede in Parlamento.

Ricordiamo come Bersani e Letta abbiano trattato con i portavoce di Grillo, non con il miliardario capellone in persona.

Questo va detto, non si può tralasciare, anche se il senso del post rimane valido.

2) "Chi non fa non falla": che è quello che mi sento di dire a chi si astiene alle elezioni e poi tromboneggia, magari postando compulsivamente idiozie su FB/Twitter. E questo conferma la mia opinione sulla perniciosità dei grillini in Parlamento, a conti fatti. Essi infatti danno un posto in Parlamento alla mentalità del "critico e basta, ma non mi prendo responsabilità", con il risultato di bloccare tutto. Grazie tante!

Le ciarle sul loro ruolo di guardiani sono fondamentalmente fuffa, non tanto perché questo ruolo non esista, quanto per il fatto che esso mi pare trascurabile se confrontato con il danno che la loro "purezza" porta al Paese.

Saluti

Tommaso