Buongiorno,
innanzitutto mi scuso per il buco di ieri, ma (piacevoli) impegni familiari mi hanno impedito di postare.
Causa l'abbagliamento dovuto ad alcuni risultati particolarmente appariscenti come quello riportato da Renzi, stanno però passando quasi sotto silenzio alcuni altri fatti insiti nei risultati del voto italiano per le Europee.
Causa l'abbagliamento dovuto ad alcuni risultati particolarmente appariscenti come quello riportato da Renzi, stanno però passando quasi sotto silenzio alcuni altri fatti insiti nei risultati del voto italiano per le Europee.
Ne credo di riconoscere alcuni di un certo interesse, non tutti necessariamente originali, che vi sottopongo perchè credo diano un contesto un po' diverso da alcune letture superficiali che si stanno sentendo in questi giorni, partendo da una considerazione che mi pare venga troppo spesso dimenticata, e cioè che il riferimento per qualsiasi confronto deve essere quello delle precedenti Europee.
- L'affluenza. Si è passati da un 65% ad un 57%, perdendo un ulteriore potenziale elettore su 10 oltre a quello ogni tre già precedentemente perso. Non un bel segno, anche se causato almeno in parte da una riduzione dell'orario di apertura dei seggi. Gli eletti ne escono tutti ulteriormente delegittimati (1), a valle del fatto che la campagna elettorale è stata condotta quasi esclusivamente su basi politiche strettamente nazionali da tre politici che, per motivi e storie diversi, non erano candidati.
- Il vincitore. Con quasi il 41% dei voti il vincitore non è il PD, ma, in termini strettamente personali, Renzi che ragala al suo partito praticamente un 15%.
- Lo sconfitto ai punti. Cinque anni fa il M5S non c'era in Europa. Adesso porta in dote il 21% dei voti italiani. Chi voglia parlare di sconfitta o di battuta d'arresto per Grillo dimentica questo punto di partenza ed il fatto che il miglior risultato alle politiche di un anno fa non è un paragone significativo sia perchè la politiche non sono le europee che, soprattutto, perchè alle politiche il M5S veniva votato solo per le promesse e non poteva scontare il peso degli inevitabili errori che non aveva ancora avuto il tempo di commettere.
- Le macerie della Destra. Tutti parlano della sconfitta di Berlusconi, ma la disfatta è stata molto più ampia ed ha coinvolto tutta la Destra. FI + LN + NCD + FdI giungono si e no al 30% , mentre nel 2009 PdL + LN + la Destra + Fiamma Tricolore + .... arrivavano al 49%. Personalmente credo che la decadenza fisica personale dei due fondatori di FI e LN e la natura personalistica di questi due partiti (che rendeva i leader fondatori personalità imprescindibili nel partito) abbia avuto un peso enorme nel risultato (2).
- La scomparsa del Centro. Da decenni il centro sinistra inseguiva il voto dell'elettorato "moderato e di centro". Renzi è riuscito a prenderselo, mangiarselo e trasformarlo in uno strumento di vittoria.
Chapeaux. Chapeau. Habemus DC. - L'assenza a Sinistra. Malgrado stavolta la Sinistra non si fosse presentata divisa come sua abitudine, ma avesse il solo riferimento della Lista Tsipras, i risultati non sono buoni: pur riuscendo a superare lo sbarramento al 4% perde il 3% rispetto alla somma di RC + SeL.
- La sconfitta degli antieuropeisti. Per quanto la somma dei voti degli antieuropeisti italiani sia rilevante, il fatto che siano divisi su posizioni tra loro inconciliabili quali possono essere quelle grilline e quelle leghiste li rende molto deboli rispetto ad un fronte europeista che raggruppa nel solo proprio primo campione il 41% dei voti.
Da alcuni di questi puni traggo la lezione che mi sbagliavo ampiamente sulle conseguenze di determinate scelte politiche, come ritenere vano l'inseguimento del centro da parte del PD o esiziali le divisioni della sinistra, probabilmente perchè guardavo alla politica in un'ottica non corretta al fine di acquisire consenso.
In questo momento, giusto o sbagliato che sia (3), mi sembra unicamente che da parte dell'elettorato vi sia una forte e non contrastabile richiesta di "personalizzazione" e di rinnovamento dell'immagine della politica, nel bene e nel male: SB sembra essere stato il primo a capirlo, ma è riuscito a soddisfare la richiesta solo nella sua prima parte, mentre chi non lo ha fatto pienamente sta soccombendo.
Ciao
In questo momento, giusto o sbagliato che sia (3), mi sembra unicamente che da parte dell'elettorato vi sia una forte e non contrastabile richiesta di "personalizzazione" e di rinnovamento dell'immagine della politica, nel bene e nel male: SB sembra essere stato il primo a capirlo, ma è riuscito a soddisfare la richiesta solo nella sua prima parte, mentre chi non lo ha fatto pienamente sta soccombendo.
Ciao
Paolo
(1) Con l'eccezione di Renzi: un 41% non è deligittimabile in alcun modo.
(2) Come ho già avuto modo di dire, senza parlare della situazione di Bossi, nei giorni scorsi mi aveva colpito l'apparente scarsa lucidità poltica di Silvio Berlusconi: ha provato a usare i soliti meccanismi di persuasione dell'elettorato, dalla radicalizzazione dello scontro alla sfolgorante promessa per "la pancia", (meccanismi cui peraltro questo si è continuato a dimostrare sensibile quando li ha usati Renzi), ma lo ha fatto sbagliando tempi e modi, e risultando per nulla convincente (vedi le "interviste" fotocopia da Mentana e da Telese).
(3) Giusto nel senso di utile al Paese.
(2) Come ho già avuto modo di dire, senza parlare della situazione di Bossi, nei giorni scorsi mi aveva colpito l'apparente scarsa lucidità poltica di Silvio Berlusconi: ha provato a usare i soliti meccanismi di persuasione dell'elettorato, dalla radicalizzazione dello scontro alla sfolgorante promessa per "la pancia", (meccanismi cui peraltro questo si è continuato a dimostrare sensibile quando li ha usati Renzi), ma lo ha fatto sbagliando tempi e modi, e risultando per nulla convincente (vedi le "interviste" fotocopia da Mentana e da Telese).
(3) Giusto nel senso di utile al Paese.
5 commenti:
Oltre ai primi tre (ovvi e di cui quasi tutti i media si sono dimenticati) punti, ce ne è un altro che a me preme:
Se non erro alle elezioni amministrative credo che abbia vinto il PD ovunque. Il PD in questo momento è un partito praticamente privo di concorrenza e in situazione di (quasi) totale controllo del panorama politico/amministrativo italiano. A me la cosa piace poco, soprattutto se ripenso che i casi Genovese e Greganti sono nati proprio in casa PD. Una situazione in cui molti furboni possono sentirsi autorizzati a qualsiasi cosa.
@ MR:
Quanta fretta!
:-)
La cosa è oggetto di analisi nel prevedibilmente acutissimo post di domani.
Ciao
Paolo
Buongiorno,
dico la mia sui punti del post.
1) Affluenza. Della scarsa affluenza si parla solo il giorno dopo, viene usata in genere dagli sconfitti come scusante. Noia. L'astenuto non ha influenza e se lo merita.
2) La vittoria è di Renzi. Verissimo. Sbagliava chi temeva (io tra questi) che i voti guadagnati sarebbero potuti essere non molti di più di quelli persi, specialmente dopo l'omicidio politico nei confronti di Letta, mossa che si è rivelata invece decisiva.
3) Sconfitta grillina. Hanno perso milioni di voti - grazie al cielo. Chi li ha votati ancora, dopo i "risultati" inesistenti del loro trollaggio parlamentare e nonostante l'orrore continuo proposto dal Semplice Portavoce è forse irrecuperabile.
4) Dopo vent'anni di partito personale non c'era da aspettarsi che nascesse una classe dirigente. Restano milioni di persone che hanno votato ancora B: irrecuperabili anch'essi.
5) La nuova DC. Questa è una banalizzazione, anche se... Chapeau comunque è singolare :-)
6) Sinistra piccola piccola. Va segnalato che la lista Tsipras è stata sabotata mediaticamente, ha pagato il concetto del voto utile, e ha anche praticato la buffonata delle candidature "per finta".
7) Sconfitta antieuropeisti. Se è vero che le posizioni dei vari anti-euro sono distanti e questo disinnesca la loro pericolosità, va tenuto conto che in questo Paese la maggioranza è ostile all'Europa o indifferente al rischio che si corre.
Per come la vedo io, Renzi deve ringraziare, per la percentuale raggiunta, entrambi i miliardari: quello urlante ha oggettivamente sbroccato tra riferimenti ai lager, reductio ad Hitlerum, e sputacchi vari.
Quello anziano, oltre ad aver offerto un'immagine di sé molto triste, ha proprio soffiato nelle vele di Renzi, sostenendo che Grillo gli faceva paura (sic!).
Il risultato, unito con il solito atteggiamento dei media e a sondaggi di assoluta propaganda, ha creato davvero il timore che le orde grilline potessero vincere e ha convinto molti a votare Renzi per scongiurare un rischio ritenuto esiziale - a mio parere a buona ragione.
È molto vero anche quanto scrivi nella conclusione del post sulla richiesta di personalizzazione, fatto per me negativo, ma va anche detto che non è solo propaganda il fatto che la scelta sia stata per una speranza - debole quanto si vuole, piuttosto che per il nulla rappresentato dalle alternative. Questo è un aspetto vagamente positivo.
A volerla vedere da un altro punto di vista il timore della vittoria del nichilismo grillino è anche responsabile della riduzione delle possibilità di scelta: quanti elettori di sinistra non hanno votato Tsipras proprio contro i cinque stelle?
Personalmente ho tirato un profondo sospiro di sollievo nel vedere perdere molti voti al M5S, resto tuttavia molto perplesso su quanto Renzi ha fatto vedere in concreto e temo per quello che potrà combinare - specialmente a livello istituzionale - ora che può vantare un solidissimo consenso popolare.
Altri motivi di preoccupazione sono il constatare quanti milioni di individui non hanno remore a votare uno dei due miliardari - impresentabili per motivi diversi e prendere atto di un'assenza di alternative al PD di Renzi mai vista prima.
Saluti
Tommaso
@ T.:
Stavolta ho un po' di dissensi:
"L'astenuto non ha influenza e se lo merita." Fino a quando arriva un miliardario urlante e ne recluta una buona fetta. A quel punto ci riempiamo le braghe per il panico di veder tornare in gioco gli arrabbiati che snobbavamo...
"Sbagliava chi temeva (io tra questi) che i voti guadagnati sarebbero potuti essere non molti di più di quelli persi": il mio timore principale resta quello di non sapere in realtà cosa Renzi abbia intenzione di farci, con quei voti. Come Grillo su troppi argomenti ha dichiarato tutto ed il contrario di tutto. Ma sempre in modo assai deciso.
"Hanno perso milioni di voti -grazie al cielo-" condivido la soddisfazione di non veder bloccata la stessa quantità di voti che lo sono nel parlamento italiano, ma rimangono contesti diversi. In Italia per decenni la sinistra alle europee ha fatto molto bene. Poi alle politiche...
"Chapeau comunque è singolare :-)" Come darti torto? :-) grazie, correggo...
Ciao
Paolo
@Paolo
sull'astensione è sempre il solito discorso, mi pare. In democrazia si sceglie sempre il meno peggio. Chi non vuole capire questa cosa, stia pure a casa e, dopo essere stato ininfluente e magari aver visto vincere il peggio tante volte, può diventare adulto. In alternativa può votare Beppe Grillo, che comunque non è astenersi.
Su Renzi, condivido tutti i dubbi e non c'è dissenso. Personalmente io credevo che rischiasse anche di non vincere. Mi sbagliavo.
Sulla sconfitta dei grillini: il problema non sono tanto i voti bloccati, dal momento che in Europa sarebbero comunque molto pochi, bensì le disastrose conseguenze interne. Che abbiamo evitato per fortuna. Auguriamoci che nel frattempo Grillo sia messo da parte, anche se a mio parere ciò non è possibile per il noto adagio per cui con lui sono invotabili e senza di lui non sono.
Saluti
T.
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