Buongiorno,
la delusione elettorale patita nelle ultime amministrative dalla dirigenza nazionale del PD e commentata con una certa pacatezza o addirittura accusata in silenzio mostra chiaramente una cosa che sinora poteva in qualche modo essere mascherata dietro le risposte altrui, e cioè quale sia la parte del PD che ha negli ultimi anni innalzato i toni ed imbarbarito il clima del confronto interno.
Perchè, per la prima volta da qualche tempo in qua, stiamo commentando una inequivocabile sconfitta, e lo stiamo facendo senza essere circondati dalla boria sprezzante indirizzata verso gli avversari interni con i ciaone,o gli epiteti come gufi, rosiconi, professoroni,...
Il che significa che questo modo poco civile e sicuramente non costruttivo di intendere la politica è evidentemente patrimonio del Segretario del PD e, ancor più, dei suoi supporter.
A ciò aggiungo una piccola vicissitudine personale risalente a domenica, che mi pare rafforzi ed in qualche modo spieghi la fenomenologia dei renziani di cui sopra.
Avevamo deciso di fare una gita a Trento dove stavamo visitando il Muse e, ad un tratto, si è materializzata una schiera di una dozzina di improbabili personaggi in abito scuro, camicia bianca, cravatta, alcuni occhiali scuri ed auricolare,... che accompagnavano la Ministro Boschi in una veloce visita al museo, di fatto isolandola dal resto dei comuni mortali. Lo stesso nugolo si è rimaterializzato poco dopo nel plateatico del bar del museo, dove la Ministro si è fermata a bere qualcosa vicino al nostro tavolo.
Sicuramente a giustificare un simile cordone sanitario ci saranno stati anche giustificati motivi di sicurezza nonchè forme di cortesia istituzionale da parte dei padroni di casa, ma il fatto di aver incrociato poco dopo in centro il Presidente dell'Inps Tito Boeri che, solo e tranquillo, zainetto sulla spalla cavalcava la bicicletta del bike sharing verso la Cattedrale, mi fa pensare che sia possibile anche per personalità istituzionali di rilievo avere un rapporto diverso con la realtà che li circonda.
Un rapporto come quello che originariamente gli stessi renziani promettevano (1) e che sembra non esserci più, sempre che sia mai esistito.
Il che significa che questo modo poco civile e sicuramente non costruttivo di intendere la politica è evidentemente patrimonio del Segretario del PD e, ancor più, dei suoi supporter.
A ciò aggiungo una piccola vicissitudine personale risalente a domenica, che mi pare rafforzi ed in qualche modo spieghi la fenomenologia dei renziani di cui sopra.
Avevamo deciso di fare una gita a Trento dove stavamo visitando il Muse e, ad un tratto, si è materializzata una schiera di una dozzina di improbabili personaggi in abito scuro, camicia bianca, cravatta, alcuni occhiali scuri ed auricolare,... che accompagnavano la Ministro Boschi in una veloce visita al museo, di fatto isolandola dal resto dei comuni mortali. Lo stesso nugolo si è rimaterializzato poco dopo nel plateatico del bar del museo, dove la Ministro si è fermata a bere qualcosa vicino al nostro tavolo.
Sicuramente a giustificare un simile cordone sanitario ci saranno stati anche giustificati motivi di sicurezza nonchè forme di cortesia istituzionale da parte dei padroni di casa, ma il fatto di aver incrociato poco dopo in centro il Presidente dell'Inps Tito Boeri che, solo e tranquillo, zainetto sulla spalla cavalcava la bicicletta del bike sharing verso la Cattedrale, mi fa pensare che sia possibile anche per personalità istituzionali di rilievo avere un rapporto diverso con la realtà che li circonda.
Un rapporto come quello che originariamente gli stessi renziani promettevano (1) e che sembra non esserci più, sempre che sia mai esistito.
Paolo
(1) o millantavano: se non ricordo male Renzi si presentò a Palazzo Chigi in bici, salvo accantonarla appena dietro l'angolo, secondo le malelingue....
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