Io la propaganda di Renzi non la capisco proprio...

Buongiorno,

davanti al battage sapientemente montato attorno a provvedimenti incompleti, spesso di scarsa qualità e valore dalla claque del Presidente del Consiglio (quali il trionfalissimo successo parziale sulla riforma elettorale, l'altrettanto rutilante abolizione del termine "Province" delle Province o l'asta su Ebay di qualche auto blu), mi meraviglia molto il silenzio che avvolge invece una questione di maggior sostanza e significato in una materia dove invece a mio avviso Renzi avrebbe ogni convenienza a marcare le proprie posizioni stavolta inaspettatamente di sinistra.

Sto parlando del fatto che alla Camera nei giorni scorsi è passato il disegno di legge che reintroduce l'obbligo di untilizzare una particolare modulistica (numerata e di validità temporale limitata) per le dimissioni dei lavoratori, obbligo già introdotto nel 2006 dal governo Prodi ed immediatamente precipitosamente revocato dal successivo governo Berlusconi, obbligo che adesso il governo Renzi sembra voler reintrodurre ed estendere anche ai lavoratori atipici.

Contrariamente a quanto sembrano affermare in questi giorni i rappresentanti del M5S (che, merita ricordarlo a loro imperitura vergogna, hanno votato compatti contro al provvedimento), non si tratta di un vuoto adempimento burocratico, ma di un civilissimo dispositivo che rende molto difficile se non impossibile l'utilizzo di quel barbaro vezzo diffuso tra i peggiori degli imprenditori italiani di far firmare un foglio di dimissioni a data aperta ai nuovi assunti, da poter utilizzare per licenziare senza giusta causa il personale sgradito per i più diversi motivi, dall'indisponibilità allo straordinario non pagato alle limitazioni imposte da una gravidanza (con buona pace di tutte le guerre sante sull'articolo 18).

Insomma, siamo in presenza di un atto di indirizzo moderno, civile e di sinistra (nella misura in cui rafforza i diritti dei cittadini), che quindi rafforza la posizione di Renzi davanti a quelli che sinora sono stati tra i suoi sostenitori più tiepidi, come la sinistra PD, SeL e la parte maggioritaria dei sindacati, che mostra anche agli oppositori più demagogici che la politica può operare nell'interesse dei cittadini  e ritraccia un minimo di differenza tra flessibilità e precarietà e preferiamo dare più peso e spazio alle baracconate sulle aste online di qualche decina di vecchie auto blu?

Perchè un provvedimento simile non valeva almeno un titolo tweet "Super Renzi Matteo #salvaledonneincinte"? Dov'è che la mia idea di marketing sbaglia?

Giuro: proprio non capisco. Forse dovrei indossare degli occhiali dalla sgargiante montatura policroma per poter apprezzare la differenza, da vero comunicatore creativo... :-)

Ciao

Paolo

3 commenti:

Philip Michael Santore ha detto...

La filosofia di fondo del Jobs Act, nonché delle leggi Treu e Biagi, è quella di accettare l'amara realtà della situazione economica, invece di ignorarla in nome del rispetto del perseguimento di ideali, che seppur nobili, sono oramai irraggiungibili da decenni: pur di creare lavoro ben vengano tre anni di precarizzazione, sperando che bastino.

Il ridicolo soviet delle dimissioni, oltre a essere l'ennesima rottura di scatole burocratica, oltre che una norma folkloristica (per dirla alla Marchionne), va invece in senso opposto.

E se pur concepita con le migliori intenzioni e se pur avrà qualche effetto diretto benefico, il problema saranno gli effetti indiretti e le conseguenze non immediatamente visibili che una siffatta norma, che non a caso c'è solo in Italia, genererà.

Non mi stupisce che Renzi non ne faccia una bandiera.

PaoloVE ha detto...

@ PMS:

sono contento del fatto che tu sia in sintonia con Renzi.

Una visione meno ideologica non guasterebbe: se la ricetta del Jobs Act è la prosecuzione di quella che da vent'anni precarizza il lavoro e distrugge il mercato interno credo che dovremo attenderci risultati in linea con quelli che stiamo già ottenendo, e cioè una crisi legata alla distruzione del mercato interno. Ma, dimenticavo, con Renzi sarà tutto diverso, perchè #èlasvoltabuona.

Ti informo comunque che il "ridicolo soviet" è, secondo anche i critici, una semplificazione amministrativa anche per le aziende rispetto alla situazione attuale, non l'ennesima rottura di scatole burocratica.

Ma va bene così, uno slogan alla volta...

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

Basta vedere chi sono i fan di Renzi per capire che le cose si mettono male.

E d'altronde, chi altri è rimasto?

T.