L'irragionevole morte di un'orsa

Buongiorno,

la notizia della morte dell'orsa Daniza è una notizia piccola piccola, sulla quale (pur tifando per la mamma plantigrada) non avrei scritto se domenica scorsa non mi fosse successo di pensare a quanto sta capitando agli orsi italiani (ma un po' a tutti gli animali selvatici) a margine di un semplice fatto personale.

Domencia scorsa sono andato sulle Pale di San Lucano a farmi una "ammazzacristiani", termine altamente tecnico con cui designo la faticosa escursione che si fa in montagna a fine stagione, ormai ben rodati, sparando un dislivello importante. Insomma, la gita più impegnativa della stagione.

Ebbene, poco dopo la partenza, abbiamo incrociato nel bosco un gruppetto di cacciatori reduci da una battuta venatoria che aveva fruttato loro una giovane cerva di piccole dimensioni, sufficientemente piccole da permetterne un agevole trasporto sopra lo zaino da parte di una sola persona (1).


Senza intendermene granchè, mi pare di vedere un significativo e tendenzioso bug logico in questo modo di affrontare i due problemi, bug strumentalmente volto a favorire la pratica venatoria. 

Forse, se gli lasciamo le sue prede naturali invece di abbatterle prematuramente, l'orso se ne starà lontano dall'uomo (come normalmente preferisce) per mangiarsi qualche cervo, e avremo beccato due piccioni con un fava. Saranno contenti gli allevatori, saranno contenti i coltivatori, saranno contenti gli orsi e forse sarebbe stata contanta anche la piccola cerva, che non dava l'impressione d'essere il capo vecchio o malato che i bravi cacciatori ci raccontano di abbattere. Per completezza aggiungo che, egoisticamente, sarò contento anch'io, che potrei forse riuscire a vederlo e magari fotografarlo da lontano...

Mi pare che la tendenziosità del ragionamento venga confermata da quanto avvenuto con Daniza, l'orsa trasferita ormai una quindicina d'anni fa dalla Slovenia ed uccisa nel tentativo di catturarla per ridurla in cattività, dopo che aveva dimostrato per la prima ed unica volta la sua pericolosità aggredendo un cercatore di funghi curioso che aveva scambiato per un pericolo per i suoi cuccioli.

Che logica riuscite a trovare nel cercar di catturare la pericolosa Daniza (che nemmeno difendendo i suoi due cuccioli ha ucciso nessuno), quando non si vieta la pratica venatoria che da anni costa oltre una dozzina di vite umane a stagione (per non parlare dei feriti)? Io nessuna, perchè la foga con cui i cacciatori vorrebbero tutelare la sicurezza nostra, del nostro bestiame e delle nostre coltivazioni troverebbe il miglior risultato rinunciando completamente all'uso delle armi...

Ciao

Paolo

(1) Come dicevo, non me ne intendo particolarmente, ma ho dei seri dubbi sul fatto che un esemplare così piccolo fosse legalmente abbattibile selezionando capi vecchi o malati.

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