Buongiorno,
ho avuto la sgradevole impressione (1) che la strage commessa al Pulse di Orlando abbia ricevuto e stia ricevendo attenzione, copertura e solidarietà in misura inferiore ad altre analoghe verificatesi nel recente passato e, anche quando cerco di spiegarmi che la vicinanza è un fattore determinante per l'interesse dei media e del pubblico (e che quindi ad esempio una strage di ragazzi in una scuola pachistana possa in qualche modo rientrare molto limitatamente nel nostro orizzonte), non mi sento di aver trovato una giustificazione soddisfacente della cosa, anche perchè il mondo USA è percepito proprio dai media italiani ed europei come strettamente contiguo al nostro.
Il mio timore è che il freddo silenzio di questi giorni possa essere ascritto ad un mix di motivi, nessuno dei quali particolarmente nobile:
- l'assuefazione: mentre la prima strage è uno scoop, la strage numero n è solo una strage qualsiasi
- la scarsa empatia per le vittime: perchè, in fondo, le vittime appartengono alla comunità cui stiamo concedendo stiracchiatamente e controvoglia quelle unioni civili (e non il matrimonio) di cui ancora in molti urlano che si tratta di un attentato alla famiglia. Il che le rende a tanti più aliene degli studenti pachistani
- la relativamente scarsa chiarezza sulle cause della strage: perchè per molti dichiarare la propria solidarietà alle vittime sembra significare primariamente schierarsi contro i loro carnefici. E temo che qualcuno (2) non voglia rischiare l'impopolarità in una situazione in cui non è chiaro contro chi si esprime solidarietà alle vittime
- l'idea omofoba che se la sono andata a cercare: perchè una cosa è andare ad un concerto al Bataclan, altro è che due uomini si bacino in pubblico davanti ad un locale Gay...
- un antiamericanismo fuori tempo per cui in qualche modo anche in questo caso se la sono andata a cercare: in fondo se a casa loro è così facile acquistare e modificare un AR15 per farlo sparare a raffica è colpa anche loro...
Quanto a me, oggi e per quel poco che vale, Je suis Gay.
Ciao
Paolo
(2) penso a chi ritiene necessario lasciare che le persone si difendano da sole armandosi più facilmente, a chi ritiene di doversi opporre ai flussi migratori ed all'integrazione, a coloro che credono all'ineluttabilità di una sorta di integrazione al ribasso, ottenuta facendo passi indietro su diritti e sicurezza da parte di chi accoglie
Nessun commento:
Posta un commento