Buongiorno,
quando qualche mese fa si ebbe notizia delle indagini (e dei riscontri e delle intercettazioni) che la Guardia di Finanza stava portando avanti attorno alle opere appaltate alla ditta Mantovani in Veneto in molti hanno iniziato a trattenere il fiato.
Perchè Mantovani era parte, se non il cuore, di tutte le più importanti opere pubbliche messe in piedi o progettate in Veneto negli ultimi anni (dal Passante all'Ospedale di Mestre, da Veneto City al tram di Mestre, dal SFRM -il sistema ferroviario metropolitano destinato a collegare treviso Venezia e Padova per il quale la Regione sembra perdere interesse mano a mano che si avvicina la fine dei cantieri- alla tangenziale di Padova...), e come tale, aveva uomini che influivano pesantemente nei rapporti e nei processi decisionali più importanti della Regione Veneto. E questo di per sè era già un buon motivo guardare con interesse a cosa la Finanza avesse scovato.
Perchè Mantovani è una delle colonne portanti del Consorzio Venezia Nuova, consorzio che sembra essere diventato nel tempo, di fatto, il reale gestore dei fondi destinati a Venezia dalla legge speciale, gestore nato per le particolari competenze tecniche necessarie ad operare in una realtà strana e delicata come la città di Venezia e che parrebbe essere ormai un ente privilegiato contiguo alla politica, monopolista di qualsiasi attività di costruzione e lavori in ambito lagunare, Mose compreso.
Bene, signori, forse adesso ci siamo. Tenetevi forte, perchè adesso si balla: i due filoni d'inchiesta sembrano andare a braccetto e quanto meno sfiorare il Sindaco di Venezia, il Presidente della Regione, l'ex sindaco di Padova ora Ministro dello sviluppo economico, l'ex candidato sindaco di Venezia attualmente capogruppo del PdL, la fondazione di Enrico Letta...
Non so cosa possa venire fuori da questo calderone, magari si tratta solo di una enorme -ma molto ben confezionata- bolla di sapone, ma il grado di opacità nella gestione della cosa pubblica mi pare piuttosto alto anche in Veneto e che la portata delle indagini non sia solo locale.
Insomma l'impressione è che manchi il collegamento quotidiano davanti al Palazzo di Giustizia con il Paolo Brosio di turno.Nel caso, avete allacciato le cinture?
Ciao
Paolo
1 commento:
Nonostante il desolante panorama, di cui i comportamenti di certi (im)prenditori e politici sempre più avidi, sono la causa dei danni di 25 anni di danni ai conti pubblici, e purtroppo si prosegue in quel solco di vizi, corruzioni, sperperi, malaffare, che il tuo post lascia intravvedere, come se nulla fosse.
In questi giorni ascolto spesso la replica serale di "nove in punto" con l'ottimo Simone Spetia. E gli interventi telefonici di molti ascoltatori lasciano presagire un futuro sempre più cupo.
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