Democrazie immature

Buongiorno,

l'involuzione della primavera egiziana ed i sempre più preoccupanti sviluppi della situazione in Egitto, sviluppi culminati (almeno mentre scrivo) nell'ultimatum dato a Morsi dall'esercito, ultimatum dall'acre sapore sudamericano anni settanta, mi dà lo spunto per estendere con parallelo ampiamente eccessivo (lo ammetto preventivamente) alcune considerazioni relative alle conseguenze dell'avere una democrazia immatura in mano a forze illiberali.

In Egitto il corrotto dittatore Mubarack aveva lasciato un vuoto politico che è stato colmato utilizzando (forse per la prima volta in quel Paese) delle procedure elettorali democratiche.

Le elezioni hanno avuto un decorso sostanzialmente regolare e hanno ampiamente premiato il partito islamista dei Fratelli Mussulmani, che trassero enorme vantaggio dall'essere una realtà già riconosciuta, identificata come avversa a Mubarack e, a differenza della maggior arte degli altri contendenti, già strutturata e in grado di affrontare da subito una efficace e capillare campagna elettorale.

Insomma, i Fratelli Mussulmani alle elezioni hanno legittimamente capitalizzato (anche ma non solo) la disparità rispetto agli altri schieramenti per acquisire la maggioranza assoluta.

Successivamente, appoggiandosi su quella sola maggioranza e fermi nelle proprie convizioni, hanno riformato la Costituzione in senso teocratico ed hanno opposto una ferma chiusura alle istanze delle minoranze.

A distanza di poco più di un anno questo atteggiamento, frutto di una mentalità illiberale figlia di una evidente immaturità democratica, sta mostrando tutti i suoi limiti,spingendo il Paese dalla padella della crisi economica e della sharia alla brace della dittatura militare (o, se preferite dalla brace della crisi e della sharia alla padella della dittatura militare). (1)

Ed ora veniamo all'Italia: da noi la dabbenaggine di una classe politica spaventata da Tangentopoli vent'anni fa ha permesso ad un partito (Forza Italia) di trarre ampio vantaggio nella competizione elettorale da una condizione di possesso dei principali media televisivi (situazione che la legge avrebbe vietato: ricordate l'incandidabilità per i titolari di concessioni pubbliche?) e dell'immagine di nuovo ed incorrotto che il nuovo partito si era cucito addosso.

E così Forza Italia riempì il vuoto politico lasciato dal defunto e corruttissimo Pentapartito e giunse al governo del Paese, alleandosi con partiti sommamente illiberali ed espungendo dalle proprie fila gli esponenti liberali e moderati, sino a farsi rappresentare al suo meglio dalla parodia del triste Gasparri (o dalla sua verosimile caricatura fatta da Marcorè) che ripeteva ossessivamente “Tanto noi abbiamo la maggioranza” davanti a qualsiasi sensata obiezione al proprio operato provenisse dall'opposizione.

Mi rendo conto che il parallelo è mooolto tirato, ma credo che, davanti alla nostra crisi che da economica è chiaramente divenuta anche politica, valga la pena di riflettere un momento (e fatta la tara della diversa situazione al contorno) di quali siano i rischi che il mix di immaturità democratica e scarsa cultura liberale comportano. (2) 

Perchè, dopo anni di muro contro muro tra destra e centro sinistra, oggi il rischio è che in Italia rimanga l'atteggiamento lassista sulle regole democratiche che abbiamo già sperimentato ripetutamente negli ultimi vent'anni (e che ha accordato ad un a parte politica un consistente vantaggio -in alcuni casi dimostratosi determinante- nella conduzione delle campagne elettorali) e che si crei una nuova forma di illiberalismo basato sull'equilibrio del terrore che mantiene allegramente insieme (ma immobili) PdL e PD, escludendo a priori l'apporto politico di qualsiasi opposizione.

Perchè, come Morsi, Gasparri e Marcorè "C'hanno la maggioranza, loro".

Ciao

Paolo

(1) Trovo molto triste dover scegliere se sia preferibile una dittatura dei militari o quella, sostanziale, dei Mullah.

 (2) Sul fronte dell'illiberalità, ci potrei mettere tranquillamente anche chi, a casa nostra, pretenderebbero di archiviare Berlusconi per via giudiziaria (magari prima della sentenza definitiva e con la presunzione di colpevolezza)

2 commenti:

F®Ømß°£ ha detto...

Buondì,

il post si presterebbe alle solite reazioni degli intellettualmente onesti à la Crux che ti replicherebbero: "Ma quindi per te Forza Italia e i Fratelli Mussulmani sono la stessa cosa?"

Seguirebbe dialogo fra sordi.

Volendo invece andare al senso di quanto dici, mi trovo d'accordo sul fatto che gli ultimi vent'anni ci hanno preparato ad accettare qualsiasi cosa dal punto di vista istituzionale e da quello della vita democratica e dell'applicazione della Costituzione.

Il cittadino ignora e disprezza tutto ciò che è istituzione pubblica, con le conseguenze che sono gli occhi di tutti.

Il tutto fomentato da media irresponsabili che rendono cool la noiosissima protesta antikasta.

Saluti

T.

PaoloVE ha detto...

@ tommaso:

effettivamente credo che un "ragionamento" simile avrebbe buone possibilità di essere ospitato in trasmissione e di generare la reazione che citi.

Ma anche di permettere di sottolineare la disonestà intellettuale (o, a scelta, la stupidità) di chi (uno a caso) non vede che l'esagerazione è dichiarata e funzionale ad evidenziare alcune conseguenze più che le prevedibilissime reazioni del conduttore criptoforzista:-)

Ciao

Paolo