Muore un terrorista insieme al giornalismo

Buongiorno,

prendo spunto dalla notizia che ieri è morto Roberto Sandalo, un ex terrorista "pentito", tra i fondatori di Prima Linea successivamente passato ad altre violenze politiche sul fronte antiislamico, per sottoporvi uno di quei casi che dimostrano chiaramente come l'informazione "tradizionale" stia sempre meno fornendo un valore aggiunto rispetto a quanto disponibile su Internet.

Confrontando la notizia di cui vi parlavo come riportata da Repubblica con quanto Wikipedia dice di Roberto Sandalo troverete una ampia sovrapponibilità. Molto ampia.



Nel successivo aggiornamento dell'articolo di Repubblica vengono poi introdotte anche altre citazioni letterali, stavolta da  questo articolo del Corriere.

Praticamente il 50% dell'articolo appare una pedissequa e letterale citazione di Wikipedia, il 20% una sua leggera rivisitazione, un ulteriore 20% una pedissequa e letterale citazione dal Corriere.

Va però notato che Wikipedia fornisce qualche informazione in più ed un po' di link che permettono a chi lo volesse di verificare / integrare / contestualizzare i propri contenuti, cosa non disponibile nel sito del quotidiano di De Benedetti e Scalfari.

C'è da chiedersi come fosse possibile essere un giornalista prima che Microsoft rendesse di uso comune il cut & paste.

Non posso che dar ragione a Tommaso quando apostrofa i giornalisiti con l'epiteto di "ladri d'ossigeno" e non posso che ricordarmi che, quando andavo a scuola, il peggior voto che si potesse prendere era quello dovuto ad una copiatura...

Ciao

Paolo

3 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

se si attacca il giornalista non posso che approvare. :-)

1) Se almeno una parte delle persone* che affollano le redazioni per produrre contenuti privi di valore fossero utilizzate per la moderazione dei commenti che piagano le già deprimenti pagine dei quotidiani online, il furto di ossigeno sarebbe meno grave.

2) Se è vero che si giustifica questo stato di cose con la gratuità dell'informazione online, bisognerà pur riflettere sul numero e sul costo dei giornalisti che di fatto fanno questi lavori di nessuna utilità.

3) Quando scrivi che l'informazione tradizionale non dà valore aggiunto a ciò che si trova in rete infine, il fatto negativo è che non è la qualità di ciò che si trova online che si sia elevata (wikipedia in italiano è troppo spesso appena sufficiente, per esempio). È piuttosto la pigrizia dei siti di informazione che ha livellato al ribasso la qualità.

Buona giornata

Tommaso

* Troppo spesso sono gente selezionata al ribasso, ignorante su tutto, spesso incapace di scrivere in italiano corretto, utilizzata quando va bene per questi copia-incolla, quando va male per passare la giornata a cazzeggiare in rete per scovare il meme del mese scorso - da presentare come novità, il gollonzo del campionato del Burkina Faso o il consueto paio di tette.

Michele R. ha detto...

Buongiorno,
Sono cose che, oramai, si ripetono sempre più spesso. Mi piacerebbe sapere, non per il solito brutto vizio del "mal comune mezze gaudio", se quanto sostieni Paolo accade solo nel giornalismo di casa nostra.

F®Ømß°£ ha detto...

@MR

leggevo tempo fa che una caratteristica dei siti di informazione online italiani rispetto all'estero è l'assenza di testate "autorevoli", presenti invece all'estero.

Se vai sui siti di NY Times o Guardian, trovi molte notizie di spettacolo e sport anche in rilievo, ma non trovi l'equivalente della colonna delle tette che Corriere e Repubblica impongono al lettore. Cose del tipo: "Nascondino, bambini imbattibili. Invia le foto" (Repubblica).

Sulla sciatteria, ricordo che ai tempi dell'attentato a Boston, ho letto un articolo di cronaca sulle indagini che era dettagliato e preciso, oltre che utile per informare.

Ovviamente queste sono solo impressioni e temo che il mondo dell'informazione sia in larga parte di bassa qualità anche altrove, oltre a essere sicuro che i difetti peggiori siano comuni ai media di qualsiasi paese. In Italia forse il problema è la quasi assenza di isole di decenza nel mare della mediocrità.

Saluti

T.