Buongiorno,
torno a parlare delle polemiche attorno alla ministro Kyenge a seguito di questo articolo di Filippo Facci, che esordisce con una serie di domande che potrebbe essere sensata, ma che, nel quadro delle contestazioni alla Kyenge, finisce coll'essere fuorviante e malposta.
Facci infatti, partendo dall'ennesima polemica sollevata attorno al Minstro per l'integrazione, si chiede più che legittimamente "come si può criticare
il ministro Cécile Kyenge ritenendosi legittimati a farlo? Meglio:
com’è possibile farlo da destra o su giornali di centrodestra? Meglio
ancora: è possibile che il sospetto di un processo alle intenzioni ogni
volta debba oscurare le inerzie del ministro?"
Il sottinteso delle domande, che poi sottinteso non è, è quello che viene esplicitato nella chiusa dell'articolo, e cioè che secondo Facci nella pratica non si può criticare la Kyenge senza rimetterci la faccia perchè "è stata nominata perché è nera e che non si può rimuovere perché è nera".
E qui casca l'asino con tutti infilistei: caro Facci non è così, stai solo scrivendo una marea di puttanate.
Perchè, anche se in tantissimi abbiamo (mi ci metto serenamente anch'io) l'impressione che il colore della pelle del Ministro abbia avuto un peso nella sua designazione e che il suo operato avrebbe dovuto essere più incisivo, non è vero che non è possibile criticarla senza perderci la faccia (1).
E' lo stesso Facci a citare le critiche di Gad Lerner al Ministro, critiche alle quali nessuno si sogna di rispondere berciando di cripto razzismo e suprematismo. Quindi Lerner (come chiunque altro) può criticare la Kyenge.
Che sia forse perchè Lerner è un comunista negro? Magari sarà anche un trinariciuto comunista, ma guardarlo bene Lerner non mi sembra negro, voi che ne dite (2)?
No, il motivo è semplicente che Lerner non ha, verde di bile e bandiera, affogato le sue critiche in un mare di lanci di banane, di slogan a base di oranghi, di parodie su "Dino dammi un crodino", di buffoni che si scuriscono il viso o parlano di negritudini varie, di riferimenti all'uso del trucco, di inviti a tornare sui barconi, e quant'altro ci ha riservato il vomitevole campionario delle bestie razziste.
Banalmente: se il contenuto informativo di un messaggio è al 99% razzismo ed all'1% critica, quel messaggio ed il suo mittente verranno catalogati come razzisti, e l'1% di critica come un insignificante dettaglio o un pretesto che serve a giustificazione di quanto detto.
E verranno catalogati GIUSTAMENTE come razzisti perchè se esprimono l'1% di critica (2) ed il 99% di razzismo è evidente qual'è per loro la parte importante del messaggio: se sembrano razzisti, è perchè molto probabilmente lo sono davvero.
Insomma, il problema non è rimetterci la faccia perchè si critica la Kyenge, ma per essere politicamente contigui ed alleati a chi, invece di criticarla, ostenta orgoglioso il proprio razzismo cercando i voti e l'alleanza di altri razzisti. E dovrebbe essere un problema della propria coscienza, prima ancora che di rimetterci la faccia.
Perchè uno, a differenza del colore della pelle, amici ed alleati politici se li sceglie. E di certuni è ovvio vergognarsi, se si è persone minimamente civili.
Perchè uno, a differenza del colore della pelle, amici ed alleati politici se li sceglie. E di certuni è ovvio vergognarsi, se si è persone minimamente civili.
Ciao
Paolo
(1) Aggiungerie che credo che sia conveniente tenerla al governo in posizione di visibilità piuttosto che "rimuoverla", dato che la sua sola presenza smaschera la grettezza e la piccineria di molti dei suoi oppositori. E' una comodissima cartina al tornasole che rivela il brutto razzismo dei suoi interlocutori.
(2) Se poi, come sottolineavo l'altro giorno, la critica è strumentale al punto che chi osannava i ministeri aperti a Monza adesso rimprovera l'inerzia del Ministro, la cosa viene ulteriormente amplificata.
4 commenti:
Una curiosità: cosa c'era di così negativo nell'apertura degli uffici ministeriali a Monza?
@PMS:
"cosa c'era di così negativo nell'apertura degli uffici ministeriali a Monza?"
In sè e per sè nulla. Peccato si sia trattato di una pura manovra propagandistica a spese dei contribuenti: non hanno processato una singola pratica in qualche mese: chi ha esaltato questa iniziativa come esempio di utilità ed efficienza deve pertanto esaltare chiunque faccia qualsiasi cosa, foss'anche soffiarsi il naso.
Quindi non può criticare per non far nulla la Kyengeuna Kyenge che, per quanto poco e discutibilmente, qualcosa fa.
Perchè è questo il punto, non se i ministeri a Monza fossero una buona idea o meno.
Ciao
Paolo
Quegli uffici non hanno fatto nulla, perché i sindacati hanno fatto immediatamente ricorso contro il decreto che istituiva quegli uffici e un giudice ha dato loro ragione.
Quindi non per colpa della Lega o del governo, che hanno fatto quel che potevano.
Semmai la vicenda dà l'idea di quanto sia complicato cercare di riformare l'Italia.
@ PMS:
"Quegli uffici non hanno fatto nulla, perché i sindacati hanno fatto immediatamente ricorso contro il decreto che istituiva quegli uffici e un giudice ha dato loro ragione."
Possiamo anche raccontarcelo e far finta di credere che siano stati utilissimi, se ti piace.
Ma faccio fatica a credere che non sia stata solo mera propaganda a spese del contribuente, perchè se fosse vero, nei mesi prima della pronuncia del tribunale (da luglio a novembre) qualcuno ci avrebbe fatto qualcosa. Cosa che non è stata. E davanti ad un decantatissimo nulla, l'agenda della Kyenge è un tourbillion di utilissime iniziative.
Ciao
Paolo
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