17 marzo: é qui la festa?

Secondo post del giorno!

Buongiorno, 

oggi affronto un tema frivolo, quello del centocinquantenario dell'unità d'Italia, perchè dinanzi a quella che si presenta come l'ennesima polemica sul nulla, mi ritrovo a non avere le idee chiare.

 Dopo la proclamazione della festa nazionale si sta assistendo alla scontatissima reazione di chi esprime pareri contrari: Calderoli (che nella tradizione del coraggio leghista lancia il sasso e nasconde la mano: lui non contesta infatti la festa dell'unità in sè, ma la perdita di prestazioni lavorative, ovviamente), la Marcegaglia (cui va riconosciuta una minore ipocrisia: lamenta che le imprese perderanno secondo lei 4 miliardi di euro in un giorno. Ricordate questa cifra quando si parlerà del costo della manodopera, perchè questo ne è il valore secondo Confindustria stessa), il presidente della Provincia di Bolzano Durnwalder (che ricorda che Bolzano è stata annessa all'Italia insieme a Trento Gorizia e Trieste nel 1918 e che, a differenza di queste ultime, non ha mai fatto mistero di non voler far parte dell'Italia stessa, al punto che nel 1939 la stragrande maggioranza degli altoatesini optarono per la grande Germania), i neo borbonici (i neoborbonici! Ma perchè li cito, questi?:-))

Come dicevo, tutto prevedibile.

La cosa un po' meno scontata è che a difendere con forza la festa ci sia solo il pacatissimo  (!) ed equilibratissimo (!!) La Russa.

Io stesso, pur rendendomi conto che la coesione di uno Stato si fonda anche sui simboli, mi chiedo, davanti al danno economico, se ne valga la pena e faccio fatica a rispondermi.

Credo che il motivo sia che, come la maggior parte delle persone, vorrei festeggiare uno Stato di cui poter essere orgoglioso, ma di cui non riesco invece ad essere fiero, perchè sistematicamente disattende quanto lecito attendersi da lui. E per rimediare a questa disaffezione i simboli non bastano, men che meno quando quando contestati.

Dichiararsi a favore della celebrazione del centocinquantesimo dell'unità d'Italia perchè un giorno di ferie in più fa piacere mi pare un po' poco. Sarà che mi piace lavorare...

Ciao

Paolo

18 commenti:

x ha detto...

Io la penso come il nostro redattore economico preferito di Radio24, che ha dedicato le puntate della sua sempre ottima trasmissione di ieri l'altro e di ieri al tema della festività una-tantum per la ricorrenza dell'Unità, e proprio per questo da onorare con il riposo dal lavoro e dallo studio, ponendosi perfino in posizione di conflitto rispetto all'editore, e all'arroganza dei bolzanini che si cuccano pro-capite, da quello stesso Stato cui non sentono di appartenere, ogni anno la bellezza di 2200 euri in n virtu' della loro autonomia!

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

qual è il motivo per cui l'inqualificabile Calderoli, il suo capo Bossi, e l'altoatesino criticano la festa? I primi anelano alla loro dannata Padania, il secondo starebbe meglio con gli amici austriaci.

Concordo con Paolo sul poco orgoglio che si può nutrire per l'Italia com'è ridotta oggi, tuttavia preferisco di gran lunga dire di appartenere a una Nazione con 150 anni di storia in cui non ci siamo distinti solo per il Fascismo e per la Mafia, ma abbiamo aiutato la nascita dell'Europa, siamo (eravamo) riusciti a diventare una potenza economica di primo piano, piuttosto che a un'invenzione di quattro ignoranti fondata su idiozie pseudoceltiche, avidità e ipocrisia.

Le indagini su traffici di schei e escort in Veneto in questi giorni, mettono in luce quanta sia l'efficienza e l'onestà dei leghisti, quando si sono bene accomodati sulle poltrone.

Per questo credo che la difesa del simbolo, anche in queste condizioni sia importante per dare un segnale a questi manigoldi che non sono la maggioranza.

Se vivessi altrove potrei condividere i dubbi , ma confonderli con il disprezzo che un Padano nutre per l'Italia mi pare colpevole.

Saluti

Tommaso

PS: non riesco a non provare un odio profondo per l'ipocrisia con cui i leghisti mascherano le loro uscite.

x ha detto...

... come la maggior parte delle persone, vorrei festeggiare uno Stato di cui poter essere orgoglioso, ma di cui non riesco invece ad essere fiero, perchè sistematicamente disattende quanto lecito attendersi da lui

Caro PaoloVE,
in questa affermazione ti do atto di dire una grande verità, poichè anch'io mi son resa conto che la gente vorrebbe la festa, come apprendo da tanti sondaggi che i quotidiani hanno aperti in questi giorni.

Poi fai come Giannino che accusa lo stato di esagerata voracità tributaria e per questo giustifica l'evasione.
Non sei convinto di dover festeggiare in uno Stato di cui non vai fiero ed orgoglioso poichè disattende sistematicamente le nostre legittime attese.....
Ma lo Stato non è un automa che avanza a batterie.... cammina invece sulle gambe dei suoi politici ed amministratori, va nella direzione delle scelte giuste o scellerate di questi ultimi....

E me lo vieni a dire tu che non vai manco a votare??

x ha detto...

Condivido in toto questo passo che riporto dal pezzo di Massimo Giannini su REPUBBLICA, il quotidiano piu' letto in Italia.



"La lettura "economicista" della celebrazione del centocinquantenario si può capire in chiave confindustriale.
Si capisce molto meno in chiave leghista. O meglio: si capisce anche in questo caso, ma solo se ci si sposta dall'esegesi economica a quella politica. Per i padani questa è solo un'occasione, l'ennesima, per raffreddare, boicottare o sabotare i festeggiamenti per l'Unità d'Italia.
Che la Lega ci provi, purtroppo, è un fatto ormai normale, in questa Repubblica "preterintenzionale" nella quale ci ha ormai precipitato il quasi Ventennio Berlusconiano.
Quello che è grave è che, ancora una volta, la becera strumentalizzazione leghista trovi sponde nel governo, nella maggioranza, e persino tra le parti sociali.

Questo Paese ha già fatto strame della sua memoria.

È penoso che non sia neanche più capace di onorare la sua storia."

Michele R. ha detto...

Caro Tommaso,

Concordo con Paolo sul poco orgoglio che si può nutrire per l'Italia com'è ridotta oggi, tuttavia preferisco di gran lunga dire di appartenere a una Nazione con 150 anni di storia in cui non ci siamo distinti solo per il Fascismo e per la Mafia, ma abbiamo aiutato la nascita dell'Europa, siamo (eravamo) riusciti a diventare una potenza economica di primo piano, piuttosto che a un'invenzione di quattro ignoranti fondata su idiozie pseudoceltiche, avidità e ipocrisia.


Scontato, ovvio, non posso che essere d'accordo con te.

Michele R. ha detto...

A proposito della festa una tantum, si potevano evitare strumentali polemiche spostastandola al Sabato 19 Marzo.
Ma ha ben ragione Francesco Rutelli, intervenuto ieri alla zanzara, quando diceva che la festività è cosa nota da più di un anno. Perché solo ora si lamentano i Marcegagli e i Calderoli (e anche i Cruciani e Parenzo anche se non contano un tubo), non potevano esprimere i loro dubbi quando la legge, che istituiva il 17 Marzo 2011 come festa nazionale, fu approvata?

x ha detto...

OT

Mike, domenica a Milano sarà un vero bordello!
C'è pure il Congresso Fondativo di FLI!

PaoloVE ha detto...

...mi si è accesa una lampadina: vuoi vedere che il riassorbimento della festività diventerà la poderosa frustata all'economia promessa e già smarrita?

@ tommaso:

non è che io abbia particolari dubbi, mi sento piuttosto tiepido, ecco! Non per questo sono intenzionato ad andare in giro con pessimi compagni di strada.

@ Francesca:

continuo a vedere che il fatto che io alle ultime politiche non abbia votato genera perplessità. Credo di non riuscire a spiegarmi bene. Il mio voto è a disposizione (disponibilissimo! più di una escort!) di un candidato accettabile con un progetto politico accettabile. Non accetto invece (e considero anzi negativo per la democrazia) di votare comunque qualcuno di mediocre e senza programmi solo perchè credo sia un po' meno puttaniere di chi ci governa adesso, come in tanti sembrerebbero intenzionati a fare.

Perchè con questo meno peggio, con questo votare turandoci il naso, continuiamo ad abbasare l'assicella, che, per quanto mi riguarda, è già a terra.

Non fatemi la morale dell'impegno su questo, per favore: è stata (e per quanto vedo adesso probabilmente sarà lo stesso alle prossime politiche) una scelta deliberata e anche un po' sofferta.

Ciao

Paolo

Sandro59 ha detto...

1) Innanzitutto un plauso per questa osservazione acuta, non come una palla :)
[la Marcegaglia, cui va riconosciuta una minore ipocrisia: lamenta che le imprese perderanno secondo lei 4 miliardi di euro in un giorno. Ricordate questa cifra quando si parlerà del costo della manodopera, perchè QUESTO NE E' IL VALORE SECONDO CONFINDUSTRIA STESSA]

2) Trovo ridicolo, anzi delirante, argomentare su una presunta perdita di produttività in un mondo che soffre per il problema esattamente opposto: la sovraproduzione.
Un po' come quando dobbiamo sorbirci i piagnistei sul calo di natalità di questo o quel Paese (tipicamente: l'Italia), a fronte di una popolazione mondiale che scoppia, minacciando le capacità del pianeta che la ospita.

PaoloVE ha detto...

@ sandro59:

aspetta che provo a fare due considerazioni acute in fila: e Confturismo e le imprese che vivono attorno alle attività ricreative e di accoglienza non hanno nulla da dire? quanto ci rimettono loro dalla cancellazione, eh? :-)

Se dobbiamo monetizzarla, monetizziamola bene, la festa...

Certo che, una volta monetizzata, abbiamo ammazzato il simbolo...

Ciao

Paolo

Michele R. ha detto...

@Francesca

OT

Già.
E per sabato ho trovato su FB un'annuncio del popolo viola per una manifestazione al palazzo di giustizia di Milano:


Stringiamoci intorno al Palazzo di Giustizia, per difendere l'indipendenza della magistratura. Ultimo baluardo di civiltà che Berlusconi non è ancora riuscito a conquistare.

Mobilitazione sabato 12 febbraio, davanti al tribunale, collegandoci alla manifestazione nazionale dei viola di tutta Italia, quella delle “pentole”.

Sabato 12 febbraio scendiamo in piazza in tutta Italia per chiedere le dimissioni di Berlusconi. L’idea è ...quella di scendere in piazza in ogni parte d’Italia in modo pacifico ma rumoroso con pentole, mestoli, padelle e coperchi. Adesso basta! Berlusconi dimettiti!

SCRIVETE IN PRIVATO SERVONO VOLONTARI PER ORGANIZZAZIONE DELL'EVENTO – MOBILITIAMOCI TUTTI!

Sabato 12 febbraio, FRIGGIAMO IL REGIME, flashmob IN TUTTA ITALIA per chiedere le dimissioni di Berlusconi. L'Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione.

L’idea è quella di scendere in piazza in modo pacifico ma rumoroso con pentole, mestoli, padelle e coperchi. Adesso basta! Berlusconi dimettiti!
...
Cacerolazo è il nome di una forma popolare di protesta che è costituita in un gruppo di persone generare il rumore battendo i POT, le vaschette ed altri utensili per richiedere attenzione. Il cacerolazo funziona, richiama attenzione, esprime la voglia di cambiamento, oltre l'Italia dei bordelli, per un Italia dignitosa.

Sabato 12, con pentole, padelle, mestoli chiediamo le dimissioni di Berlusconi. Chiediamo il supporto di tutti, di movimenti, individui, partiti, tutti coloro che si riconoscano e appoggino questa forma di protesta pacifica e spontanea.
Quindi venite in tanti con pentole, cartelli colorati, striscioni, sciarpe, portiamo in piazza la città.

LA PRIMA COSA DA FARE È INVITARE I TUOI AMICI A QUEST'EVENTO!!! PER INVITARE GLI AMICI VAI SU "SELEZIONA GLI INVITATI" SOTTO LA FOTO DELL'EVENTO!

Michele R. ha detto...

@Paolo

La tua lampadina l'avevano già accesa presso il Crux (contrario al 17 Marzo), sostenendo che quest'anno tante festività saranno perse (25 aprile, 1 maggio, 25 dicembre) perché cadono di domenica. Ma naturalmente si fa orecchi da mercante su questa cosa. Epperò sul tema della cassa integrazione usata a uso consumo dei nostri pseudo-industriali, non vola mai una mosca.

Robotomy ha detto...

Attenzione perchè nelle prossime righe mi concederò un piccolo sfogo abbandonando per una volta il tono educato e lineare che cerco di imprimere normalmente ai miei post...
DUNQUE: Io vorrei proprio che la festività del 17 Marzo venisse confermata in toto primo per darlo nel c**o ai leghisti e alle loro minch*ate sesquipedali, secondo per fare lo stesso trattamento alla Marcegaglia e alla sua fo**utissima ipocrisia, figuriamoci se una festività in più in un anno in cui buona parte delle feste tradizionali cade di sabato o di domenica può essere un problema, mettiamoci poi anche l'evidente contraddizione delle tante aziende in cassa integrazione...RIDICOLO. In più cercherò anche di fare il ponte, e se in particolare lo farò per stare con la mia bimba di 11 mesi che compirà l'anno proprio in quei giorni non mi risparmierò il gusto di pensare al seppur irrilevante "fastidio" che potrò dare alla Signora di Confindustria.

Riprendo un attimo il contegno per dire che in ogni modo credo che se siamo qui a porci il problema di come il nostro Paese è governato e quali sono le derive ideologiche che lo possono minacciare significa che sotto sotto tutti noi siamo interessati alle sue sorti e di conseguenza alle sue origini per cui l'Unità D'Italia non dovrebbe essere un occasione meno importante della Liberazione e della Festa Della Repubblica entrambi eventi in un carto modo fondati sull'Unità.

francesco.caroselli ha detto...

francesca dilla bene l'ivettiva di barisoni:
Il trentino è l'unica regione italiana a cui ritorna dallo stato piu di quanto si versa in tasse.

nella trasmissione del mattino di Milan ne Diliberto ne giannino (incredibilmente d'accordo su qualcosa) si sono azzardati a contraddire Durwalder (o come si chiama lui).

Io trovo che le rimostranze dei Trentini siano a dir poco ridicole.

Ultimamente ho letto "Terroni" di un certo Aprile e stando a quanto scrive lui (sulla base dei dai da lui e da altri raccolti) tutto il regno delle due sicilie fu devastato dall'unione d'Italia.
Roba che manco i nazisti.
Certi dati sui morti giustiziati possono essere anche contestai, vista l'aleatorietà delle fonti, ma le leggi sono nero su bianco e sono raccapricianti. A dir poco.
La spoliazione della dignità, dell'orgoglio e infine della struttura socio-economica (molto piu avanzata al sud che al nord in quel periodo) sono una ferita molto profonda...
certo sono fatti vecchi...
Ancor precedenti all'annessione di Trentoe bolzano... ma alla fine 100 anni o 150 anni cambia poco, sono fatti molto vecchi, la guerra è persa e qquindi è tutto finito, anche perchè questi cittadini "che si sentono tedeschi" non sono trattati da cittadini di serie B (come succede spesso con le minoranze)....
No questi cittadini hanno un trattamento con i guanti di velluto, superiore a qualunque altro cittadino italiano....
Quindi smettessero di rompere di palle ( per dirla elegantemente).

W Barisoni
(uno con le palle)

PaoloVE ha detto...

@ FC:

non ho sentito Barisoni, ma considero semplicistico considerare l'appartenenza ad una nazionalità solo sotto il profilo economico.

Malgrado siano passati più di novant'anni dall'annessione della provincia di Bolzano, la cultura e la lingua dei locali sono rimaste diverse da quelle del resto d'Italia.

E, se ti vai a vedere qualche foto del monumento alla vittoria di Bolzano, unico del suo genere in Italia, ti renderai forse conto del fatto che sicuramente gli lasciamo un bel po' di soldi, ma forse non li abbiamo trattati proprio con i guanti di velluto.

Ciò non toglie che le pretese autonomiste, al giorno d'oggi ed in mezzo all'Europa, sono un assoluto anacronismo.

Ciao

Paolo

F®Ømß°£ ha detto...

@Paolo & fc,

concordo con Paolo sugli Altoatesini (che peraltro non sono i Trentini). Di certo sono una minoranza che ha mantenuto una sua identità differente.

Di certo, nel 2011, qualsiasi ciarla indipendentista è anacronistica e controproducente, per loro stessi e per l'Europa che è l'unica entità che può "salvarci" dagli effetti della globalizzazione.

T.

Michele R. ha detto...

Ciò non toglie che le pretese autonomiste, al giorno d'oggi ed in mezzo all'Europa, sono un assoluto anacronismo.

Bravo Paolo! Ed è proprio per questo che non sopporto i grugniti di Bossi & Co.

Sandro59 ha detto...

[PaoloVE ha detto...
aspetta che provo a fare due considerazioni acute in fila: e Confturismo e le imprese che vivono attorno alle attività ricreative e di accoglienza non hanno nulla da dire? quanto ci rimettono loro dalla cancellazione, eh? :-)
Se dobbiamo monetizzarla, monetizziamola bene, la festa...]

Questa è a mio avviso SOLO APPARENTEMENTE meno acuta dell'altra.
Si iscrive nel triste contesto dei dibattiti pietosi cui assistiamo quotidianamente:
uno (una) spara una cifra, nessuno si sogna di chiedere come ci si sia arrivati (come è stata calcolata), tutti la prendono per buona e la rilanciano all'infinito dandola per acquisita e certificata.