Buongiorno,
personalmente mi auguro, pur senza sperarci poi granchè, che la sentenza di domani possa aiutare l'Italia a superare la stasi di questo governo ipocritamente definito "di larghe intese". In realtà provo scarso interesse per la sentenza in sè, intesa come condanna o assoluzione, nè mi immagino che il suo contenuto possa modificare significativamente lo scenario politico.
A differenza di molti, infatti, sono ragionevolmente certo che anche una eventuale condanna definitiva di Silvio Berlusconi non avrebbe il potere di ucciderlo politicamente.
Nell'ipotesi di assoluzione viene tolta una spada da sopra la testa di SB che manterrebbe intatte tutte le attuali prerogative. I suoi tifosi esulterebbero vedendo la prova dell'eenesima persecuzione giudiziaria ai danni dell'ex Primo Ministro, i suoi avversari urlerebbero ad una sentenza "addomesticata" ad uso di una real politick che non vuol privare il Paese del governo in un momento di grave crisi (1). Un sospiro di sollievo e avanti come prima. E questo è ovvio.
Poco meno ovvio di così è il fatto che, nel caso di condanna SB potrà invece a continuare a svolgere il ruolo di Dominus riconosciuto della destra per interposta persona (attraverso l'ubbidiente Alfano) pur mantenendosi solo formalmente al di fuori dell'agone politico ma fornendo al suo partito carisma, organizzazione e strutture. Come la premiata ditta Grillo e Casaleggio per il M5S e con il vantaggio di potersi vendere ai suoi tifosi come martire "certificato" della magistratura e di accelerare lo sfascio del PD, che sicuramente non mancherebbe l'occasione per aggiungere ai troppi che ne stanno già celebrando una lenta eutanasia qualche ulteriore mal di pancia interno, dividendosi tra chi volesse proseguire a governare con un partito retto da un condannato e chi no. E quindi anche in questo caso poco cambierebbe.
Il reale cambiamento che mi aspetto, in entrambe i casi, è che, terminato il processo, cessi in troppi politici l'attesa immobile di uno scossone che ritengo molto improbabile possa esserci. Perchè ho l'impressione che una parte consistente dell'inazione del governo nasca, oltre che dalle scarse capacità e dalle limitatissime convergenze politiche tra PD e PdL, proprio dal timore che gli sviluppi dell'azione giudiziaria possa finire col compromettere chi si esponga troppo, in un senso o nell'altro, nell'alleanza con il partito di SB. E la sentenza di domani potrebbe porre finalmente termine a gran parte di queste remore.
Dopo potremo felicemente avere un Governo immobile per la sola incapacità dei suoi rappresentanti. :-)
Ciao
Paolo
(1) poi il fatto che avere un governo che non fa nulla equivalga a non avere un governo sembra sfuggire a molti, malgrado l'esperienza recente della fine dei governi Berlusconi e Monti, ma tant'è...
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