Buongiorno,
sentivo stamattina ieri mattina in rassegna stampa citare questo articolo pubblicato su il Giornale, che ribadisce il sempiterno mantra secondo cui la sanità privata è migliore di quella pubblica ed anzi, sic!, "funziona solo quella privata".
Non ho tempo nè voglia di entrare nel merito della valutazione della qualità del servizio erogato, ma sono costretto a smentire recisamente il fatto che nel privato, ineluttabilmente "la gestione ospedaliera è virtuosa, i bilanci quadrano e la salute dei cittadini, oltre che un servizio, è pure un affare".
Perchè purtroppo, non è sempre così ed anzi, spesso, i conti non tornano al punto di portare il privato al fallimento.
- Ricordate il San Raffaele? un miliardo e mezzo di debiti.
- Gruppo IDI San Carlo? un miliardo
- Villa Pini? un miliardo anche per lei
- La clinica "Divina Provvidenza"? Solo mezzo miliardo
- Ospedale Miulli? duecento milioni
- Clinica Malzoni? cinquanta milioni
- Gruppo Scanu? 32 milioni
- Ospizio Marino di Grado? ventotto milioni
- Villa Rizzo? otto milioni
- La quiete? sei milioni
e non sarebbe difficile continuare ancora a lungo, basta usare memoria e google e perderci qualche minuto.
Quindi, forse, nella sanità privata non è tutto rose e fiori nemmeno dal punto di vista dei conti.
E, giusto per chiudere e contraddirmi, adesso ditemi, secondo voi, come sarà il servizio se non siete in grado di pagare i fornitori, come in questo caso?
Con cosa erogherete prestazioni di qualità quando questi vi chiuderanno i rubinetti?
Magari, per fare un esempio minimo, accontentandovi di elettrodi per ecg scadenti, in luogo di quelli indicati dal produttore o di compatibili di qualità. E se l'esame, conseguentemente, non risulterà interpretabile, magari avrete anche l'opportunità di prescrivere ulteriori esami per approfondire.
Esami che vi saranno retribuiti anch'essi.
E saremo tutti contenti: voi che fatturate esami non necessari, l'ULSS per cui operate in convenzione che potrebbe forse persino ritienere di aver pagato quegli esami meno di quanto li avrebbe pagati facendoli in house ed il paziente che apprezzerà l'attenzione di chi in presenza di un minimo dubbio si prende cura di lui, approfondendo scrupolosamente.
Insomma, proprio una sanità coi conti a posto, di qualità, che soddisfa le esigenze del paziente e che rende...
Ciao
Paolo
2 commenti:
Aggiungo che la privatizzazione forzata dell'ultimo decennio ha passato ai privati le procedure più redditizie, conservando al pubblico tutte quelle in perdita.
@ Lorenzo:
da aggiungere ci potrebbero essere molte altre cose, a partire da un allungamento dell'eleco per passare all'aggiunta dei tentativi di salvataggio di queste realtà che frequentemente se non regolarmente avvengono con il contributo più o meno scoperto dei soldi pubblici (visto che rischia di fallire proviamo a far sì che stia in piedi riconoscendo una nuova convenzione, appaltando un servizio,...)
Ciao
Paolo
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