Sindacati e media: cose che (non) succedono solo in Italia

Buongiorno,

in questi giorni ho l'impressione che, a fronte dell'assenza di risultati delle riforme del mercato del lavoro italiano che vadano oltre la precarizzazione dei voucher, qualcuno si sia ricordato che la miglior difesa è l'attacco ed abbia ripreso, a mio modo di vedere con più di qualche ragione, ad ironizzare su certi modi di operare di alcuni sindacalisti e a chiedere di poter licenziare senza giusta causa i dipendenti statali come è divenuto possibile per i dipendenti privati.

Come dicevo, sono posizioni tutto sommato abbastanza condivisibili: il fatto che l'orario dello sciopero indetto dall'UGL all'ATAC coincida con quello della partita della nazionale è una coincidenza sulla quale l'ironia è scontata, e non si vede perchè, se è possibile licenziare senza giusta causa un dipendete privato, non debba essere possibile trattare altrettanto incivilmente un dipendente pubblico.

Prima però che io sia costretto a subirmi la solita pippa sul fatto che all'estero certe cose non succedono, segnalo che in Francia i tifosi di Euro2016 sono accolti da una salva di scioperi causata da una riforma del mercato del lavoro secondo alcuni simile a quella del cosiddetto Jobs Act italiano: da oltre una settimana le ferrovie viaggiano a regime ridotto, in alcune città da giorni è interrotta la raccolta dei rifiuti, sta partendo uno scioperodi quattro giorni anche per Air France, le raffinerie funzionano a singhiozzo, ...

Semmai sembrerebbe proprio che all'estero, dalla Francia alla Germania, avvenga il contrario: che i dipendenti siano trattati economicamente meglio, abbiano più tutele, accettino meno passivamente le scelte che ritengono per loro dannose e, quando si sciopera, si facciano molti meno scrupoli di noi italiani a creare disagio all'utenza quale ultima spiaggia nel rapporto di forza.

Il tutto in un contesto in cui l'attività sindacale dura non è demonizzata ma considerata in qualche modo dovuta...

Ciao

Paolo

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