NTV, a margine delle polemiche

Buongiorno,

approfitto della visibilità data dal più attivo dei troll istituzionali alla crisi aziendale di NTV per palesare un mio sospetto su quanto sta accadendo all'azienda ferroviaria privata italiana che sta provando ad affermarsi nel campo dell'alta velocità.

Premetto che ho guardato con favore alla sua nascita, nella speranza che subentrasse tout court alla gestione dell'alta velocità di Ferrovie dello Stato. La mia speranza non era tanto di vedere calmierati i costi dell'alta velocità da meccanismi concorrenziali (1), quanto di veder focalizzare l'attenzione delle Ferrovie dello Stato su quella che a mio modesto modo di vedere, dovrebbe essere la loro mission istituzionale, e cioè garantire il diritto alla mobilità di massa degli italiani, che identifico prioritariamente nel trasporto locale.

Così non è stato: da un lato i treni di NTV non hanno portato a sostanziali riduzioni dei prezzi nel settore dell'alta velocità, dall'altro l'alta velocità è rimasto il core business delle FS, anzi ne è l'unico settore che generi utili. Il che è un peccato, ma non è questo il punto del post.

Il fatto è che ho l'impressione di trovarmi davanti ad una storia aziendale in cui si dava per scontato a priori che una gestione privata sarebbe stata in quanto tale migliore e più redditizia di quella pubblica, mentre alla riprova dei fatti sembra si stia toccando con mano l'esatto contrario.

Perchè sull'alta velocità mi pare di capire che le Ferrovie dello Stato guadagnino, mentre le lamentele, peraltro talvolta giustificate talaltra molto meno (2), di NTV su situazioni discriminatorie vere o presunte non spiegano completamente l'attuale pessima situazione dei conti dell'azienda. 

Men che meno spiegano il fatto che una azienda che si da per scontato essere inefficiente in quanto pubblica realizzi in quello stesso orticello i suoi utili.

Ciao

Paolo

(1) con due soli player si sarebbe passati da un monopolio ad un oligopolio e non ad un regime di libera concorrenza: anche secondo i più scatenati fautori del libero mercato sempre ed ovunque non ci sarebbe stato da attendersi un beneficio enorme. A ciò si aggiungano i precedenti scarsi risultati delle precedenti privatizzzazioni, la dichiarata intenzione di offrire un servizio di qualità superiore a quello esistente ed il profondo inserimento dei soci di NTV all'interno dei "salotti buoni" dell'economia italiana. Insomma, magari a torto, non vedevo particolari presupposti per un crollo dei prezzi dell'alta velocità.

(2) l'altra sera a Focus Economia spiegavano come ad esempio come avesse poco senso ritenere che l'uso di stazioni "secondarie" sulla tratta più redditizia non possa essere cnsiderato un intralcio creato da FS a NTV: a Roma sarebbe stata NTV a chiedere di utilizzare la più recente stazione Tiburtina, mentre a Milano Porta Garibaldi (uilizzata da NTV) dista poche centinania di metri dalla stazione centrale...

1 commento:

PaoloVE ha detto...

...per inciso: andando a buonsenso ho l'impressione che nel trasporto ferroviario la presenza di più concorrenti possa agire riducendo significativamente la qualità del servizio senza garanzia di riduzione di costi.

Una frequenza abbastanza elevata delle corse è infatti cruciale per rendere il servizio attrattivo (e quindi richiede una struttura "pesante"), fattore che si aggiunge alle economie aziendali di scala.

Ciao

Paolo