vi ricordate le polemiche sulla sentenza che condannava la Commissione Grandi Rischi per le morti collegate al terremoto de L'Aquila?
Ricordate come la sentenza fu salutata da un profluvio di commenti che stigmatizzavano la posizione antiscientifica assunta dai giudici, rei secondo molti di aver sposato l'inconsistente idea che la scossa avrebbe potuto essere prevista e che quindi se ne sarebbero potute evitare almeno le conseguenze più tragiche?
Bene, oggi possiamo cominciare a tirare le prime conclusioni della questione, perchè sono state pubblicate le motivazioni della sentenza e, com'era probabile persino in una Italia che con il rigore scientifico ha un pessimo rapporto, si scopre con sorpresa che i giudici non hanno punito la mancata previsione del sisma, ma, com'era molto più ragionevole attendersi, l'aver negato il rischio oltre quanto la scienza avrebbe permesso di fare (o quantomeno l'aver lasciato intendere che il rischio non c'era), inducendo a comportamenti pericolosi ed omettendo interventi precauzionali necessari.
Insomma, mi pare che stavolta i giudici si siano dimostrati più intelligenti dei giornalisti che hanno commentato anzitempo e a sproposito l'operato delle toghe.
Ciao
Paolo
1 commento:
Nel mio piccolo ho cercato di spiegarlo. E' comunque ancora una brutta pagina nella nostra storia il conflitto tra scienza e giustizia :-(
Ciao.
Posta un commento