Quelli fighi la chiamavano par condicio

Buongiorno,

sono solitariamente sconfortato dalle modalità con le quali si sta costruendo il consenso attorno al referendum che ad ottobre sottoporrà al nostro plebiscito voto il valore delle riforme isituzionali portate avanti in questi mesi dal governo Renzi.

E sono sconfortato perchè devo ammettere che non avrei mai immaginato di potermi trovare in una situazione di tale depauperamento della democrazia nel nostro Paese.

Ricordate come qualche anno fa, con in  sella il Berlusconi attualmente convalescente, ci ponessimo il problema del conflitto di interessi e del condizionamento dei media? Ricordate come il tema fosse all'ordine del giorno ed affrontato quasi quotidianamente dai media? Ricordate come dagli stessi media su cui il Caimano pretendeva in qualche modo di allungare le mani venisse dato spazio a chi si opponeva a questa situazione?

Bene, allora fate il parallelo tra quella realtà, che giudicavamo in larga parte allarmante per il rischio per la democrazia connesso alla concreta possibilità di un condizionamento dell'informazione, con la realtà odierna, in cui:
  • stando ad uno studio di Euromedia Research, il rapporto tra lo spazio concesso negli ultimi 48 giorni ai sostenitori del si al referendum e quello concesso ai sostenitori del no è di 7 ore contro 79 secondi (1)
  • la notizia trova qualche evidenza solamente su il Fatto Quotidiano ed il Giornale
  • ammesso anche che qualcuno possa anche averne avuto notizia, nessuno sembra trovare motivi di allarme e protesta, ma nemmeno per interrogarsi sulla situazione
Direi che se le premesse sono queste il referendum sarà superfluo (2), ed anzi credo sia in qualche modo doveroso proporre di soprassedere, prima che a qualcuno venga in mente di agevolare il corretto voto con schede elettorali ingenuamente pittoresche

Non può bastare una conferma per acclamazione? Che so, alle dieci e trenta del 12 ottobre applaudiamo tutti insieme osannando il Sereno Leader ed il suo Sacro Verbo per 10 minuti, o qualcosa di simile? Perchè sicuramente costerebbe meno del solito fastidioso e francamente obsoleto ricorso alle urne e, almeno, di quello non resterebbero tracce di cui vergognarci, nel radioso futuro che le riforme prospettano al nostro Paese...
 
Ciao

Paolo

(1) da ingegnere ho voluto fare il conto: si tratta di un rapporto di quasi 320:1. Ed il fatto che si sia preso in considerazione un arco di tempo di oltre un mese e mezzo esclude che si possa essere in presenza di una limitata e sfortunata serie di coincidenze...

(2) cosa peraltro in linea con un sistema politico che ci ha già sottratto la possibilità di eleggere i consigli comunali, che vuole sottrarci quella di eleggere i Senatori, e che per contro vuole mantenere ampia facoltà di nomina attraverso listini degli eletti alla Camera...

Nessun commento: