Renzi: due pacche sulla spalla, una in testa

Buongiorno,

mentre ho l'impressione che si stia leggermente sfaldando la compattezza del coro adulante che si sdilinquisce davanti ai rutilanti annunci del Primo Ministro, ancora troppo spesso "venduti" non come promesse ma come atti compiuti, devo riconoscere a Renzi qualche merito per quanto effettivamente fatto (e non solo fumosamente annunciato) ed assolverlo da qualche colpa imputatagli  nell'ultimo periodo.

In prima battuta tanto di cappello a Renzi, che, come stanno dimostrando i fatti, è il primo Premier italiano che abbia avuto il coraggio di togliere il segreto di Stato su una serie di documenti sinora non accessibili relativi alla stagione delle cosiddette Stragi di Stato. 

All'atto pratico magari sarà solo una piccola cosa riguardante un capitolo ormai chiuso della nostra storia, probabilmente quegli atti non riusciranno a gettare luce su quanto avvenne in quegli anni e magari scopriremo che non contengono nulla che già non sapessimo, ma il fatto che si possano consultare quei documenti almeno contribuirà almeno un po' a sollevare il nostro Stato dal legittimo dubbio di essere o di essere stato connivente con i responsabili. Magari qualche complottista avrà qualche argomento in meno: sarebbe già qualcosa.

Ma, come dicevo, oggi non mi limiterò ad incoronare Renzi come il piccolo Michail Gorbaciov della Perestrojka italica (1).

Mi preme infatti segnalarvi che la notizia del blocco dei salari degli statali di cui si parla dopo l'annuncio del Ministro Madia è assolutamente una non notizia. Perchè è la conferma di un disposto già esistente da prima dell'avvento del governo Renzi, conferma che si sapeva essere scontata già da tempo, a fronte di una economia che si ostina a non accetare le promesse del Premier come benzina per la ripresa.

Ed è una notizia talmente scontata (2) da farmi ritenere che eventuali prese di posizione sindacali volte allo sciopero sarebbero dovute ad altri meno confessabili motivi.

Ma siccome sono il solito gufo rosicone critico nei confronti di Renzi e dei suoi supporter mediatici non posso certo chiudere il post così. Quindi mi limito a segnalare che la valanga di assunzioni che dovrebbero iniziare a rimettere in sesto la nostra sempre più disastrata scuola non è un fatto (3), ma, almeno per ora, solo una promessa. .

Ciao

Paolo

(1) se voglio che questo blog abbia una reputazione devo fare come chi ce l'ha. I Ronkey, i Di Vico, gli Ostellino hanno la fissa dell'URSS prima della caduta del muro? E io mi ingegno e rispondo uguale.... :-)

(2) peraltro economicamente poco influente in ogni senso -nelle tasche dei dipendenti pubblici e nelle casse statali- in queste condizioni di bassissima inflazione e di aperto discredito degli operatori della P.A.

(3) fatto che personalmente ritengo auspicabile su molti fronti: penso possa contribuire a migliorare la qualità didattica ripristinando un percorso di continuità che al giorno d'oggi troppo spesso finisce smarrito nel tourbillion di docenti precari che si avvicendano nell'arco di un ciclo scolastico sulla singola cattedra, a dare ossigeno all'economia nazionale aprendo a costoro l'accesso al credito -non si concede mutuo nè prestito ad un precario: giustamente perchè non dà garanzie- a migliorare le condizioni sociali italiane, permettendo a parte di costoro di pianificare una vita familiare sinora resa un percorso accidentato

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