Buongiorno,
a bocce ferme e con un certo ghigno amaro mi ritrovo a commentare l'intervista di giovedì sera, anzi L'INTERVISTA, anzi il titanico scontro tra Silvio Berlusconi e l'equipe di Servizio Pubblico, anzi l'ordalia cui si è sottoposto l'ex presidente del Consiglio, anzi l'Autodafè che... Ok, Ok ci siamo capiti.
E lo faccio con tutti i potenti mezzi analitici di cui dispongo visto che ho solo parzialmente intravisto il programma in questione (un po' perchè altrove davano Hero, un po' perchè mi ci sono addormentato su).
La trasmissione non è stata concepita come un momento in cui SB avrebbe esposto i propri programmi politici e la loro credibilità e fondatezza alla critica di pubblico e giornalisti, bensì come uno scontro muscolare tra SB e gli esponenti di un certo tipo di giornalismo, che si è proposto (ed è troppo spesso stato accettato) come alfiere massimo e portabandiera dell'antiberlusconismo.
E Berlusconi, forte della conoscenza del mezzo televisivo, di personali capacità da imbonitore, della scarsa professionalità degli avversari e delle loro contraddizioni, ne è uscito vincitore, apparendo determinato ed a suo agio, ha confermato l'immagine che ha sempre voluto dare di sè (quella dell'uomo che da solo tiene testa a molti nemici), è riuscito a rendere accettabilmente credibili le panzane che sta raccontando in questi giorni (tipo la Deutsche Bank che ordina di vendere i titoli di Stato italiani dando il via alla crisi, amenità che mi aveva fatto sobbalzare dal sopore), è riuscito a ribaltare contro gli avversari le loro stesse armi mostrando Travaglio come un diffamatore (citando cose presenti si wikipedia, per dire quanto difficile fosse il suo tradizionale colpo finale) e Santoro come il giornalista che gli dà tendenziosamente spazio.
Insomma tutto quello che il suo elettorato desidera vedere (ultimamente mi capita di frequentare un blog della loro area: nel giro di ventiquattro ore sono usciti numerosi post giubilanti corredati da decine di commenti osannanti che hanno ribaltato il clima da ultimo bunker che vi si respirava sinora).
Il problema è che quella che poteva essere una scazzottata tra un politico ed un giornalista di parte avversa, inquadrata nel contesto della campagna elettorale, assume un significato molto diverso, e cioè quello della ampia vittoria delle argomentazioni di una parte politica sull'altra.
E lo assume meritatamente (almeno in parte) ma non correttamente.
Meritatamente perchè troppo a lungo il centro sinistra si è appiattito unicamente su posizioni antiberlusconiane, rinunciando ad elaborare una politica alternativa all'offerta di SB ed ha in qualche modo riconosciuto il proprio patrocinio ai giornalisti visti l'altra sera ed al loro modo di fare. E adesso i nodi di queste scelte vengono al pettine tutti insieme nel momento peggiore.
Non correttamente perchè in realtà non è stato per nulla un confronto tra contenuti di due offerte politiche diverse. Ed è rimettendo al centro questi che il PD deve ripartire a testa bassa, riportando su questi temi la campagna elettorale. Perchè sono questi temi che possono riportare il PdL alla tomba politica da cui SB sta cercando (con un certo successo) di farlo risorgere e dare alla scena politica italiana una normalità che manca da troppo tempo (sempre che l'abbia mai avuta).
E, visto che il clima attuale mi ricorda sempre più quello del 2006, mi piace ricordare che proprio in quella campagna elettorale, mentre tutti evitavano lo scontro con il Moloch dello schermo, Diliberto (quello televisivamente impresentabile, il comunista,...) lo accettò e, rimanendo sui contenuti politici, dimostrò come su quel campo non ci fosse molto da temere.
Tatticamente, se io fossi Bersani, credo cercherei il confronto televisivo diretto -in campo neutro- con SB (e magari, una volta richiuso questo spiacevole capitolo politico, anche con Monti), sforzandomi di mantenerlo su programmi e credibilità, prima che, complici un sistema elettorale indegno, le scelte inopportune di Monti, un'antipolitica ormai dilagante ed una genìa di giornalisti incapaci, dal ricordo dei confronti politici del 2006 si giunga alla replica del 1994.
Ciao
Paolo
10 commenti:
Buongiorno,
naturalmente ho evitato accuratamente di vedere l'orribile spettacolo in cui il duo simbiotico raggiungeva il proprio obiettivo.
Voti per uno e ascolti per l'altro.
Non solo uno era quasi scomparso dalla scena politica, ma anche l'altro, dopo i capricci da prima donna dell'anno passato era incappato nell'epicly epic phail della trasmissione in onda sul web.
Grazie alla complicità dei media il trionfo della coppia è stato clamoroso.
Tutto molto prevedibile, e disgustoso a mio modo di vedere.
Mi trovo però in disaccordo sull'associazione tra l'atteggiamento di Santoro e quello del centrosinistra oggi che mi pare di cogliere nel post di Paolo. Credo che Santoro e Travaglio siano considerati una voce, pur faziosa, della sinistra solo in quanto il frastuono mediatico così vuole fare intendere.
La loro azione di fatto è nociva, rispetto alla destra, molto più per il PD, le cui posizioni anche nel tuo post sono confuse con l'atteggiamento della coppia di Servizio Pubblico. Bisognerebbe anche decidersi se il tanto vituperato PD è quello dell'inciucio* o quello dell'antiberlusconismo fazioso à la Annozero.
Mi pare inoltre che, sempre complice il martellamento mediatico, stiamo ricadendo un po' tutti nella trappola Berlusconi sì, Berlusconi no. Ma questa non è responsabilità della Sinistra, è responsabilità di chi catalizza l'attenzione sul pestifero ex PdC.
In questo il tribuno Santoro è decisamente complice, visto che, per incapacità o per malizia, ha permesso al Cavaliere di uscire trionfatore dalla serata a lui dedicata.
Rimando agli articoli:
http://goo.gl/XTNpi
http://goo.gl/GxYtW
E su Travaglio:
http://goo.gl/N6wTJ
Sulle considerazioni relative ai confronti in TV, credo che Bersani e Monti potrebbero fare a pezzi il loro avversario, a patto di affrontarlo in un campo realmente neutro. Mi viene in mente il confronto a cinque per le Primarie PD come stile.
Saluti
Tommaso
*Parola insopportabile, la più grande colpa del sin troppo odiato D'Alema a mio modo di vedere.
Rimango della mia idea, che poi è la stessa di Paolo e Tommaso.
Berlusconi NON deve essere invitato in nessuna trasmissione televisiva che prevede un suo soliloquio. Si sa che l'ometto spara una marea di caxxate, per cui che senso ha dargli spazio in un programma di quel tipo?
Differente sarebbe un bel confronto tipo primarie PD su sky, in cui sono convinto che uscirebbe molto, molto male di fronte alla maggiore credibilità (e ci vuole poco) di Monti e Bersani. Anche se credo che la maggior parte dell'elettorato dubbioso se votare o meno B., alla fine crederà COMUNQUE a B. e voterà lo stesso per lui.
Il lavaggio del cervello fatto in questi 20 anni al 20% circa della popolazione che ancora lo vota è difficile da eliminare.
PS: Bersani e PD, SVEGLIAAAAA!!!!
Nota a margine basata sulla mia conoscenza, mio malgrado abbastanza approfondita, dell'elettorato potenziale di B.
Il PDL da quando B. ha ricominciato la sua campagna televisiva è cresciuto da circa 13-14 % a circa 20%. Quel 7% di "delusi" dal PDL, che immagino cresceranno, non credo che avrebbero svoltato verso Monti o, peggio che mai, verso i comunisti cattivi che mangiano i bambini. Semplicemente non avrebbero votato. Questo per dire che ormai il PD ha il suo bagaglio di voti (e infatti è rimasto praticamente stabile da inizio dicembre ad ora), Monti ha il suo bagaglio di voti (che secondo me derivano solo in minima parte dai delusi del PDL) e pure il PDL ha il suo bagaglio di elettori che sono passati dall'idea di non votare "perchè son tutti uguali" all'idea che B. è tornato "più forte di prima e stavolta ce la farà".
Succo del discorso, le percentuali che vediamo ora credo saranno quelle post-elezioni.
Si prevede un disastro.
Travaglio fa molto bene il suo lavoro, che è quello di fare il giornalista, cosa che ormai in Italia non si vede più. Attacca chiunque, per il semplice fatto che lui riporta notizie, e di marcio (vedi il caso Crisafulli) ce ne è anche (e tanto) a sinistra. Non parlo della destra, che per chiunque abbia un minimo di sale in zucca è assolutamente impresentabile. Quindi prendersela con Travaglio accusandolo di far perdere voti al PD è ridicolo, perchè il suo ruolo non è quello. Ma capisco che in una Italia così degradata, molti non lo capiscano.
Paolo.
@ AnonimoPaolo:
sono d'accordo con te solo in parte: da un lato per me è vero che non è Travaglio che fa perdere voti al PD, ma il PD che fino ad un anno fa e per troppo tempo ha scelto di appiattirsi su posizioni troppo esclusivamente antiberlusconiane e di cui MT è stato uno dei massimi alfieri ad accusare il colpo quando lo accusa MT.
Come per la destra e SB anche in questo caso la crisi della persona finisce col coinvolgere l'intero partito che vi si è appiattito sopra.
Dissento quando mi dici che fa bene il suo mestiere di riportare i fatti: volenti o nolenti le condanne per diffamazione dicono il contrario, anche se la magior parte dei suoi colleghi riescono a fare di peggio...
Ciao
Paolo
@Anonimo Paolo & Paolo
Travaglio è spesso volutamente lacunoso, insinuante e poco obiettivo nel suo "riportare le notizie".
Non è quindi un bravo giornalista, a mio parere.
Quando dico che gente come lui è nociva per il PD, intendo questo: personaggi come MT, trasmissioni come Servizio Pubblico e giornali come Il Fatto si autodefiniscono di sinistra, quando in verità prediligono attaccare proprio il PD (come sempre non abbastanza puro, che novità!), perché "attaccare la destra è inutile per chi abbia sale in zucca" [cit.]
Nel frattempo l'elettore "indeciso" e imbevuto del pensiero unico televisivo associa alla sinistra tutta l'atteggiamento arrogante di MT e del suo sodale, la loro faziosità e si convince che i pericolosi bolscevichi gli verranno a pignorare la macchina.
Trovo che bisognerebbe venire a patti con la realtà, una buona volta: l'Italia è un Paese in cui la sinistra è
MINORITARIA!
Per questo per quanto giustificati, i continui attacchi di questi duri e puri un tanto al chilo sono di fatto un colpevole favore proprio al B che si dice di voler contrastare.
Come dimostra l'orrendo spettacolo di Servizio Pubblico.
Vedo comunque che il martellamento televisivo ha i suoi effetti perché siamo tutti in modalità "sconfitta annunciata" e questo non può portare bene.
Tristezza
Tommaso
La cosa più ridicola è che qualcuno continua ad etichettare il bravissimo Travaglio come "giornalista di sinistra", e di fronte a cotanta sapienza chino il capo.
Paolo BS
@Paolo BS
purtroppo il Fatto Quotidiano è un giornale di riferimento per persone che si dicono di sinistra.
Travaglio stesso, cui va riconosciuto di non definirsi schierato da quella parte è un idolo per molti dei duri e puri che sono talmente di sinistra che il PD è peggio di B.
Concordo che sia ridicolo, dal momento che quanto dice, ma soprattutto il suo stile lo collocherebbero più nel solco dei giornali per pescivendoli.
Tuttavia è ridicolo anche che appena si tocca Travaglio, i suoi pasdaran subito lo devono difendere contrattaccando: non è solo "bravo a fare il suo lavoro" è proprio "bravissimo".
Saluti
T.
Io mi sono sempre riconosciuto nella sinistra, solo non riconosco più la sinistra.
Ai miei occhi Travaglio è sempre stato un uomo di destra come - passando ad altro mestiere - Antonio Di Pietro, che con la sinistra ha sempre avuto poco a che spartire, ma visto che dall'altra parte c'era B. ha trovato collocazione dalla parte sbagliata. D'altra parte è lo stesso giornalista che ha dichiarato in passato di essere di destra ma che ha trovato "asilo" a sinistra: Quello che non era mai capitato a Montanelli che fino alla discesa in campo di B. E infatti, lo ricordo chiaramente, era assai osteggiato a sinistra, qualcuno se ne vuole ricordare?
Concordo quindi con il commento di Paolo delle 8:22, e non me ne voglia Tommaso di cui apprezzo spesso le sue posizioni, ma sulle questioni legalità e giustizia, anche il PD si è dimostrato abbastanza debole e criticabile, e questo ha caricato la faretra di Travaglio.
E' certamente criticabile anche il giornalista, ma il piano del giornalista e del politico sono diversi: un conto è scrivere e tentare di riportare i fatti, lo stesso giornalista ammette spesso che sbaglia lo ha ripetuto anche recentemente, ma gli errori si ripercuotono sui singoli, e un conto è fare il politico in cui le scelte e gli errori che fa ricadono sulla collettività.
Piccola nota sempre per Tommaso: Va a onore del PD anche per merito di quel giornalaccio buono per incartare il pesce del Fatto Quotidiano che ha sollevato il problema, non avere inserito in lista alcuni impresentabili, come certamente avrai appreso.
Ciao
Sempre per T.
Capisco la tua idiosincrasia per Tra vaglio, talvolta la sua supponenza e arroganza non depongono a suo favore, ma leggiti questo
http://pazzoperrepubblica.blogspot.it/2013/01/tributo-repubblica.html
e dimmi se AC non ha ragione.
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